Giorno della Memoria: la storia di Liliana Urbach e della sua famiglia
Gli Urbach erano ebrei fuggiti da Vienna per le persecuzioni razziali. Leo Urbach, la moglie Alice con il figlio Kurt di 4 anni, arrivarono nel mio paese nel 1942, e presero alloggio a Ponte a Serraglio in via Vittorio Emanuele. Qui il 19 ottobre nacque Liliana e fu registrata come cittadina di Bagni di Lucca. La famiglia si sentiva tranquilla; erano “internati liberi” con molte limitazioni personali, ma non era impedito loro di lavorare, e Leo faceva l’orologiaio. Altri ebrei riparati nel comune avevano la stessa condizione: niente radio, controllo della corrispondenza, nessuna attività politica, minimi rapporti con la popolazione, firma due volte al giorno dai carabinieri. Ma vivevano. Verso la fine del 1943, dopo l’ordine impartito il 30 novembre, in lucchesia gli ebrei cominciarono ad essere rastrellati, e fu aperto il campo di concentramento provinciale di Villa Cardinali a Bagni Caldi di Bagni di Lucca. Il campo era di transito per gli internati e finalizzato alla depo