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Gli attacchi di Bruxelles Di Frank Barat

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Redazione 26 marzo 2016 1 Share:   Gli attacchi di Bruxelles  Di Frank Barat 24 marzo 2016 Il secondo giorno di primavera nella mia città natale, Bruxelles, era iniziato come qualsiasi altro giorno. Ho portato i bambini a scuola e all’asilo, poi sono andato al lavoro, o, piuttosto,  sono tornato a casa dove in questi giorni si svolge la maggior parte del mio lavoro. Per due anni avevo lavorato in uffici vicini al Parlamento Europeo ma preferisco lavorare da casa  specialmente in giornate come questa: il cielo è azzurro e splende il sole. Seduto davanti al mio computer guardavo gli alberi fuori, ascoltando gli uccelli che cantavano. Poi mio fratello telefonò. Aveva appena accompagnato due suo cari amici all’aeroporto Zaventem di Bruxelles. Erano già sull’aereo che era attesa sull’asfalto, quando sentirono due forti botti intorno alle 8. Saltarono sui sedili. ‘Oggi ci si s

Video : Dr. Mads Gilbert Has A Prescription For Gaza

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Ugo Tramball Fino all’ultima bugia. Il caso Regeni.

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        Fino all’ultima bugia Oltre a una vittima, in questa brutta storia c’è un furbo e uno sciocco. Il primo è ciò che crede di essere il governo egiziano; il secondo quello ilsole24ore.com Oltre a una vittima, in questa brutta storia c’è un furbo e uno sciocco. Il primo è ciò che crede di essere il governo egiziano; il secondo quello che il governo egiziano pensa sia l’Italia. Non si spiega diversamente la nuova versione su chi e come ha torturato per una settimana e poi assassinato Giulio Regeni, diffusa da alcuni giornali locali e avallata dalle autorità. Erano settimane che ci stavano preparando all’ultima bugia, dandole consistenza con la tesi del cui prodest : a chi giova rovinare gli eccellenti rapporti economici, politici e strategici fra i due paesi? Certo non al governo egiziano. È stato così insinuato che potessero essere alcune major petrolifere concorrenti di Eni o qualche alt

Fulvio Scaglione : REGENI, LA VERITA’ CHE NON AVREMO

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              REGENI, LA VERITA' CHE NON AVREMO - Fulvio Scaglione Caso Regeni: l'Egitto mente ma c'è poco che l'Italia possa fare. Solita questione: Al Sisi e quelli come lui non ci piacciono ma ne abbiamo bisogno. tinyurl.com/jhqbavr           Un poster del presidente egiziano Al Sisi in una strada del Cairo. L’ultima del Governo egiziano non è una barzelletta, purtroppo, ma una presa in giro. La fine atroce di Giulio Regeni, secondo la più recente versione, questa volta uscita dal ministero degli Interni, sarebbe stata causata da una rapina o da un tentativo di sequestro, mancati. Reagendo all’aggressione, il ricercatore italiano avrebbe provocato la rabbia di una banda di predoni, cinque dei quali sono stati uccisi in un’operazione di polizia al Cairo. Sono stati ritrovati documenti ed effetti personali di Giulio ma, guarda caso, chi poteva parlare è morto. E gli altri potenziali complici-testimon
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Gideon Levy : C'è terrore e terrore

  There's terror, and then there's terror - Opinion A thousand speeches by Benjamin Netanyahu at AIPAC won’t confuse decent people: Palestinian terror is the resort of those who have no choice. haaretz.com Migliaia di interventi di Benjamin Netanyahu a AIPAC non confonderanno le persone oneste: il terrorismo palestinese è l’ultima risorsa di chi non ha altra scelta . Tra l'esultanza nascosta sul disastro dell'Europa e l’atteggiamento apertamente condiscendente nei suoi confronti, i politici israeliani stanno confondendo le differenze fondamentali tra un tipo di terrore e un altro. La confusione non è casuale: serve alla narrativa ufficiale. Gli Israeliani che non vedono la differenza tra palestinesi e arabi, arabi e musulmani, il terrore e l'Islam, Hamas e Hezbollah e tra questi ultimi due e ISIS e Al-Qaida, considerano il fare distinzione fra i tipi di terrore come un’eresia. Per loro, il terrore è il terrore. Il terrore è infatti  

Richard Silverstein : scoperta l'identità del militare che ha ucciso il palestinese disarmato e del suo comandante

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    Sintesi personale 26 Marzo 2016 Con Richard Silverstein 13 Commenti Ieri due giovani palestinesi hanno tentato di pugnalare un soldato dell'IDF   nel quartiere di Tel Rumeida   a Hebron. Il soldato è stato leggermente ferito e subito curato  I due palestinesi sono stati feriti , uno mortalmente. Entrambi giacevano a terra, senza muoversi. Entrambi erano disarmati. Il palestinesi  ferito, Abd al-Fatah a-Sharif, giaceva a terra vicino a un gruppo di coloni e soldati. Uno dei coloni ha detto ai soldati: "Questo stronzo    respira ancora." Un soldato israeliano, un medico del reparto e che aveva curato il soldato ferito, ha chiesto il permesso al suo comandante di "finire" il palestinese ferito  A quanto pare il comandante ha approvato . Il soldato si è avvicinato e gli ha sparato. Questa pratica è spesso chiamata  'conferma  dell' uccisione  nell'  IDF. Ragazze palestinesi molto giovani, anche di  12 anni