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TERRITORI OCCUPATI. Coloni scatenati contro i palestinesi

TERRITORI OCCUPATI. Coloni scatenati contro i palestinesi 0 23 dic 2015 coloni , Dawabsha , Israele , Kfur Douma , Netanyahu , Palestina , Territori Occupati by Redazione + TERRITORI OCCUPATI. Coloni scatenati contro i palestinesi Fuoco su una casa, c'era anche un bambino di 9 mesi. L'intervento dei vicini ha evitato una tragedia come quella di Kfur Douma, in cui fu ucciso Ali Dawabsha,… nena-news.it di Michele Giorgio – Il Manifesto Gerusalemme, 23 dicembre 2015, Nena News – Minacciano di nuovo il pugno di ferro i ministri del governo Netanyahu contro il «terrore ebraico» che colpisce i palestinesi. Persino Naftali Bennett, leader di “Casa ebraica”, il partito dei coloni israeliani, è sceso in campo invocando l’uso della forza contro gli estremisti ebrei. «Abbiamo di fronte un terrorismo condotto da persone che nemmeno riconoscono lo Stato di Israele, che vogliono innescare un conflitto apo

Patriarcato latino di Gerusalemme :L’AOCTS reagisce alle dichiarazioni del rabbino Gopstein

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        L’AOCTS reagisce alle dichiarazioni del rabbino Gopstein ISRAELE – L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS) condanna con grande fermezza le recenti dichiarazioni fatte dal rabbino Benzi… it.lpj.org ISRAELE – L’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa (AOCTS) condanna con grande   arazioni del rabbino Gopstein, leader del movimento estremista anti-assimilazione “Lehava”, non sono passate certo inosservate. In un articolo pubblicato qualche giorno fa sul sito Haredi Kooker, e ripreso dal quotidiano israeliano Haaretz, Benzi Gopstein si f a forte nel denunciare la presenza cristiana in Terra Santa, accusandola di nutrire delle velleità proselite nei riguardi degli ebrei, prima di asserire: « Natale non ha posto in Terra Santa. Bisogna espellere i vampiri prima di dar da bere ancora una volta il nostro sangue ». I suoi commenti hanno immediatamente suscitato l’indignazione di tutta la com

Patriarca emerito Michel Sabbah: Betlemme celebra un altro Natale di occupazione

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Sintesi personale In questo periodo santo dell'anno, Betlemme, la città della Natività, è al centro dell'attenzione di tutto il mondo. Quello che il mondo tende a trascurare è che nella stessa città dove è nato Gesù si celebra un altro anno di occupazione a Natale. Quest'anno Israele, che si è auto-proclamata "porto sicuro" per i cristiani, ha dato a Betlemme alcuni regali di Natale indesiderati. I regali di Natale di Israele a Betlemme quest'anno servono a consolidare la separazione tra Betlemme e la sua città gemella, Gerusalemme; la città dove è nato Gesù e la città dove è stato resuscitato - l'essenza della fede cristiana. A parte le quotidiane violazioni Betlemme assediata soffre a causa dell'occupazione, Israele ha emesso un ordine militare la settimana scorsa annunciando che ha confiscato 101 dunam di terre del nord di Betlemme. Nella stessa settimana il governo israeliano ha approvato l&#

Patriarch Emeritus Michel Sabbah : Bethlehem Celebrates Another Occupied Christmas

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            Bethlehem celebrates another occupied Christmas Whether the city of Jesus' birth will be a symbol for peace or for war lies in the hands of Israel's leaders. Can they respect the legal and moral imperative to ... HAARETZ.COM At this holy time of the year, Bethlehem, the city of the Nativity, stands at the center of attention of the whole world. What the world might overlook as it watches is that the very city where Jesus was born celebrates yet another occupied Christmas. This year, Israel, a self-proclaimed “safe haven” for Christians, has presented to Bethlehem a few unwelcome Christmas gifts. Israel’s Christmas gifts to Bethlehem this year serve towards consolidating the separation between Bethlehem and its twin city, Jerusalem; the city where Jesus was born and the city where he was resurrected – the essence of the Christian faith. Aside from the daily violations that the besieged Bethlehem suffers as a result o

Napoli. Fondi a sinagoga e cimitero ebraico, scatta l'inchiesta

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Napoli. Fondi a sinagoga e cimitero ebraico, scatta l'inchiesta Il fronte delle indagini su usi e gestione di fondi pubblici si arricchisce di un nuovo fascicolo. È quello aperto dalla Procura di Napoli per fare chiarezza sull'utilizzo del... ilmattino.it Il fronte delle indagini su usi e gestione di fondi pubblici si arricchisce di un nuovo fascicolo. È quello aperto dalla Procura di Napoli per fare chiarezza sull'utilizzo del finanziamento da un milione e 100mila euro stanziato, e in parte già erogato alla comunità ebraica cittadina, per i lavori di ristrutturazione della sinagoga, dei locali della comunità e dell'antico cimitero. L'inchiesta è stata avviata dopo l'invio di atti da parte del giudice civile chiamato a pronunciarsi sull'opportunità della nomina di un consulente per tracciare un quadro su spese e procedure per i lavori in questione. La Procur

Quella manovra a Tel Aviv per "disinnescare" Etruria

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        Quella manovra a Tel Aviv per "disinnescare" Etruria Dietro all'interesse di Hapoalim per l'istituto ci sarebbe stato anche Carrai. L'inchiesta su Oro Italia trading ilgiornale.it All'inizio di quest'anno la storia della Popolare dell'Etruria avrebbe potuto prendere tutta un'altra piega. Anzi, un'altra strada. Direzione: Tel Aviv. Perché miracolosamente, prima che il Tesoro la commissariasse (l'11 febbraio) e dopo il tentativo fallito di farla sposare con la Popolare di Vicenza, per comprarsi la banca aretina si erano fatti avanti gli israeliani di Bank Hapoalim. Parliamo del principale istituto di credito del Paese, vera cassaforte per la finanza e gli investitori d'Israele, che tra i soci più importanti ha la Arison Holding di Micky Arison. Ovvero l'ex azionista di maggioranza del gigante delle navi da crociera Carnival presente anche in Italia attraverso Costa. Il nome dell

Gesù e Muhammad quest'anno nascono nella stessa notte

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          Gesù e Muhammad quest'anno nascono nella stessa notte Il Natale musulmano, ossia il Maulid, la festa per la nascita di Muhammad, capita nella stessa notte del nostro Natale: tra il 24 e il 25. Gesù e l'arrasul, ossia il profeta Muhammad, nasceranno nello stesso momento e dunque le due comunità festeggeranno nelle stesse ore. È un evento eccezionale che… huffingtonpost.it "Sti musulmani mo' ci rubano pure il Natale..." ha esclamato un uomo in un bar a Roma, rivolgendosi al giovane barista. Non è una barzelletta, è il segno che l'islamofobia non ha limiti. Per prendersi gioco di chi crede che gli immigrati ci portino via il lavoro e che Daesh, il sedicente Stato islamico, ci abbia rubato la tranquillità, ma soprattutto di chi è convinto che sia sempre colpa dei musulmani, che ci sia l'Islam dietro ogni terrorismo e che i jihadisti uccidano per conquistare il paradiso, quest'anno ci ha pensato

Quando Nasrallah promette vendette, Israele dovrebbe credere alle sue parole

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When Nasrallah promises revenge, Israel better take him at his word HAARETZ.COM Analysis Iran, not Hezbollah, to dictate response to Samir Kuntar's assassination Who was Samir Kuntar and why exactly did Israelis despise him so? Samir Kuntar in 1995 interview: We have to accept Israel as a fact

Risarcimento: sottomarino “atomico” per l’olocausto

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M ichele Giorgio 21.12.2015 Il “Rahav”, finanziato e costruito in Germania, è in grado di trasportare missili con testate nucleari nei mari del Medio Oriente e nell’Oceano Indiano. Nel silenzio internazionale, accrescerà ulteriormente le capacità atomiche di Israele che non ha mai firmato il Trattato di non proliferazione nucleare – :    http://nena-news.it/un-nuovo-sottomarino-per-larsenale-nucleare-di-israele/#sthash.VoCQjGvB.dpuf Gerusalemme, 21 dicembre 2015, Nena News - Mentre il Congresso discute il rinnovo, sicuro, del finanziamento annuale statunitense di tre miliardi di dollari, in gran parte ad uso militare, destinato a Israele, il portavoce delle Forze Armate dello Stato ebraico ha diffuso le foto del sottomarino “Rahav” (“Nettuno”, in ebraico) che lascia il porto tedesco di Kiel diretto ad Haifa. Il “Rahav” è l’ultimo dei sommergibili di classe Dolphin II, di fabbricazione tedesca, a entrare in servizio e, nel silenzio internazionale

Francesca Borri «La leva internazionale esaspera i palestinesi»

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  21 dicembre 2015 Ma tu che sei esperta, mi chiede una svedese: quando l'esercito attacca, io come contrattacco? Ha settant'anni, la maglietta di Yoko Ono e un caschetto da ciclista. A una così, cosa puoi risponderle? Signora, non si preoccupi. Se l'esercito attacca, lei muore subito. E' arrivata a Bil'in, 12 chilometri da Ramallah, a bordo di un furgoncino dell'Alternative Tourism Group. Come ogni venerdì, all'una, dopo la preghiera, i palestinesi protestano in corteo contro il Muro, contro l'occupazione: e gli israeliani rispondono con lacrimogeni e proiettili di gomma. A volte proiettili veri. E' così dalla fine della Seconda Intifada. Ogni venerdì. Da quando Israele, per fermare gli attentati suicidi, ha iniziato a costruire il Muro, e i palestinesi, un po' per opporsi al Muro un po' per riorganizzarsi dopo il fallimento della resistenza armata, si sono convertiti alla non violenza. E nei primi anni ha funzionato -

Il grido del sindaco Baboun: “A Natale liberate la pace a Betlemme”

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Il grido del sindaco Baboun: “A Natale liberate la pace a Betlemme Natale nel segno del lutto e della sofferenza a Betlemme. Il Comune, guidato dal sindaco cristiano Vera Baboun, "in rispetto dei martiri palestinesi" che hanno perso la vita negli scontri di questi ultimi tre mesi, ha deciso che "i festeggiamenti natalizi saranno in tono minore". Nelle strade cittadine non si vedono le abituali luminarie, né tantomeno le folle di pellegrini in coda per entrare nella Natività. I negozi sono vuoti mentre gli scontri tra palestinesi e esercito israeliano, a ridosso del muro di separazione, continuano. Nonostante ciò il programma religioso resta invariato. Il Custode Pizzaballa: "Fare festa è anche un modo per mostrare vicinanza a tutta la comunità cristiana del Medio Oriente che sta vivendo un momento drammatico" Natale a Betlemme Sarà un Natale di lutto e dolore quello che si appresta a vivere Betlemme. Tre mesi di violenze e scontr

Gilbert Achcar e Nada Matta : Che cosa è successo alla Primavera Araba? – Prima parte

Che cosa è successo alla Primavera Araba? – Prima parte 18 dicembre 2015 Oggi è il quinto anniversario dell’inizio dell’insurrezione  araba. Scatenata in Tunisia il 17 dicembre 2011, un’ondata di contagio rivoluzionario si diffuse in tutto il mondo arabo. Milioni di persone scesero nelle strade chiedendo dignità, democrazia e giustizia sociale. Mobilitazioni di massa di portata senza precedenti nella storia recente ebbero luogo in Tunisia, Egitto,Libia, Bahrein, Yemen e Siria, e trasformarono le dinamiche sociali e politiche nell’intera regione. Divenne possibile una politica di speranza. Cinque anni dopo l’insurrezione, tuttavia, forze controrivoluzionarie composte di forze dei vecchi regimi e di quelle fondamentaliste islamiche hanno riguadagnato l’iniziativa politica e stanno ora violentemente rivaleggiando per ottenere il controllo. L’Egitto è sotto una dittatura peggiore di quella precedente all’insurrezione e guerre civili sono scoppiate in S