GIDEON LEVY - POSSIAMO CONTINUARE A MENTIRE A NOI STESSI "SULL'APARTHEID", MA ISRAELE HA OLTREPASSATO IL LIMITE

 Traduzione sintesi

Di Gideon Levy - 28 aprile 2021

Gideon Levy

https://archive.is/wBrBL

Human Rights Watch (HRW), una delle più autorevoli organizzazioni per i diritti umani, ha dichiarato che Israele ha superato il limite ed è colpevole di aver commesso crimini contro l'umanità e di essere un regime di apartheid.

È ovviamente possibile discutere all'infinito su Benjamin Netanyahu, per mettere in guardia sottolineando il terribile danno alla rinomata democrazia israeliana e al suo stato di diritto. Possiamo continuare a fingere, goderci la vita e mentirci a nostro piacimento. Ma quando i rapporti si accumulano, a gennaio vi  era quello dell'israeliano B’Tselem, e ora dell'americano Huma Rights Watch, non si può continuare a sostenere che uno sputo in faccia sia pioggia. Lo sputo è sputo. Obbliga gli israeliani con una coscienza a pensare al paese in cui vivono e obbliga i governi a chiedersi se continueranno ad appoggiare un paese con un tale regime.

Il Ministero degli Esteri può criticare il rapporto pubblicato martedì quanto vuole, accusando HRW di essere anti-israeliano e antisemita e definendo le sue affermazioni "assurde e false". Può continuare a puntare il dito contro la Siria, dimenticando che nessuno appoggia la Siria nel modo in cui appoggia Israele. I media israeliani possono continuare a sminuire il valore del rapporto o ignorarne l'esistenza per compiacere i propri utenti,ma  alla fine, qualcosa sta accadendo davanti ai nostri occhi che non vedono. L'illusione della temporaneità dell'occupazione sta svanendo e la falsità della democrazia israeliana verrà smascherata.

Non è più possibile contestare l'affermazione che Israele sia uno Stato di apartheid. Solo i propagandisti bugiardi possono affermare che Israele è una democrazia quando milioni di persone vivono da decenni sotto uno dei regimi militari più tirannici del mondo. Né c'è modo di negare il fatto che tutti e tre gli elementi che costituiscono il crimine di apartheid secondo lo Statuto di Roma dell'Aia, descritti nel rapporto HRW, siano presenti in Israele: mantenimento del dominio di un gruppo razziale su un altro, oppressione sistematica del gruppo emarginato e atti disumani.

Cosa manca esattamente nel regime di supremazia ebraica in terra di Israele? Non c'è oppressione sistematica? Nessuna occupazione? Nessun atto disumano? Accadono ogni notte, anche se non c'è nessuno a denunciarlo e nessuno che lo voglia sapere. E chi può ancora sostenere che l'occupazione è solo difensiva e la sua fine prossima, senza farsi una risata? Se non è temporaneo e non equo, allora che cos'è, se non apartheid? Non abbiamo bisogno di B’Tselem o di HRW per saperlo.

 Qualcuno deve svegliare il mondo dal suo torpore morale e salvarlo dalla sua illusoria sicurezza,  dove Israele è il suo protetto da difendere a tutti i costi, l'avamposto dell'Occidente contro i barbari islamici.

L'America di Joe Biden sta iniziando a mostrare segni di allontanamento da Israele, ma potrebbe rivelarsi semplicemente un allontanamento da Netanyahu. Quando Satana se ne andrà, l'America potrebbe ancora una volta abbracciare Israele e portarlo a un altro inutile "processo di pace". L'Europa occidentale, i cui governi desiderano ardentemente il via libera dagli Stati Uniti per attuare ciò che gran parte dei loro cittadini vuole, sostenere il diritto internazionale e punire coloro che lo violano, è ancora gravata da sentimenti di colpa e ha ceduto alla nuova definizione internazionale di antisemitismo della lobby sionista, che criminalizza ogni forte critica all'occupazione israeliana.

Ma quando importanti organizzazioni internazionali affermano quella che da tempo è la realtà, che Israele è davvero uno stato di apartheid, non possono più distogliere lo sguardo a Washington, Berlino, Parigi e Londra. Qualcuno deve anche chiedere: ci  è permesso trattare con il secondo Stato di apartheid con gli stessi strumenti usati contro il primo? Perchè no? Perché i bianchi qui sono ebrei? Perché c'è stato un Olocausto? Che differenza fa?

B’tselem e Human Rights Watch sono le rondini che annunciano l'arrivo dell'autunno, o meglio, della primavera. Arriverà quando a Tel Aviv capiranno che viviamo in uno stato di apartheid e quando Washington trarrà le inevitabili conclusioni.

Gideon Levy è editorialista di Haaretz e membro del comitato editoriale del giornale. Levy è entrato in Haaretz nel 1982 e ha trascorso quattro anni come vicedirettore del giornale. Ha ricevuto il premio giornalistico Euro-Med per il 2008; il premio libertà di Lipsia nel 2001; il premio dell'Unione dei giornalisti israeliani nel 1997; e il premio dell’Associazione dei Diritti Umani in Israele per il 1996. Il suo nuovo libro, La punizione di Gaza, è stato pubblicato da Verso.

Traduzione: Beniamino Rocchetto

Fonte: https://www.haaretz.com/.../.premium-we-can-keep-lying-to...

Human Rights Watch, one of the most well-regarded human rights organizations, has stated that Israel has crossed the line and is guilty of committing crimes against humanity and of being an apartheid regime.

It’s possible of course to argue endlessly about Benjamin Netanyahu, to warn with great pathos about the terrible damage to Israel’s renowned democracy and its rule of law. We can continue to play with ourselves, enjoy life and lie as we please. But when the reports pile up – in January it was one by Israel’s B’Tselem, and now by America’s HRW – one cannot continue to claim that the spit aimed at our faces is rain. Spit is spit. It obligates Israelis with a conscience to think about the country in which they live, and obligates governments to ask themselves if they will continue to embrace a country with such a regime.

The Foreign Ministry can excoriate the report published Tuesday as much as it wants – accusing HRW of being anti-Israel and antisemitic, and calling its claims “preposterous and false.” It can continue to ask about Syria, forgetting that no one embraces Syria the way they embrace Israel. Israeli media outlets can continue to belittle the report’s value or ignore its existence to please their customers. But in the end, something is happening in front of our closed eyes. The illusion of the occupation’s transience is fading, and the false charm of Israel as a democracy will be shattered.

There’s no longer any way to challenge the diagnosis of apartheid. Only lying propagandists can claim that Israel is a democracy when millions of people have been living in it for decades under one of the most tyrannical military regimes in the world. Neither is there any way to avoid the fact that all three elements of apartheid under the The Hague’s Rome Statute, which are described in the HRW report, exist in Israel: maintaining the domination of one racial group over another, systematic oppression of the marginalized group, and inhumane acts.

What exactly doesn’t exist in the Jewish supremacy regime in the land of Israel? There is no systematic oppression? No domination? No inhumane acts? They happen every night, even if there is no one to report it and no one who wants to know about it. And who can argue anymore that the occupation is merely defensive and its end is on the horizon, without bursting into laughter? If it’s not temporary and not equitable, then what is it, if not apartheid? We don’t need B’Tselem or HRW to know that.

But the world needs them. Someone has to wake the world from its moral slumber and rescue it from its comfort zone, in which Israel is its darling that can never be harmed, the West’s forward outpost against the Islamic barbarians.

Joe Biden’s America is starting to show signs of distancing itself from Israel, but that might turn out to be merely distancing itself from Netanyahu. When the Satan goes, America may once again embrace Israel and bring it to another useless “peace process.” Western Europe, whose governments are yearning for a green light from the United States to implement what large parts of their public want – to uphold international law and punish those who violate it – is still burdened by guilty feelings and has yielded to the Zionist lobby’s new international definition of antisemitism, which criminalizes any strong criticism of the occupation.

·         Israeli policies constitute crimes of apartheid, persecution, Human Rights Watch finds

·         America’s unconditional love for Israel must end

·         All together now: The Israeli army committed no war crimes

But when important international organizations assert what has long been reality, that Israel is indeed an apartheid state, they can no longer look away in Washington, Berlin, Paris and London. Someone there also must ask: Are we permitted to deal with the second apartheid state with the same tools used against the first? Why not? Because the whites here are Jews? Because there was a Holocaust? What difference does it make?

B’tselem and HRW are the swallows heralding the coming of autumn, or rather, spring. It will come when they understand in Tel Aviv that we live in an apartheid state, and when Washington draws the inevitable conclusions.