Post

Gideon Levy: il razzismo ha rialzato la testa e l'opinione pubblica è apatica

Immagine
     sintesi personale    Il  sindaco Ron Huldai descrive la xenofobia degli abitanti della sua città come "comprensibile e giusta".  Yair Lapid, scrive che se i sudanesi  fossero stati  i norvegesi, nessuno avrebbe  parlato di razzismo  . In breve se  invece della pelle nera ,i migranti avessero avuto i capelli biondi e gli occhi azzurri non ci sarebbe  stato alcun problema. La prova? Israele ha assorbito  centinaia di migliaia di russi non ebrei, biondi con gli occhi azzurri,  nessuno ha protestato. Chiedete agli  Etiopi, agli  arabi israeliani,   ai  beduini e ai  drusi che servono nelle Forze di Difesa di Israele, poi decidete  se non stiamo parlando di razzismo puro. Soffiano sul fuoco esperti e politici ,mentre  l'opinione pubblica è , come al solito,apatica dinanzi al pericolo incendiario della Xenofobia.    Improvvisamente, gli abitanti di Bat Yam e il quartiere Hatikva sono spaventati e cercano protezione. Una città e un quartiere già noto  per la crimina

Algeri ritrova Notre Dame d'Afrique

Immagine
Viene inaugurata oggi dopo i restauri ad Algeri la chiesa di Notre Dame d'Afrique , la più importante presenza cristiana nella città. Costruito nel XIX secolo il santuario che guarda verso il mare è anche un luogo molto significativo per il dialogo tra cristiani e musulmani. Nell'abside della chiesa campeggia infatti la scritta «Nostra Signora d'Africa prega per i cristiani e per i musulmani».Il restauro era iniziato nel 2006 ed è stato finanziato da alcune municipalità e realtà cattoliche francesi, ma anche dalle autorità algerine.Sul restauro di  Notre Dame d'Afrique  l'intellettuale musulmano algerino Mustapha Cherif ha scritto delle parole molto belle in un articolo pubblicato sul quotidiano locale L'Expression . « Notre Dame d'Afrique  - scrive Cherif - appartiene alla storia, è un patrimonio comune di tutti gli algerini, non solo dei cristiani. Il dialogo tra culture, religioni e civiltà è un cammino benefico per tutti. (...) Nel momento in cui in Medi

Una foto. Il coraggio di una donna palestinese

Immagine
Construction Returns to the Separation Wall in al-Walaja

Breaking the silence”: dieci anni di occupazione militare nei Territori occupati: sintesi in Inglese

Immagine
1  Si intitola “Breaking the silence” (Rompere il silenzio) ed è già un caso letterario e politico, il volume di 431 pagine che l’omonima organizzazione di pacifisti israeliani ha pubblicato domenica scorsa e che testimonia, attraverso i racconti anonimi di militari, dieci anni di occupazione dei Territori Palestinesi, in Cisgiordania e Gaza. Un lavoro difficile, consentito dalle testimonianze di ex soldati che hanno deciso appunto di “rompere il silenzio” rivelando che i soprusi e le violenze imposte ai civili palestinesi, spesso non servono, come sostenuto dai politici e militari di Israele, a garantire la sicurezza dei cittadini israeliani quanto a mantenere il controllo e a garantire, di fatto, l’annessione dei territori palestinesi. Il volume ripercorre un decennio difficile, dall’inizio della seconda Intifada ad oggi, riportando i racconti di oltre 100 militari, uomini e donne, rigorosamente anonimi, sulle condizioni di vita dei palestinesi e le strategie di occupazione. A su

''L'Iran taglia i fondi a Hezbollah''

Immagine
di Marco Di Donato*   Quasi mezzo miliardo di dollari in meno, circa il 40 per cento degli aiuti finora erogati.Secondo l'intelligence israeliana, Teheran avrebbe deciso di tagliare in maniera brusca i fondi destinati alle attività di Hezbollah, a causa delle forti sanzioni Onu che costantemente affliggono l'economia del paese.Altre fonti giornalistiche sostengono invece che il taglio dei fondi sia il risultato di un duro scontro fra la leadership del Partito di Dio e l'establishment iraniano riguardo tattiche e strategie da seguire nei confronti di Israele.Qualunque sia la ragione di questi tagli, il dato di fatto resta incontrovertibilmente uno: Hezbollah è sempre più indipendente da Teheran.  Una realtà questa che si continua ostinatamente a negare, considerando Hezbollah la  longa manus  degli interessi iraniani nell'area, ignorando come - già dall'inizio degli anni novanta - il Partito di Dio abbia avviato una sempre più convinta campagna di “libanesizzazione

“Una nuova guerra di Iraele a Gaza, è solo questione di tempo”

Immagine
“Finché Hamas resterà al potere (a Gaza, ndr), è solo una questione di tempo prima che vi sia un altro conflitto”. Ad affermarlo è un alto esponente dell’esercito di Tel Aviv, intervistato dal corrispondente della  Bbc  Jon Donnison a quasi due anni esatti dall’inizio dell’offensiva “Piombo fuso”, che danneggiò pesantemente le infrastrutture civili e militari della Striscia e causò la morte di circa 1400 palestinesi. Secondo l’ufficiale, un nuovo attacco è inevitabile, dato che Hamas, che dal 2007 detiene il potere nell’enclave costiera, si è riarmato in maniera consistente negli ultimi 24 mesi, ritrovandosi oggi in una posizione militare ancora più forte.Nelle ultime settimane, una nuova ondata di lanci di razzi da Gaza contro il territorio israeliano, e una serie di raid aerei compiuti da Tel Aviv contro la Striscia hanno fatto salire nuovamente la  tensione nell’area . I vertici militari israeliani sono allarmati soprattutto dal fatto che lo scorso sei dicembre, per la prima

Israele: arabi costretti a lasciare le loro case per le gravi minacce ricevute dai residenti

Immagine
Hassan Shaala Sintesi personale Q uattro  musulmani e un druso sono stati costretti a lasciare il loro appartamento  a sud di Tel Aviv, per  le minacce ricevute" :" Mi sono sentito umiliato per l'odio  e il razzismo ", ha detto Abbas Ganem, il giovane druso, che ha prestato servizio nelle Forze di Difesa israeliane. Abbas, originario di Abu Sinan  è giunto   in città , due settimane fa  ,per lavorare in un cantiere a Jaffa decidendo, insieme ai suoi amici  ,di affittare un appartamento  nel quartiere Shapiro . Tre giorni fa, tornando a casa di sera, ha   trovata vandalizzata  l'abitazione: "La padrona di casa mi ha riferito  che gli abitanti  del quartiere hanno  minacciato di bruciare  la casa e  di far saltare in aria la mia  auto   con ordigni esplosivi, se non ce ne fossimo    andati" "The landlady told me that people from the neighborhood had threatened to torch the house and attack her if we don't get out, because we're Arabs,