Post

Una foto. Il coraggio di una donna palestinese

Immagine
Construction Returns to the Separation Wall in al-Walaja

Breaking the silence”: dieci anni di occupazione militare nei Territori occupati: sintesi in Inglese

Immagine
1  Si intitola “Breaking the silence” (Rompere il silenzio) ed è già un caso letterario e politico, il volume di 431 pagine che l’omonima organizzazione di pacifisti israeliani ha pubblicato domenica scorsa e che testimonia, attraverso i racconti anonimi di militari, dieci anni di occupazione dei Territori Palestinesi, in Cisgiordania e Gaza. Un lavoro difficile, consentito dalle testimonianze di ex soldati che hanno deciso appunto di “rompere il silenzio” rivelando che i soprusi e le violenze imposte ai civili palestinesi, spesso non servono, come sostenuto dai politici e militari di Israele, a garantire la sicurezza dei cittadini israeliani quanto a mantenere il controllo e a garantire, di fatto, l’annessione dei territori palestinesi. Il volume ripercorre un decennio difficile, dall’inizio della seconda Intifada ad oggi, riportando i racconti di oltre 100 militari, uomini e donne, rigorosamente anonimi, sulle condizioni di vita dei palestinesi e le strategie di occupazione. A su

''L'Iran taglia i fondi a Hezbollah''

Immagine
di Marco Di Donato*   Quasi mezzo miliardo di dollari in meno, circa il 40 per cento degli aiuti finora erogati.Secondo l'intelligence israeliana, Teheran avrebbe deciso di tagliare in maniera brusca i fondi destinati alle attività di Hezbollah, a causa delle forti sanzioni Onu che costantemente affliggono l'economia del paese.Altre fonti giornalistiche sostengono invece che il taglio dei fondi sia il risultato di un duro scontro fra la leadership del Partito di Dio e l'establishment iraniano riguardo tattiche e strategie da seguire nei confronti di Israele.Qualunque sia la ragione di questi tagli, il dato di fatto resta incontrovertibilmente uno: Hezbollah è sempre più indipendente da Teheran.  Una realtà questa che si continua ostinatamente a negare, considerando Hezbollah la  longa manus  degli interessi iraniani nell'area, ignorando come - già dall'inizio degli anni novanta - il Partito di Dio abbia avviato una sempre più convinta campagna di “libanesizzazione

“Una nuova guerra di Iraele a Gaza, è solo questione di tempo”

Immagine
“Finché Hamas resterà al potere (a Gaza, ndr), è solo una questione di tempo prima che vi sia un altro conflitto”. Ad affermarlo è un alto esponente dell’esercito di Tel Aviv, intervistato dal corrispondente della  Bbc  Jon Donnison a quasi due anni esatti dall’inizio dell’offensiva “Piombo fuso”, che danneggiò pesantemente le infrastrutture civili e militari della Striscia e causò la morte di circa 1400 palestinesi. Secondo l’ufficiale, un nuovo attacco è inevitabile, dato che Hamas, che dal 2007 detiene il potere nell’enclave costiera, si è riarmato in maniera consistente negli ultimi 24 mesi, ritrovandosi oggi in una posizione militare ancora più forte.Nelle ultime settimane, una nuova ondata di lanci di razzi da Gaza contro il territorio israeliano, e una serie di raid aerei compiuti da Tel Aviv contro la Striscia hanno fatto salire nuovamente la  tensione nell’area . I vertici militari israeliani sono allarmati soprattutto dal fatto che lo scorso sei dicembre, per la prima

Israele: arabi costretti a lasciare le loro case per le gravi minacce ricevute dai residenti

Immagine
Hassan Shaala Sintesi personale Q uattro  musulmani e un druso sono stati costretti a lasciare il loro appartamento  a sud di Tel Aviv, per  le minacce ricevute" :" Mi sono sentito umiliato per l'odio  e il razzismo ", ha detto Abbas Ganem, il giovane druso, che ha prestato servizio nelle Forze di Difesa israeliane. Abbas, originario di Abu Sinan  è giunto   in città , due settimane fa  ,per lavorare in un cantiere a Jaffa decidendo, insieme ai suoi amici  ,di affittare un appartamento  nel quartiere Shapiro . Tre giorni fa, tornando a casa di sera, ha   trovata vandalizzata  l'abitazione: "La padrona di casa mi ha riferito  che gli abitanti  del quartiere hanno  minacciato di bruciare  la casa e  di far saltare in aria la mia  auto   con ordigni esplosivi, se non ce ne fossimo    andati" "The landlady told me that people from the neighborhood had threatened to torch the house and attack her if we don't get out, because we're Arabs,

Natale in Israele: il sindaco della Nazaret ebraica vieta l’albero

Immagine
Non sono propriamente sereni i preparativi natalizi nella cittadina della Galilea di Nazrat Illit, la località a popolazione prevalentemente ebraica che sovrasta la Nazaret storica in cui crebbe Gesù. Il sindaco, Shimon Gapso, ha infatti deciso di respingere le richieste della minoranza arabo-cristiana di esporre almeno un alberello di Natale in una piazza cittadina.In una intervista alla radio militare Gapso ha spiegato di essere stato eletto per garantire ”il carattere ebraico di Nazrat Illit” e ha trovato fuori luogo qualsiasi ostentazione di simboli cristiani. ”Se a qualcuno non sta bene – ha tagliato corto – alle prossime elezioni che votino un sindaco diverso”.Da parte sua il quotidiano Maariv scrive che Gapso ha cercato comunque di venire incontro alla popolazione cristiana locale (valutata nel 10-15 per cento dei 40 mila abitanti). Ha ordinato che nel rione prevalentemente arabo della città siano esposte ghirlande e ha visitato asili-nido cristiani, distribuendo ai bambini p

Il campo di Gonars, una tragedia dimenticata di Davide Toffolo

Immagine
     Davide Toffolo (nell’immagine) è una delle figure più eclettiche e apprezzate della cultura underground italiana dei nostri giorni. È cantante e chitarrista dei Tre allegri ragazzi morti, gruppo rock alternativo isontino che da quindici anni imperversa sulla scena indipendente nostrana, ormai idolo generazionale. Oggi lavora anche come discografico: dirige La tempesta, l’etichetta indipendente – o “collettivo di artisti”, come lui preferisce chiamarla – che produce alcuni fra i nuovi talenti del panorama italiano. I dischi dei TARM hanno creato una nuova poetica dell’adolescenza, raccontando e al tempo stesso dando forma ad un nuovo modo di essere giovani. Le loro canzoni – secondo le centinaia di migliaia di fan, che li seguono, molto spesso, anche una volta passata l’adolescenza – allo stesso tempo interpretano e dettano lo spirito del tempo. E, come tutti i grandi artisti, non creando il nuovo, ma innovando profondamente la tradizione – in questo caso il rock’n'roll e

Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas :Il cinese e il branzino

Capita di essere assaliti da un dubbio inquietante: sono io a essere matto? Ho provato questa sensazione leggendo una dichiarazione di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. L’autorevole esponente leghista ha commentato così l’acquisto di un banco al mercato del pesce di Chioggia da parte di un cinese: «È un segno dei tempi, ma sicuramente non è un bel segno. (…). Immagino che quando un veneto va a comprare un branzino, piuttosto che un polpo, voglia sentire l’idioma locale. Il prodotto tipico in Veneto si vende in questa e non in altre maniere». Un veneto? Un branzino? E se il polpo lo andasse a comprare un cinese? L’agenzia è passata quasi inosservata. Non c’è più nulla che ci indigna, dunque? Anziché compiacersi per un immigrato onesto e laborioso, per un piccolo imprenditore che rileva un’attività tradizionale mostrando nei fatti una piena integrazione, il ministro si preoccupa perché i veneti (!?) vogliono comprare il pesce in dialetto? Incredibile ma vero. Ricordo che alcu