Moni Ovadia : IGUARDIANI "MAINSTREAM" CHE FABBRICANO REPROBI

 Di Moni Ovadia - 15 giugno 2022

L'allargamento della NATO, ovvero l'estensione smisurata delle istallazioni militari "occidentali (leggi americane) a Est, intorno alla Russia è stata definita un'inutile provocazione anche da William Burns, attuale capo della CIA. La volontà di includere l'Ucraina nell'alleanza "difensiva anche se ora negata era nell'agenda. La guerra civile iniziata nel 2014 nel Donbass e da ultimo "l'Operazione speciale" scatenata da Putin ci ha fatto ritrovare coinvolti nel conflitto proni come siamo agli ordini dell'amico a mericano. Ogni guerra ha bisogno di individuare anche il nemico interno. Certo nel tempo della mediatizzazione del sistema informativo esso non viene espunto dallo spazio sociale, non viene ristretto in una segregazione probo, né emarginato. La sua presenza serve per indicarlo all'esecrazione generale, magari con fastidio, con sufficienza o con modi compassionevoli.
Lo si indica come uno spostato lontano dalla realtà o come uno che ha messo il suo sapere critico al servizio dell'aggressore. Lo si ridicolizza facendogli notare che il suo pensiero critico nel Paese di cui lo si accusa di essere al servizio sarebbe fonte dei peggiori guai. I guardiani del mainstream nella loro totale autoreferenzialità non si ritengono tenuti ad argomentare sul piano logico ciò che sostengono. Non si chiedono come un oppositore radicale dell'economia iperliberista possa sostenere un regime che si fonda sullo smisurato potere di oligarchi. Queste anime candide si riempiono la bocca con la reiterazione interminabile della parola democrazia, lo fanno con spirito apotropaico, illudendosi che recitare incessantemente la parola, come il mantra del loto, faccia di loro dei democratici. Ma ignorano che la democrazia è tanto più tale quanto più la voce degli oppositori al pensiero dominante viene ascoltata e rispettata: Adorano fanaticamente. tutto ciò che è America, la più grande democrazia del mondo dicono e accusano acriticamente chi si oppone alla scellerata politica egemonica aggressiva e guerrafondaia delle amministrazioni degli Stati Uniti di essere anti-americano, anche se la sua formazione si è nutrita di molteplici aspetti della miglior cultura statunitense. E, se un libero pensatore fa notare che le più autorevoli voci di studiosi delle più prestigiose università del Grande Paese hanno parole asperrime contro la politica estera a stelle e strisce, fanno orecchie da mercante e smettono di parlare di democrazia.
Il grande Noam Chomsky, definito dal New York Times verosimilmente il più grande intellettuale americano vivente", insegna da decenni al MIT, senza peraltro cessare di definire, in ripetute circostanze, gli Stati Uniti uno Stato terrorista per la sua politica estera. Chomsky non ha mai fatto domanda per insegnare a Mosca. I nostri giornalisti mainstream si sono autonominati detentori della realtà, accusano chi non la pensa come loro di non vederla, per questi talenti i secoli sono passati invano, per non pagare il dazio fanno finta di ignorare che ogni realtà può essere variamente interpretata in merito a ciò che l'ha generata. Un'altra del le loro ossessioni è la caparbia volontà di espungere dal reale la categoria della complessità, ovvero la accusano di essere nemica della verità. Se fossero medici espungerebbero dalla loro scienza l'anamnesi, ovvero la storia clinica del paziente, per li mitarsi all'epifenomeno patologico e così curerebbero la malattia facendo crepare il paziente. La loro presunta onestà democratica è solo un'ottusa adesione all'ideologia occidentalista. Accusano Putin di avere invaso un Paese sovrano e di usurparne alcune terre contro la legalità internazionale, ma ritengono naturale l'occupazione sessantennale delle terre palestinesi da parte dell'unica democrazia del Medioriente, non sollevano un sopracciglio davanti al massacro dei curdi da parte di un membro della NATO, fanno le faccine scandalizzate per l'efferato orso russo ma fanno lucrosi affari con i dittatori amici dell'Occidente. Amano appellarsi all'Europa, ma rifiutano di vedere che essa è una chimera.
Quale Europa? Quella dell'asse Parigi-Berlino? Quella di Visegrad? Quella di Orbán? Se un'Europa unita, indipendente ci fosse stata, ebbene si! Si può essere amici dell'America senza esserne sudditi, questa tragica guerra non sarebbe scoppiata. Qualcuno si ricorda che fino agli Urali la Russia è Europa e che la maggioranza dei russi vive entro confini europei? Un'Europa appiattita sulla vocazione di dominio mondiale degli USA è solo un simulacro inservibile a dare un contributo fattivo alla creazione di un equilibrio multipolare basato sulla pace. Non arrivano a capire che gli attuali Stati uniti non possono rappresentare una soluzione ai problemi planetari perché ne sono una delle cause principali.
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