Post

In nome di Kahane : scontri tra poliziotti e palestinesi a Umm al-Fahm

Immagine
Violenti scontri tra palestinesi e agenti della polizia israeliana sono incorso nella città di Umm al-Fahm, nella parte settentrionale di Israele. I palestinesi sono scesi in strada per impedire lo svolgimento di una manifestazione di un gruppo della destra israeliana, che aveva organizzato un corteo per chiedere la messa al bando del Partito islamico degli arabi israeliani. Millecinquecento agenti di polizia erano stati schierati già dalle prime ore dalla mattina in previsione degli scontri. Gli estremisti israeliani chiedono che sia messo fuori legge il Movimento islamico in Israele dello sceicco Raed Sallah, che ad Um el-Fahem gode di vasti consensi. Il leader degli ultrà di destra Ben Gvir e il deputato di estrema destra Michael Ben Ari hanno partecipato a Gerusalemme a una cerimonia commemorativa del rabbino Meir Kahane, il fondatore del movimento anti-arabo Kach messo fuori legge 22 anni fa. Il rabbino Kahane fu ucciso 20 anni fa a New York da un attentatore arabo. Israele,

Yoram Kaniuk : no al giuramento di fedeltà

Immagine
Giurare fedelta' allo statoebraico? ''Che ci debba essere uno stato per la nazione ebraicalo penso anche io, ma se si parla di religione, allora e'diverso: democrazia e' sinonimo di liberta', religione no. Comepossono sovrapporsi?''. Non ha dubbi lo scrittore Yoram Kaniuk -80 anni, 20 romanzi all'attivo, piu' diversi saggi e libri perl'infanzia, tradotti in 25 lingue diverse - nel condannaresenz'appello il recente progetto di legge del governo Netanyahuche prevede di imporre un giuramento di fedelta' alla natura'ebraica e democratica' dello Stato d'Israele a chi prenda lacittadinanza: uno dei temi piu' urticanti dell'agenda politicaodierna israeliana.Figura eccentrica della letteratura ebraica contemporanea,Kaniuk da qualche tempo e' tornato a spopolare in libreria nelPaese. Ma sul fronte politico non esita a sfidare l'opinionepubblica con prese di posizione tanto nette quantoanti-conformiste. Refrattario

M.O./ Gaza, un palestinese ucciso da un tank israeliano

Immagine
Gaza City, 27 ott. (Apcom) - Un palestinese è stato ucciso e un altro ferito dai colpi sparati da un tank israeliano nel nord della striscia di Gaza, vicino alla frontiera con Israele. E' quanto si è appreso da fonti palestinesi.Il 20enne Jihad Afana, residente di Jabaliya, a nord della città di Gaza, è stato "ucciso da una granata di un carro armato a est di Jabaliya, nel nord della striscia di Gaza", ha chiarito Adham Abou Selmiya, il portavoce dei servizi sanitari nella striscia di Gaza, controllata dal movimento integralista islamico Hamas. Il braccio armato del movimento fondamentalista della Jihad islamica ha confermato in un comunicato la morte di Jihad Afana, "durante una missione nel nord della striscia di Gaza". La Jihad islamico ha recentemente reso pubblica una decisione di escludere ogni membro dal suo braccio armato che parteciperà a un attacco contro Israele non autorizzato o condotta da un altro gruppo, in particolare della dipendenza salafita

Amira Hass : la canzone di Dio

Immagine
No, non sono a Ramallah. Sono a Gerusalemme. No, non sono a un concerto. Sono in strada”. La persona con cui parlavo al telefono era un po’ confusa ma è facile capire perché.Stavo ascoltando un suonatore di oud a Gerusalemme Ovest. Non ero l’unica persona affascinata da quelle note. C’era anche un vecchio in carrozzella, che ascoltava a occhi chiusi. Il vecchio sembrava avere origini ashkenazite (e quindi la musica araba non era nel suo dna culturale). Per un momento ho sperato che il suonatore fosse arabo, come la musica. Dopotutto Gerusalemme Est non era lontana. Fosse stato palestinese sarebbe stata una piccola vittoria contro il razzismo. Ma dai cd in mostra in strada ho capito che era un ebreo marocchino: il cognome era AbekasisIn un momento di pausa ho cercato di fare due chiacchiere con lui, senza successo. Dalle poche parole che ha pronunciato ho capito però che aveva conservato la corretta pronuncia ebraica. La lingua attuale è stata imposta dagli ebrei ashkenaziti, che non s

ECJC: nuovo corso, dimissioni a catena

Immagine
Dimissioni per i consiglieri italiani dell’European Council of Jewish Communities. Una decisione assunta per protestare contro l’inattesa svolta dell’organizzazione. Da trent’anni l’ECJC, ong ombrello che raccoglie le comunità e le associazioni ebraiche di tutta Europa, si occupa di rafforzare la vita ebraica nel vecchio continente, lavorando sull’educazione, sulla cultura (suo l’impulso per la Giornata europea della cultura ebraica) e sull’assistenza nei confronti delle comunità in difficoltà. Riconosciuta come interlocutore dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea, l’organizzazione ha finora sempre mantenuto una linea precisa: tenersi lontana dalle vicende politiche. Ma con l’ultima convention, le cose sono cambiate, come spiega Arturo Tedeschi, membro dimissionario del consiglio dell’ECJC, presente all’incontro di Berlino che si è tenuto a inizio settimana. “Quella di Berlino era stata programmata come una conferenza per i presidenti delle comunità che fanno parte dell’ECJC -

Lo psicologo Carlo Strenger: perché l’antisionismo è una nevrosi collettiva

Immagine
 La gente, certa gente,  odia Israele per la stessa ragione per cui ama il calcio . “Uno dei bisogni principali della psiche umana è avere certezze assolute, leggere tutto in termini di bianco o nero. Amare il Milan e odiare l’Inter è uno dei mezzi per soddisfare questa pulsione. Ti dà delle certezze. Il problema è quando questo tipo di pulsioni trovano sfogo altrove.” Lo spiega uno che di psiche umana, e di conflitto israelo-palestinese, se ne intende: è lo psicanalista  Carlo Strenger , direttore del programma post laurea di psicologia clinica all’Università di Tel Aviv, nonché commentatore di vicende mediorientali per prestigiose testate internazionali, come  The Guardian   e   Haaretz . Strenger, il cui libro  Critica alla Irragionevolezza Globale  sarà pubblicato in Italia il prossimo anno, appartiene a quella categoria di israeliani di sinistra che accettano e spesso sostengono le critiche ad alcune politiche dello Stato ebraico. Ma crede anche che contro i