Moni Ovadia : Antisemitismo Fatti e opinioni
Un paio di settimane fa Umberto de Giovannangeli dava conto su questo giornale di attacchi razzisti scatenati in Israele contro immigranti africani. Gli attacchi ai limiti del pogrom hanno avuto luogo, incredibile a udirsi, nei sobborghi di Tel Aviv, la laicissima città della Israele più colta e moderna, città della movida, del buon vivere all’occidentale. La teppaglia che ha scatenato i raid contro esseri umani, colpevoli solo di essere quello che sono, era composta da oltranzisti della destra israeliana, laica e religiosa. Anche i leader della odiosa campagna xenofoba sono israeliani, non arabi, quindi ebrei. La domanda che si impone con urgenza è: «Si può essere israeliani, ebrei e razzisti?» La risposta è: «Ma certo! Eccome!». Qualche lustro fa una simile domanda e una simile risposta sarebbero state scandalose in quanto tali, si sarebbero trovati esponenti autorevoli delle comunità ebraiche della diaspora (e si trovano ancora) pronti a lanciare anatemi contro chi