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OWS: solidarietà all’Egitto . Appello urgente dai manifestanti di Piazza Tahrir

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1  Il 22 novembre gli occupanti di piazza Tahrir hanno diffuso un  urgente appello alla solidarietà globale , chiedendo al mondo di: - Occupare/bloccare le ambasciate egiziane in tutto il mondo. Attualmente rappresentano la giunta; rivendicatele al popolo egiziano. - Bloccare i commercianti d’armi.  Non lasciategliele produrre o spedire. - Bloccare la parte del vostro governo che tratta con la giunta egiziana. Il movimento Occupiamo sta rispondendo a quell’appello. Ieri in  centinaia hanno marciato sul Consolato egiziano di New York. A New York City oggi (sabato 26 novembre) una manifestazione di solidarietà all’Egitto inizierà alle 13.00 alla Missione Egiziana (incrocio East 44th e 2nd Avenue) con una marcia alle 16.00. E’ in corso di preparazione anche un’azione per giovedì, 1° dicembre, di fronte a una fabbrica di gas lacrimogeno a Jamestown, Pennsylvania, che ha fornito la giunta militare egiziana. I partecipanti agli accampamenti Occupiamo di tutta la regione del Nordest si riunir

Moni Ovadia :Sono sempre loro

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Di Moni Ovadia 25 novembre 2011 Sono sempre loro Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con una delle più importanti esternazioni degli ultimi anni ha attribuito significativa autorevolezza ad una proposta che da tempo è nell'agenda delle forze politiche più aperte al futuro: il conferimento della cittadinanza ai figli di extracomunitari nati nel territorio italiano e il diritto di voto amministrativo a cittadini stranieri che abbiano avuto regolare permesso di soggiorno per almeno cinque anni.  Come era prevedibile le componenti più retrive del centro destra, segnatamente gli ex post-fascisti e con particolare virulenza i parlamentari della Lega nord hanno alzato gli scudi, i leghisti hanno addirittura minacciato di innalzare le barricate per impedire un provvedimento di legge in tal senso.  Hanno addirittura strillato all'attentato alla Costituzione, proprio loro che hanno passato gli ultimi anni di governo a picconarne le fondamenta.  Naturalmente non solo c'e

Israele, raid nella Striscia di Gaza

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Due raid israeliani nella notte tra sabato e domenica sulla Striscia di Gaza, in seguito al lancio di razzi da parte palestinese. Ad annunciare l'intervento dell'aviazione è stato un portavoce dell'esercito, secondo il quale sono stati colpiti «alcuni siti di attività terroristica nel sud e nel centro della Striscia di Gaza». Un razzo di tipo qassam era stato lanciato sabato mattina dalla Striscia di Gaza verso il sud d’Israele senza provocare vittime né danni. Israele, Raid Nella Striscia Di Gaza Amir Oren / Egypt turmoil may prompt Israel to strike Gaza IDF strikes two Gaza sites in response to rocket fire

‘Azzoun, storia di un villaggio palestinese in via di estinzione

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Il villaggio di ‘Azzoun ‘Atma è la Palestina: colonie, Muro di Separazione e confisca di terreni agricoli e alberi di ulivo. Negli anni la confisca di terre per la costruzione del Muro e l’espansione degli insediamenti israeliani ha provocato un dissanguamento delle proprietà del villaggio. A 24 chilometri a Sud di Tulkarem, in Area C, il villaggio fa parte del distretto di Qalqilya, nel Nord della Cisgiordania. Prima del 1948 e della creazione dello Stato di Israele, ‘Azzoun si estendeva su un’area pari a 24.496 dunams (1 dunam = 1 km²). Oggi il villaggio, in cui vivono circa 2.000 palestinesi, si è ridotto a 9.130 dunam. ‘Azzoun, a soli 12 chilometri dalla città di Qalqilya, sta subendo dal 2002 la costruzione del Muro di Separazione da parte delle autorità israeliane: la barriera che corre a pochi metri dal villaggio ha già inghiottito circa 500 dunam di terre e portato alla distruzione di oltre 1.500 alberi di ulivo. E una parte delle terre agricole di ‘Azzoun sono fini

HEBRON, UNA COOPERATIVA DI DONNE CONTRO LE DISCRIMINAZIONI

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La cooperativa “Women in Hebron” è una delle scommesse dell’economia palestinese, afflitta non solo dalle limitazioni e dalle privazioni dovuti all’occupazione militare israeliana , ma anche dalla struttura maschilista della società. EMMA MANCINI Hebron (Cisgiordania), 26 novembre 2011, Nena News – Nawal Slemiah lavora da otto anni nel cuore più tradizionale di Hebron, la Città Vecchia. Vende prodotti artigianali, borse, portafogli, sciarpe, cuscini nati dalle mani e la sapienza di 120 donne dei villaggi nelle South Hebron Hills. La sua è la prima e unica cooperativa di sole donne nell’area. La cooperativa “Women in Hebron” è una delle scommesse dell’economia palestinese, afflitta non solo dalle limitazioni e dalle privazioni dovuti ad un’occupazione militare quarantennale, ma anche dalla struttura maschilista della società. “Non è facile per una donna lavorare da sola nel suq di Hebron – spiega all’Alternative Information Center Leihla Slemiah, sorella della fondatrice Nawal – Per la

Haaretz : Israele deve restituire i soldi delle tasse ai Palestinesi

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1  Dopo che  la Palestina è stata  accolta come membro  dell'Unesco  , il governo israeliano ha deciso di punire il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas bloccando   il trasferimento dei soldi delle tasse ai  palestinesi. In discussione sono circa i $ 100 milioni al mese  raccolti da Israele  dalle  imposte e dai  dazi doganali per conto dell'Autorità Palestinese secondo i termini degli accordi di Oslo. Questi fondi servono  per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici PA  e , in particolare, i membri dell'apparato di sicurezza dell'Autorità Palestinese  la cui funzione è anche quella di sventare attacchi terroristici contro Israele . Sia il   Segretario di Stato americano Hillary Clinton   sia   Ban Ki-moon sia il Consigliere della Sicurezza nazionale della Casa Bianca  sia il Vice Segretario di Stato  hanno chiesto al governo l'immediato rilascio dei fondi del PA.   .   Netanyahu ha chiarito di  non avere  la maggioranza nel governo  per poter

Testimonianze : l’apartheid in Israele esiste

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1) Il paragone tra la situazione della popolazione palestinese in Israele e l’ apartheid , il regime di segregazione razziale sudafricano abolito solo nel 1994, ha una lunga storia. Secondo alcuni, Israele ha costruito negli anni un simile regime di segregazione attraverso una serie di barriere (tra cui anche una fisica, tra la Cisgiordania e Israele) per i palestinesi in Israele e nei territori occupati, che discriminano la popolazione palestinese per quanto riguarda le tutele legali, la libertà di movimento, l’accesso al lavoro e alle risorse. Il termine  apartheid , riconosciuto come un crimine dalla Corte Penale Internazionale e sanzionato dalle Nazioni Unite fin dagli anni Settanta, è stato usato nel corso degli anni persino in alcune relazioni delle Nazioni Unite che si sono occupate di Israele.Oggi Amos Schocken, editore e proprietario del quotidiano israeliano  Haaretz  in un editoriale  sostiene che “c’è una differenza tra l’ apartheid  del Sudafrica e quello che sta succe