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Bradley Burston :Goldstone,il mostro Frankenstein di israele

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Sintesi personale GOLDSTONE, ISRAEL'S FRANKENSTEIN'S MONSTER l rapporto non mette in discussione il diritto di Israele - e, se è per questo, dei palestinesi - si autodifendersi, ma accusa entrambi di aver commesso crimini di guerra .. Fin dall'inizio, la risposte di Israele è stata quella del mentecatto brillante - l'avvocato di se stesso che non convince nessuno,peggiorando la situazione Come un Golem impazzito la risposta di Israele per evitare il massacro degli ebrei del 1948 è stata la Naqba, nel 1987 la creazione di hamas, creando, come avvenne nella leggenda del Golem, un mostro per salvare il suo popolo, un mostro che non può essere controllato, disattivato, smantellato mettendo in pericolo, ancora una volta, gli ebreiQual è stato il ruolo di Israele a Gaza ? E 'iniziato molto tempo prima che la creatura cominciasse a prendere forma, e molto, molto tempo prima dei suoi primi passi. HA PRESO FORMA nella convinzione che l'unico modo per contrasta

16 ottobre 1943: gli occhi di Aldo Gay (video)

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I disegni di Aldo Gay rappresentano l'unico documento visivo del rastrellamento nazista nel ghetto di Roma dell'Ottobre del 1943. Sandro Gay, figlio di Aldo, racconta le drammatiche vicende vissute da suo padre. GLI OCCHI DI ALDO GAY - Atlantide Storie di uomini e di mondi su ... Anziani ebrei sopravvissuti in aiuto ai terremotati: furono salvati dagli abruzzesi nella seconda guerra mondiale

Amira Hass : nessuna pietà

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Non era difficile capire che la persona al telefono era un giovane soldato. Mi è bastato ascoltare la sua voce seria e ricordarmi che giorno era: venerdì mattina. Da sette mesi ogni venerdì pubblico qualche testimonianza sull’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Questa volta l’articolo mi aveva messo a dura prova per la sua crudezza.Ho pubblicato quasi per intero la dichiarazione giurata di Zeinat Samoani , una donna palestinese che mi ha raccontato come i soldati hanno ucciso suo marito Atiye, 46 anni, e suo figlio Ahmed, 4 anni, davanti al resto della famiglia (due mogli e 15 figli). L’articolo non ha suscitato le reazioni che speravo, e questo mi ha profondamente delusoLa prima telefonata è arrivata quando ancora pensavo che ne sarebbero seguite altre.L’uomo ha detto di chiamarsi Uri. “La mia famiglia è abbonata ad Ha’aretz da molti anni”, ha esordito cordialmente, “e volevo farle sapere che mi addolora leggere quello che lei scrive del nostro esercito”. Speravo che Uri vole

" John Bolton Suggerisce Un Attacco Nucleare All' Iran "

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Questo Venerdì (16 ottobre 2009, NdT), l'American Enterprise Institute (AEI) ospiterà un evento incentrato sulla questione "Israele dovrebbe attaccare l'Iran?" Alla manifestazione partecipa, tra gli altri, il superfalco anti-iraniano Michael Rubin e il famigerato "avvocato della tortura" John Yoo, ma la vera star sarà probabilmente John Bolton, l'ex ambasciatore USA all'ONU, le cui posizioni a destra di Attila lo hanno lasciato ai margini perfino all'interno della seconda amministrazione Bush (Bolton fu infine costretto a rinunciare quando apparve chiaro che non sarebbe stato in grado di g uadagnarsi la conferma del Senato per il posto alle Nazioni Unite). Se la recente retorica di Bolton offre qualche indicazione, la sua apparizione all'AEI può compiere l'impresa formidabile di rendere Michael Rubin credibile come colomba. Nel discutere di Iran durante un discorso tenuto lo scorso martedì presso l'Università di Chicago, Bolton sembra

M. O. MARCIA DEI QUATTROCENTO ENTRA A GAZA

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(AGI) - Valico di Erez, 15 ott. - Ventisei delegati della 'marcia dei Quattrocento' sono entrati questa mattina a Gaza per una serie di incontri istituzionali. Il permesso delle autorita' israeliane e' arrivato ieri pomeriggio verso le 16, a conclusione di un lungo braccio di ferro sia sul numero delle autorizzazioni - in una primo tempo solo otto - sia sull'autorizzazione stessa. Ma e' limitatissimo il tempo a disposizione della delegazione, perche' il valico - per decisione israeliana - chiudera' alle 14.30 e non riaprira' prima di lunedi'. "Una decisione immotivata", dicono i portavoce dei 'Quattrocento', "che costringe a fare in fretta, pena il rischio di restare 'sigillati' nella Striscia per tre giorni". I delegati avrebbero voluto averne di piu' "per rendersi meglio conto della situazione, avere scambi piu' approfonditi e rendere omaggio alle vittime dell'ultimo conflitto e dell'as

Sopravvivere a Gaza, dopo le bombe

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“Se rubi o ammazzi, la notte riesci a dormire, ma se non trovi lavoro per dare ai tuoi figli ciò di cui hanno bisogno, allora non puoi chiudere occhio”. Spiega all’Independent Abu Ahmed, un abitante di Gaza che si sta disintossicando da una dipendenza da antidolorifici.La fine della guerra ha lasciato Gaza con un tasso di disoccupazione del 45 per cento che ha contribuito ad aumentare il senso d’incapacità e d’impotenza degli abitanti. Spesso “le persone non hanno altro da fare che stare sedute a bere tè”, dice Abu Ahmed. Ed è così che si rifugiano, per esempio, nel Tramadol, un antidolorifico facile da trovare da quando è stato aperto il passaggio per l’Egitto nel gennaio del 2008.Secondo il Programma di salute mentale della comunità di Gaza, pur non essendoci stime ufficiali i dipendenti da sostanze come il Tramadol sono ormai molte migliaia e la causa è esclusivamente sociale. La sensazione delle donne di esistere solo per servire mariti e figli le rende particolarmente vulnerabi

LE DONNE E LA PACE: IN BICICLETTA OLTRE LE FRONTIERE

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“La bicicletta è simbolo di movimento, siamo in marcia verso la pace”: parla Hala Khoury, palestinese, una delle donne che hanno scelto i pedali per chiedere dialogo e giustizia per il Medio Oriente. Sono oltre 200, di ogni età e religione, e provengono da 30 paesi, europei, asiatici, arabi. Sono partite da Beirut alcuni giorni fa e lungo la strada hanno avuto un’accoglienza festosa. Il quotidiano libanese Daily Star scrive che amministratori locali, simpatizzanti e semplici cittadini le hanno applaudite sul Monte Libano e nella Valle della Bekaa. L’obiettivo delle cicliste, sottolinea il giornale di Beirut, è promuovere pace e unità nel Medio Oriente al di là di ogni confine; tra le loro richieste ci sono il rispetto dei diritti delle donne e in particolare delle tante palestinesi nelle carceri di Israele. L’iniziativa è organizzata dal movimento internazionale “Donne per la pace”. Da quando è partita, Venerdì, Hala indossa un casco da ciclista e una “kefiah” bianca e rossa. Dopo il L

E' forse il più duro attacco di Gideon Levy nei confronti di Ari Shavit, su Haaretz. Il nodo? Il rapporto Goldstone.

Operation Cast Lead did not weaken Hamas, as Shavit states deceptively, it strengthened it. The temporary stability attained in its wake could have been achieved by a cease-fire agreement, without the terrible bloodshed. But the hearts of the Goldas are hard when it comes to agreements. They want blood, fire and billowing smoke, preferably from white phosphorus bombs. And who is it that is damaging the imaginary achievements of Cast Lead? The Goldstoners, of course. He is only an internationally esteemed judge, a courageous liberal and a fighter for human rights, a man of conscience who dared do here what he did in Rwanda and the former Yugoslavia. There, they cheered him, while here, they accuse him of causing the next war. Slobodan Milosevic could not have said it better than Shavit. The president of Serbia also did not recognize the authority of the The Hague tribunal. He also had security and patriotic justifications, and he also blamed the Goldstoners for everything. But the Golds