Israele governo di estrema destra e opposizione 156 Israele opposizione civile e democratica 618 Sulla scia del colpo di stato giudiziario, le discussioni israeliane sul trasferimento all’estero non si fermano più ai gruppi di social media. In una lussureggiante valle dell’Italia nordoccidentale si stanno concretizzando idee di emigrazione collettiva – e iniziative simili stanno prendendo forma anche altrove Hilo Glazer 2 settembre 2023 1:19 IDT “Mentre il numero di ore di luce nella democrazia del loro paese continua a diminuire, sempre più israeliani arrivano nella valle montuosa alla ricerca di un nuovo inizio. Tra loro ci sono giovani con bambini nel marsupio, altri con bambini in età scolare, e ci sono persone con i capelli grigi come me. Un insegnante, un imprenditore tecnologico, uno psicologo, un toelettatore, un allenatore di basket. Alcuni dicono che stanno solo esplorando, ma si vergognano ancora di ammettere che stanno seriamente considerando l'opzione. Altri sembra
< > Anche la scuola di Anata ora ha l’energia elettrica! La comunità beduina di Anata, situata nel distretto di Gerusalemme, è costituita da 25 famiglie e 70 bambini. La scuola, costruita nel 2009 e composta da due classi, una stanza per gli insegnanti, bagni e una cucina, è frequentata ogni giorno da 28 bambini, di età compresa tra i 3 e i 6 anni ; nel pomeriggio ospita attività di doposcuola per circa 30 bambini dai 6 ai 14 anni , organizzate da un team di 4 educatori e un coordinatore. Negli orari extrascolastici, l’edificio viene anche usato come centro comunitario per il villaggio, in particolare per le donne . Il progetto mira a garantire l’accesso continuo, sostenibile e gratuito all’elettricità per tutte le persone che frequentano la scuola di Anata. E’ stata prevista quindi l’installazione di un sistema integrato di 11 pannelli solari, sistemati sul tetto della scuola, e una turbina eolica mobile, posta vicino alla cucina
Sono sempre meno numerose. E molte sognano di emigrare per garantire un futuro migliore ai propri figli. Oggi le famiglie arabo-cristiane dei Territori palestinesi, rappresentate da un piccolo drappello al Family Day 2012 (Milano, 30 maggio-3 giugno), sono circa 15 mila, per un totale di 50 mila fedeli. Si tratta di famiglie che stanno vivendo, in questi anni, una situazione di crescente difficoltà. «I problemi che devono affrontare pur essendo collegati tra loro, sono di due ordini diversi – racconta Bernard Sabella, professore di sociologia all'Università di Betlemme (nel tondo) e autore di molti saggi sui cristiani arabi -. Da una parte c’è l’occupazione israeliana, le cui conseguenze i palestinesi cristiani condividono con la maggioranza musulmana; dall’altra il numero dei cristiani arabi diminuisce costantemente in termini relativi, e questo mette a rischio la sopravvivenza stessa della loro comunità». Nella città di Gerusalemme, ad esempio, nel 1988 i cristiani erano 1
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