ADNAN ABU AMER :La ricostruzione di Gaza approfondisce i contrasti tra PA-Hamas




Traduzione sintesi

Immediatamente dopo la fine della campagna israeliana contro la Striscia di Gaza, il 21 maggio, i palestinesi hanno iniziato a contare gli effetti della distruzione che li ha colpiti. Naji Sarhan, sottosegretario del Ministero dei lavori pubblici e dell'edilizia abitativa per il governo controllato da Hamas a Gaza, ha annunciato durante una conferenza stampa del 20 maggio che 1.800 unità abitative sono state completamente demolite, 16.800 parzialmente distrutte, mentre 120.000 palestinesi sono attualmente sfollati in mezzo a difficoltà economiche e  a precarie condizioni umanitarie.




Inoltre, cinque grandi torri residenziali nel centro di Gaza City sono state completamente distrutte, insieme a 74 strutture governative, mentre 66 scuole sono state danneggiate, tre moschee sono state demolite, altre 40 sono state danneggiate e una chiesa è stata danneggiata,.




Al-Monitor ha appreso da fonti governative a Gaza che il governo “ha contattato agenzie internazionali, istituzioni donatrici e partner nel processo di ricostruzione per alleviare le sofferenze delle persone colpite e ha distribuito $ 2.000 ai proprietari di ogni unità abitativa completamente demolita e $ 1.000 per i proprietari di unità inabitabili, in collaborazione con il Comitato del Qatar per la Ricostruzione di Gaza e al Ministero dello Sviluppo Sociale”.




Salama Marouf, capo dell'ufficio stampa governativo controllato da Hamas a Gaza, ha dichiarato ad Al-Monitor: "Una volta terminati i combattimenti, abbiamo contattato i comitati governativi, civili e privati ​​interessati alla ricostruzione per monitorare e supervisionare l'arrivo dei fondi dei donatori,  questi i comitati sono disposti a gestire il processo di ricostruzione. Gaza ha strutture  oneste in grado di comunicare con i donatori internazionali senza la tutela dell'Autorità Palestinese [AP], che ha fallito in tale compito dopo le guerre del 2008, 2012 e 2014, poiché gran parte dei fondi per la ricostruzione sono finiti illegalmente nel budget [dell'Autorità Palestinese]. "




Negli ultimi giorni, Gaza ha assistito a continui sforzi per istituire il cosiddetto Consiglio nazionale per la ricostruzione per gestire e accelerare il flusso di fondi nell'enclave costiera. Il consiglio sarà composto da agenzie governative e private e sarà finanziariamente e amministrativamente indipendente dalla PA. Al-Monitor ha appreso che i membri del consiglio includeranno rappresentanti del settore privato e delle organizzazioni della società civile, un team di consulenti e ingegneri ed esperti . L'annuncio della costituzione di questo consiglio è atteso nei prossimi giorni.




Tuttavia, un funzionario del governo palestinese a Ramallah ha dichiarato ad Al-Monitor in condizione di anonimato: "L'unica autorità riconosciuta internazionalmente e  responsabile della ricostruzione di Gaza è l'Autorità Palestinese, indipendentemente da altre nuove entità illegali".




Nasr Abdel Karim, professore di economia alla Birzeit University, ha dichiarato ad Al-Monitor: "L'accelerazione del processo di ricostruzione a Gaza richiede la fine della competizione, formando un consiglio temporaneo che rappresenti le persone colpite e ministeri governativi sia di Gaza che della Cisgiordania ,definendo  i riferimenti amministrativi per ricevere i soldi dai paesi donatori. Questo consiglio dovrebbe negoziare con i paesi donatori in nome dei palestinesi per mobilitare risorse finanziarie. Potrebbe essere più affidabile per questi paesi rispetto ad Hamas o all'Autorità Palestinese, entrambi tenuti a modificare il loro bilancio attuale per il 2021 aggiungendo una voce relativa alla ricostruzione di Gaza ".




Nonostante siano trascorsi giorni dalla fine dei combattimenti a Gaza, il ministro dei Lavori pubblici e degli alloggi del governo di Ramallah Mohammad Ziyara, che dovrebbe gestire il processo di ricostruzione, deve ancora visitare la Striscia di Gaza per valutare la distruzione. Il ritardo di questa visita è stato accolto con grande riprovazione .




Samir Abdullah, ex ministro palestinese del lavoro e della pianificazione a Ramallah, ha dichiarato ad Al-Monitor: "La ricostruzione non sarà facile. Dovrà  affrontare diversi ostacoli, principalmente il calo della fiducia dei donatori internazionali nella trasparenza dei partiti palestinesi ai quali  sono diretti i fondi per la ricostruzione. Ciò richiede la formazione di uno staff tecnico che rappresenti i settori specializzati, in grado di  comunicare con i paesi donatori ,unificare il  lavoro nei ministeri competenti per incoraggiare i paesi a donare. Tuttavia, molti paesi donatori hanno alcune riserve sul fatto che l'Autorità Palestinese sia responsabile di ciò  e potrebbero cercare di trattare direttamente con i gruppi palestinesi colpiti a Gaza ".




Non appena la battaglia di Gaza è finita, un certo numero di funzionari stranieri ha affrontato il nodo della ricostruzione. Il 24 maggio, il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha annunciato in  una conferenza stampa con il suo omologo giordano, Ayman Safadi, ad Amman che la ricostruzione di Gaza sarebbe avvenuta in coordinamento con l'AP e i "fratelli" nella Striscia di Gaza. Il 18 maggio l'Egitto aveva annunciato che avrebbe stanziato 500 milioni di dollari per la ricostruzione di Gaza.




Il 26 maggio  il ministro degli Esteri del Qatar Mohammad bin Abd al-Rahman Al Thani ha dichiarato in un tweet che il suo paese stanzierà 500 milioni di dollari per sostenere gli sforzi di ricostruzione di Gaza . L'annuncio è arrivato dopo che l'emiro del Qatar ,Tamim bin Hamad Al Thani ,ha chiamato il 23 maggio il presidente palestinese Mahmoud Abbas e ha discusso della ricostruzione di Gaza .




Sempre il 23 maggio, il ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki ha annunciato durante una conferenza stampa con il suo omologo iracheno Fuad Hussein a Baghdad che la leadership palestinese sta lavorando alla ricostruzione di Gaza, chiamando a raccolta la comunità internazionale.




In un discorso televisivo del 21 maggio, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha invitato la comunità internazionale ad aiutare a ricostruire Gaza, in piena partnership con l'AP, non con Hamas, impegnandosi a tenere una conferenza internazionale a questo scopo. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha aggiunto, , dopo un incontro con Abbas a Ramallah il 25 maggio, che Washington lavorerà per mobilitare il sostegno internazionale per la ricostruzione di Gaza. Ha anche annunciato l'intenzione di fornire quasi 40 milioni di dollari in aiuti ai palestinesi, inclusi 5,5 milioni di dollari per la  Striscia di Gaza.




Muhammad Abu Jayab, redattore capo del quotidiano Al-Eqtesadiya a Gaza, ha sottolineato : "C'è una tendenza araba e internazionale a contribuire alla ricostruzione di Gaza   attraverso comitati affiliati a ciascun paese. Quindi potrebbe esserci un comitato kuwaitiano, saudita ed emiratino da istituire all'interno di Gaza, per evitare conflitti con l'Autorità Palestinese o con  Hamas. I fondi sono pronti – soprattutto quelli donati dal Golfo e dai Paesi europei – e Hamas ne è stata informata durante i colloqui per il cessate il fuoco. L'unico problema è  evitare  i  tentativi dell'Autorità Palestinese di metterci le mani sopra, come fa ogni volta”.




Osama Kahil , capo dell'Unione degli appaltatori palestinesi a Gaza, ha dichiarato al quotidiano Al-Resalah il 2 maggio di rifiutare la supervisione dell'AP nel processo di ricostruzione di Gaza, perché le sue sterili procedure burocratiche hanno ritardato di sette anni la ricostruzione di Gaza dopo la guerra del 2014.




Si prevede che il processo di ricostruzione incontrerà diversi ostacoli, forse il più importante dei quali è il problema che devono affrontare i donatori nel trattare con l'AP in Cisgiordania o  con il governo affiliato ad Hamas a Gaza. Intanto Hamas accusa l'Autorità Palestinese di ostacolare la ricostruzione, mentre molti temono che  le donazioni in natura di Paesi e istituzioni, soprattutto materiali da costruzione, non possano raggiungere  la Striscia di Gaza, visto che l'Egitto deve ancora aprire definitivamente il valico di Rafah.

Gaza reconstruction deepens PA-Hamas dispute

Immediately after the Israeli campaign against the Gaza Strip ended May 21, Palestinians began tallying the effects of the destruction that befell them. Naji Sarhan, undersecretary of the Ministry of Public Works and Housing for the Hamas-controlled government in Gaza, announced during a press conference May 20 that 1,800 housing units were completely demolished, 16,800 were partially destroyed, while 120,000 Palestinians were displaced amid difficult economic and humanitarian conditions.

In addition, five large residential towers in central Gaza City were completely destroyed, along with 74 government facilities, while 66 schools were damaged, three mosques were demolished, 40 others were damaged, and one church was damaged, according to Sarhan.

Al-Monitor learned from government sources in Gaza that the government “reached out to international agencies, donor institutions and partners in the reconstruction process to relieve the suffering of those affected, and distribute $2,000 to the owners of each totally demolished housing unit, and $1,000 for owners of uninhabitable units, in cooperation with the Qatari Committee for the Reconstruction of Gaza and the Ministry of Social Development.”

Salama Marouf, head of the Hamas-controlled government media office in Gaza, told Al-Monitor, “Once the fighting ended, we contacted the governmental, civil and private committees concerned with reconstruction to monitor and supervise the arrival of donor funds, and these committees are willing to handle the reconstruction process. Gaza has honest economic [bodies] that are able to communicate with international donors without the tutelage of the Palestinian Authority [PA], which failed in such task after the wars of 2008, 2012 and 2014, since much of the reconstruction funds illegally ended up in the [PA’s] budget.”

In recent days, Gaza has witnessed unremitting efforts to establish the so-called National Council for Reconstruction to manage and accelerate the flow of funds into the coastal enclave. The council will be made up of governmental and private agencies and will be financially and administratively independent from the PA. Al-Monitor learned that the council’s members will include representatives from the private sector and civil society organizations, a team of consultants and engineers, and experts in recruiting financial support. The announcement of this council’s establishment is expected in the coming days.

However, a Palestinian government official in Ramallah told Al-Monitor on condition of anonymity, “The only authority responsible for reconstructing Gaza is the PA, and the world is dealing with it officially, regardless of other, illegal new entities.”

Nasr Abdel Karim, professor of economics at Birzeit University, told Al-Monitor, “Accelerating the reconstruction process in Gaza requires an end to the competition over which the Palestinian party will be in charge, by forming a temporary council that represents the affected people and government ministries from both Gaza and the West Bank, and defining administrative references to receive the money from donor countries. This council would negotiate with the donor countries in the name of the Palestinians to mobilize financial resources. It may be more reliable for these countries than Hamas or the PA, both of which are required to amend their current budget for 2021 by adding an item related to the reconstruction of Gaza.”

Although days have passed since the fighting in Gaza ended, Minister of Public Works and Housing in the Ramallah government Mohammad Ziyara, who is expected to manage the reconstruction process, has yet to visit the Gaza Strip to assess the destruction. The delay of this visit was met with great condemnation. 

Samir Abdullah, former Palestinian labor and planning minister in Ramallah and senior researcher at the Palestine Economic Policy Research Institute - MAS, told Al-Monitor, “Reconstruction will not be an easy file. Rather, it will face several obstacles, mainly the decline in the international donors’ trust in the transparency of the Palestinian parties to which the reconstruction funds are directed. This requires forming a technical staff representing the specialized sectors, communicating with donor countries and unifying work in the relevant ministries to encourage countries to donate. However, many donor countries have some reservations about the PA being in charge of this file, and they may seek to deal directly with the affected Palestinian groups in Gaza.”

As soon as the Gaza battle ended, a number of foreign officials tackled the reconstruction file. On May 24, Egyptian Foreign Minister Sameh Shoukry announced in a statement during a press conference with his Jordanian counterpart, Ayman Safadi, in Amman that the reconstruction of Gaza would take place in coordination with the PA and the “brothers” — which he did not identify — in the Gaza Strip. On May 18, Egypt had announced that it will allocate $500 million for the reconstruction of Gaza. 

On May 26, Qatar’s Foreign Minister Mohammad bin Abd al-Rahman Al Thani said in a tweet that his country will allocate $500 million to support Gaza’s reconstruction efforts. The announcement came after Qatari Emir Tamim bin Hamad Al Thani called Palestinian President Mahmoud Abbas on May 23 and discussed the reconstruction of Gaza

Also on May 23, Palestinian Minister of Foreign Affairs Riyad al-Maliki announced during a press conference with his Iraqi counterpart Fuad Hussein in Baghdad that the Palestinian leadership is working on the reconstruction of Gaza, rallying the international community to partake.

In a televised speech May 21, US President Joe Biden called on the international community to help rebuild Gaza, in full partnership with the PA, not with Hamas, pledging to hold an international conference for this purpose. US Secretary of State Antony Blinken said following a meeting with Abbas in Ramallah May 25 that Washington will work to mobilize international support for the reconstruction of Gaza. He also announced plans to provide nearly $40 million in aid to the Palestinians, including $5.5 million in emergency assistance to the Gaza Strip.

Muhammad Abu Jayab, editor-in-chief of Al-Eqtesadiya newspaper in Gaza, told Al-Monitor, “There is an Arab and international tendency to contribute to the reconstruction of Gaza, by pumping funds through committees affiliated to each country, similar to the Qatari Committee [for the Reconstruction of Gaza]. So there might be a Kuwaiti, Saudi and Emirati committee to be established inside Gaza, to avoid conflict with the PA or Hamas. The funds are ready — especially those donated by the Gulf and European countries — and Hamas was informed of this during the cease-fire talks. The only issue is when the reconstruction process would actually start and the mechanism for spending these funds — far from the PA’s attempts to get its hands on them — as it does every time.”

Osama Kahil, head of the Palestinian Contractors Union in Gaza, told Al-Resalah newspaper May 2 that he rejects the PA’s supervision of the Gaza reconstruction process, because its sterile bureaucratic procedures delayed the reconstruction of Gaza after the 2014 war by seven years.

The reconstruction process is expected to encounter several obstacles, perhaps the most important of which is the problem facing donors in dealing with the PA in the West Bank, or the Hamas-affiliated government in Gaza. Meanwhile, Hamas accuses the PA of impeding the reconstruction, while many are concerned about in-kind donations from countries and institutions, especially construction materials, not reaching the Gaza Strip, since Egypt has yet to permanently open the Rafah border crossing.




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