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Massimo Borghesi : Se l’Isis ha paura di un Papa che dialoga con l’Islam

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Se l’Isis ha paura di un Papa che dialoga con l’Islam www.lastampa.it La copertina della rivista Dabiq urla il suo titolo: “Rompi la croce” 31/08/2016 massimo borghesi ROMA Questo Papa è troppo dialogante con l’Islam, troppo cedevole. Da mesi il fronte duro dei cattolici anti-Bergoglio martella con insistenza, nella galassia dei blog, contro Francesco. Il Papa non avrebbe il coraggio di dire chiaro e tondo chi è l’avversario principale della fede cristiana in questo momento storico: l’Islam. Non parlerebbe di Asia Bibi, né delle innumerevoli vittime dell’Isis, dei cristiani perseguitati nei Paesi a maggioranza islamica. Questa accusa di ignavia portata al Pontefice è, in realtà, un pretesto con cui lo si vuole colpire. Come ogni analista serio può documentare, il rifiuto di Francesco di criminalizzare l’Islam, di andare alla guerra santa dell’Occidente “cristiano” contro di esso, è l

Cartina : Tutte le lobby del Medio Oriente a Washington

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MAB on Twitter “Interesting @AlMonitor series tracking Middle Eastern countries and their 💰 lobbying in DC https://t.co/B3BP4wExe6 ” twitter.com/MiriamABerger/…

Bradley Burston: Non chiamiamo il razzismo 'pro-Israele'.Chiamiamolo per ciò che è:disgustoso

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Sintesi personale Non più. E 'ora di smettere di fingere che il razzismo possa essere buono per gli ebrei nella pratica e  nella propaganda. E 'ora di smettere di ingannare noi stessi: non c'è alcun beneficio ragionevole per Israele nel praticare il razzismo contro i palestinesi, sia nelle politiche palesemente discriminatorie a Gerusalemme Est e in Cisgiordania sia nell'aspetto meno evidente, ma profondamente sentito della disuguaglianza ufficiale verso i cittadini palestinesi di Israele. E 'tempo di  chiamare  le voci "pro-Israele" che "difendono" Israele demonizzando e disumanizzando i Palestinesi  come popolo, come società, nel suo insieme e come individui per quello che è : disgustoso E' il momento di alzarsi e rispondere ai fanatici dei social media che, nel comfort e nell' isolamento delle loro poltrone nella periferia del Nord America, non hanno mai incontrato un palestinese  Descrivono que

Bradley Burston : Racism-as-Zionism. Don't Call It 'pro-Israel.' Call It What It Is: Disgusting

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          Racism-as-Zionism. Don't call it 'pro-Israel.' Call it what it is: Disgusting - Opinion It's time to stop pretending that racism can ever be good for the Jews. www.haaretz.com       No more. It's time to stop pretending that racism can ever be good for the Jews. Not in practice, and not in propaganda. It's time to stop fooling ourselves that there's any reasonable benefit for Israel in practicing racism against Palestinians, whether in flagrantly discriminatory policies in East Jerusalem and the West Bank, or in less obvious but still keenly felt official inequality toward Palestinian citizens of Israel. It's time, as well, to call out "Pro-Israel" voices who "defend" Israel by demonizing and dehumanizing Palestinians as a people, as a society, as a whole and as individuals. It's time we called racism-as-Zionism what it is: Di

Israele -Palestina : Rapporto Ocha della settimana 16 – 22 agosto

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Rapporto Ocha della settimana 16 – 22 agosto TOPICS: Cisgiordania demolizioni Striscia di Gaza IDF area C acqua scontri agosto 29, 2016 Scontri armati tra forze di sicurezza palestinesi e civili palestinesi, verificatisi il 18 agosto nella città di Nablus, hanno causato la morte di cinque uomini, tra cui due membri delle forze di sicurezza; altre venti persone hanno subìto lesioni provocate da inalazione di gas lacrimogeno. Gli scontri sono scoppiati nel corso di una operazione di ricerca-arresto che, da quanto riferito, intendeva accertare il possesso illegale di armi. Due uomini, sospettati di aver aperto il fuoco contro le forze di sicurezza, sono stati successivamente arrestati. Il 21 agosto, nella Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha effettuato decine di attacchi aerei e sparato colpi di carro armato contro centri di addestramento militare e strutture, causando il ferimento di quattro palestinesi, due dei quali c

Striscia di Gaza, dal 2014 ricostruzione al rallentatore

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Attualità Striscia di Gaza, dal 2014 ricostruzione al rallentatore di  Chiara Cruciati |  29 agosto 2016 Devastazioni nel quartiere di Shajaiya, a Gaza City, in uno scatto del gennaio 2015. (Le foto sono di C. Cruciati) Cantiere aperto nella scuola Unrwa di Beach Camp. Scuola di Beach Camp. L'Onu ha maggiore facilità nell'approvvigionarsi di materiali per l'edilizia. Nell'asilo del villaggio di Umm al Nasser, invece, i lavori sono fermi... ... perché il cemento non arriva da mesi. Sono trascorsi due anni dai bombardamenti dell’operazione israeliana Margine Protettivo. La Striscia di Gaza fu devastata come mai prima. Ad oggi solo un quarto delle case è stato ricostruito. Sono trascorsi due anni dall’operazione israeliana Margine Protettivo, che (come rappresaglia al lancio di razzi dalla Striscia verso centri abitati in Israele – ndr) in 51 giorni, dall’8 luglio al 26 agosto 2014, devastò, come mai prima, la Striscia di Gaza. Il bilancio