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Paola Caridi e Lucia Sorbera, : Invitate a Torino la letteratura araba, l’unica patria degli scrittori

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Invitate a Torino la letteratura araba, l’unica patria degli scrittori | Q CODE Magazine Pubblico una proposta di Lucia Sorbera e mia alla Fondazione che guida e organizza il Salone del Libro di Torino. E’ una proposta che fa seguito alla decisione di non avere l’Arabia Saudita come paese ospite dell’edizione 2016. L’adesione è libera. Basta che ce la facciate sapere (pc) Abbiamo accolto con sollievo la notizia che il Salone del Libro di Torino non vedrà come paese ospite dell’edizione 2016 l’Arabia Saudita. Una decisione veicolata attraverso la stampa italiana, e che sarà resa formale nella riunione del consiglio di amministrazione della Fondazione in agenda per il 6 ottobre prossimo. Come studiose della lingua, letteratura, storia e politica dei Paesi arabi sosteniamo la decisione del Salone del Libro, che chiude un episodio increscioso nella storia della più importante fiera editoriale d’Italia. Non siamo contro la popolazione sa

Ugo Tramballi : Il realismo cinico del Cremlino

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      Il realismo cinico del Cremlino L’Italia, dice Matteo Renzi a New York, non parteciperà ai bombardamenti contro l’Isis in Siria perché attualmente un intervento militare è privo di orizzonte politico. Non bisogna ripetere, sostiene, gli errori commessi in Libia. Ragionamento teoricamente corretto ma superato dai fatti: Vladimir Putin ha spostato così in alto l’asticella della tragedia siriana da rendere irrilevante non solo la riflessione del presidente del Consiglio, ma anche i bombardamenti francesi iniziati due giorni fa e quelli di americani e inglesi in corso da molto più tempo. Il paragone con la Libia non è calzante. Allora, nel marzo 2011, francesi e inglesi forzarono la mano agli americani - molto più che agli italiani - bombardando per far cadere la dittatura al potere. In Siria i suoi bombardieri e gli elicotteri da combattimento il presidente russo li alza in volo da aeroporti sul suolo

Yaniv Kubovich: Gli ebrei lanciano pietre in Israele , ma gli arabi hanno pene più severe

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Sintesi personale ,non traduzione   La maggioranza dei post su Facebook del  ministro della Pubblica sicurezza ,Gilad Erdan, ha avuto a che fare con i problemi  di Gerusalemme Est:  sassaiole e critica alla  presunta clemenza dei giudici verso i palestinesi. Quasi ogni giorno afferma la sua  determinazione ad agire contro i lanciatori di pietre, inclusi i minori e contro i giudici che emettono sanzioni miti.   Gli avvocati difensori degli indagati parlano  di discriminazione dei tribunali e della polizia contro i lanciatori di pietre arabi, in particolare verso i  minori. "Una pietra può uccidere, questo è vero", ha detto l'avvocato Mohammad Mahmoud, che rappresenta molti arrestati di  Gerusalemme Est. "Ma ogni pietra può uccidere e non solo una pietra lanciata da un arabo. Le sanzioni sui minori da Gerusalemme Est sono dure e non risolvono un problema, ma solo peggiorano la situazione. " Dal

Eva Morletto : Le schiave sessuali dell'Isis dietro la morte del nostro cooperante

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Eva Morletto             Le schiave sessuali dell'Isis dietro la morte del nostro cooperante Cesare Tavella lavorava per una Ong da sempre attiva nel riscatto delle donne e delle famiglia contadine. Mentre proprio in Bangladesh e Nepal l'Isis compra... famigliacristiana.it   Cesare Tavella, ucciso in Bangladesh. Dal Nicaragua alla Repubblica Democratica del Congo, dal Bangladesh alle contee più povere dell’India, del Vietnam e del Bangladesh : l’ong olandese ICCO Cooperation, basata ad Amsterdam, cura e s

Anna Momigliano : Non è politica, è Roma

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          Non è politica, è Roma Chirurgo, fan di Schwarzenegger, laico rivistastudio.com   Di Anna Momigliano C’erano quaranta gradi quel giorno a Palermo. Ignazio Marino stava effettuando il primo trapianto di fegato mai eseguito in Italia, quando l’aria condizionata della sala operatoria saltò completamente, mettendo a repentaglio le apparecchiature, la salute del paziente e, non ultimo, il sangue freddo dei medici. L’operazione riuscì. Era l’estate del 1999 e, in un’Italia che cominciava a intuire d’essere rimasta indietro, il chirurgo genovese, appena tornato dopo dieci anni negli Stati Uniti, divenne il simbolo di una speranza: era un cervello in fuga rientrato per risollevare il Paese nonostante tutto, la corruzione, il pressapoc

I "bimbi" ebrei sono tornati a Selvino. Il commovente ricordo di Sciesopoli

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"Anche se andassi per le valli più buie, di nulla avrei paura, perché tu sei al mio fianco". Il coro della scuola di Selvino attacca Gam Gam , la canzone ispirata al Salmo 23 che gli ebrei cantano durante lo Shabbath. Sidney Zoltak, 86 anni, ascolta immobile un paio di strofe. Poi alza un dito e si asciuga una lacrima. Nel 1945 era qui, sull'altopiano, ospite della colonia di Sciesopoli insieme ad altre centinaia di ragazzini ebrei che, come lui, erano scampati alla furia nazista. Settant'anni dopo, alcuni di quei bambini sono tornati per riabbracciarsi e per dire grazie a questo piccolo paese che seppe accoglierli come figli suoi. Una storia a lungo sconosciuta.   «Qui ho passato il miglior periodo della mia vita - racconta invece Milton Kostik -. Ero sopravvissuto ad Auschwitz, ma nessuno dei miei 37 familiari ce l'aveva fatta. Ero rimasto solo al mondo, così decisi di lasciare la Polonia. I russi però bloccavano il confine: passai con un pa

Uccisione della ragazza palestinese a Hebron : l'IDF deve chiarire

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 Sintesi personale, non traduzione The IDF must come clean about the Hebron shooting I soldati israeliani hanno ucciso  Hadeel al-Hashlamon  ​​a Hebron la scorsa settimana mentre   stava andando a scuola  . Nella sua borsa vi erano: erano quaderni, una penna blu , un astuccio marrone, un telefono cellulare e altri oggetti di questo tipo  . Il portavoce dell'IDF afferma che ,quando è passata attrverso  il metal detector del checkpoint urbano non  ha ubbidioto all'ordine dei  soldati di fermarsi. Testimoni hanno detto ai  vari giornalisti che Hadeel al-Hashlamon   non capiva gli ordini in quanto non parlava in ebraico . Il primo colpo è stato un colpo di avvertimento a terra, il secondo l'  ha colpita alla  gamba sinistra e l'ha fatta cadere a terra a,  un terzo colpo subito dopo l'ha colpita alla gamba destra. Due testimoni oculari dicono che a quel punto il soldato che ha sparato i primi colpi si è avvicinato  a lei, ha attraversato la barri

“No alla decapitazione dell’attivista”. Il Salone del Libro esclude l’Arabia

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“No alla decapitazione dell’attivista”. Il Salone del Libro esclude l’Arabia Non sarà più il Paese ospite nel 2016. Fassino: inaccettabile. Ali al-Nimr, a 17 anni, aveva manifestato contro la monarchia www.lastampa.it emanuela minucci L’Arabia Saudita non sarà più il Paese ospite del prossimo Salone del Libro di Torino. A deciderlo, anticipando le conclusioni del consiglio d’amministrazione della Fondazione previsto il 6 ottobre, all’unisono, il sindaco Fassino e il presidente della Regione Piemonte Chiamparino. A chiedere loro di prendere una rapida posizione in merito, prima un tweet lanciato dal consigliere dell’Associazione Adelaide Aglietta Silvio Viale: #NoArabiaSaudita ospite d’onore #SaloneDelLibro poi una mozione in Comune e infine un appello dei Radicali all’assemblea regionale. Centoquaranta caratteri per contestare quell’Arabia Saudita «che ha deciso la vergognosa condanna a morte di Ali al-Nimr con decapitaz

Yaniv Kubovich : Jews Throw Stones Too, but Arabs Get Harsher Sentences

Jews in Israel throw stones too, but Arabs get harsher In verdicts over recent years, Arabs are must more likely to get sentences that approach or exceed a year in prison. haaretz.com Even before Public Security Minister Gilad Erdan nominated a police commissioner and a commander for the fraud squad, he made an urgent appointment — an editor for his Facebook page. This person’s work began with a new background photo: Erdan consulting with members of the Border Police. Most of Erdan’s recent posts have had to do with the troubles in East Jerusalem, stone-throwing and criticism of the courts’ alleged leniency toward Palestinians. Almost every day, an Erdan post tells the public and media how determined he is to act against stone-throwers, including minors, and against judges who hand down lenient penalties. This comes after the security cabinet issued a temporary order that would set a four-year minimum sentence for throwing either stones or firebomb

PER GAZA di Pietro Ingrao

PER GAZA di Pietro Ingrao Guarda: vedi come ostinate tornano dal cielo le bombe fiorenti, e furenti calano sulle strade, spezzano corpi, ardono case, testarde inseguono gli stupiti fanciulli, gridano cantano l’inno alla morte senza stancarsi mai… Chi siete, perché illuminate le notti, insanguinate le vie: perché siete in ansia perché vi serve la strage degli innocenti e forse disperate sull’esistere tornate a cantare la gloria dell’uccidere di massa, affidate la pace alla morte… Voi così senza speranza se soltanto l’assassinio di massa può assicurarvi la vita e solo le maledizioni e le lacrime possono difendervi. E non vedete, non sperate altra salvezza per l’uomo e per il figlio dell’uomo che la morte corale. Voi che venite da un cammino di lagrime e ora senza lume di tregua seminate nuovo pianto innocente. Da lontano vi scrutiamo impotenti: e null’altro sappiamo che invocare da voi l’elemosina della pace. Noi che veniamo da lotte di secoli condotte per tutte le terre infinite di ques

Richard Falk :Lo Yemen paga il prezzo della paranoia settaria dei Sauditi

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:         Lo Yemen paga il prezzo della paranoia settaria dei Sauditi Lo Yemen paga il prezzo della paranoia settaria dei Sauditi Di Richard Falk 26 settembre 2015 Qualsiasi tentativo di fornire un resoconto coerente della lo znetitaly.altervista.org Qualsiasi tentativo di fornire un resoconto coerente della lotta politica che affligge lo Yemen, è destinato a fallire. Il paese è un crogiolo di contraddizioni che si sottraggono  alle normali categorie di analisi razionale. Guardando al di là della nebbia politica che avvolge i conflitto, le tragiche circostanze di acuta sofferenza  della popolazione civile emergono con estrema  chiarezza. Molto tempo prima dello scoppio della guerra civile, lo Yemen era noto per essere il paese più povero della regione, che aveva a che fare con  incombente  scarsità di cibo e di acqua. L’ONU stima che l’80% della popolazione abbia urgente necessità di assistenza umanitaria, che il 40% viva con