Un uomo di Hezbollah alla guida del Libano

Non sono servite le manifestazioni di protesta inscenate oggi a Tripoli, Beirut e Sidone dalla coalizione filo-occidentale.  Confermando le indiscrezioni della vigilia, il presidente libanese Michel Suleiman ha deciso di affidare il compito di formare il nuovo governo libanese a un uomo vicino a Hezbollah.Il designato è Najib Mikati, miliardario di confessione sunnita, che si autodefinisce un “indipendente” e un “moderato”, ma che deve contare proprio sull’appoggio del movimento sciita.A lui è andato il sostegno di 68 parlamentari, compresi sette drusi del Partito progressista socialista di Walid Jumblatt, che in passato avevano appoggiato l’ex premier Saad Hariri.
“Giornata della rabbia”L’annuncio della nomina di Mikati ha suscitato la dura reazione dei sostenitori di Hariri. Importanti manifestazioni di protesta si sono tenute a Tripoli, a Sidone e nella stessa capitale, per quella che è stata designata “la giornata della rabbia”Non sono mancati gli episodi di violenza, che hanno ricevuto la ferma condanna dello stesso Hariri.
“Siete arrabbiati ma siete persone responsabili. Questa rabbia non deve condurci a qualcosa che è in contrato con i nostri valori… noi crediamo nella democrazia”, ha detto il leader della coalizione filo-occidentale in un intervento televisivo.
Preoccupazione diffusa
Gli oppositori di Hezbollah si dicono preoccupati per il crescente potere politico che sta acquistando il movimento sciita.Ma inquietudine hanno espresso anche gli alleati occidentali della coalizione di Hariri, a partire dagli Stati Uniti che hanno manifestato “grande preoccupazione per un governo in cui Hezbollah giochi un ruolo guida”.

Dal canto suo, il premier designato Mikati ha dichiarato in n’intervista alla Bbc che il suo “obiettivo è l’interesse del Libano, la sua sicurezza internazionale e le buone relazioni con la comunità internazionale”.
Da segnalare anche le dichiarazioni del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, che alla vigilia della designazione di Mikati si era impegnato - in caso di nomina di un suo uomo – a formare un nuovo governo di unità nazionale, in cui avrebbe trovato posto anche il Movimento del Futuro dell’ex premier Hariri.Scontro sul Tribunale HaririLa nuova crisi politica libanese è scoppiata lo scorso 12 gennaio dopo la decisione di Hezbollah di ritirare i suoi dieci ministri dal governo di unità nazionale.Il tutto in virtù dei contrasti nati tra il movimento sciita e la maggioranza filo-occidentale in merito al Tribunale speciale per il Libano (Tsl). 
La corte internazionale, incaricata di far luce sull’attentato del febbraio 2005 in cui morì anche l’ex premier Rafiq Hariri, infatti sarebbe intenzionata a incriminare alcuni alti esponenti di Hezbollah.



di Carlo M. Miele
Osservatorio Iraq, 25 gennaio 2011

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