Richard Silverstein : Israele privilegia gli ebrei, ma solo gli ebrei "giusti" . Israele e la diaspora
Sintesi personale
Sin dal primo momento in cui i sionisti hanno scoperto l'esistenza di altra gente in Palestina, il movimento sionista ha affrontato un fatale dilemma. il sionismo dichiara di essere il movimento nazionale di autodeterminazione del popolo ebraico per cui non vi è alcuna disposizione nel sionismo per un altro popolo esistente nella terra di Israele. Così, sin dal suo inizio, il sionismo ha deprecato chiunque non fosse ebreo e vivesse in questa terra. Ciò significa che il razzismo è stato costruito proprio nel tessuto del movimento e nella nascente "patria ebraica". Quelli di noi che combattono per una definizione di sionismo che abbraccia due popoli che vivono in una sola patria, sono messi in discussione dalla Legge del Ritorno . Questa è una componente importante del "sogno" sionista in quanto afferma che la vita ebraica può sopravvivere e prosperare solo in Israele. Per realizzare questo sogno lo Stato ha sancito un diritto fondamentale: qualsiasi ebreo in qualsiasi parte del mondo può venire in Israele in qualsiasi momento diventano un cittadino di Israele. Si potrebbe anche dire che per il movimento sionista, l' aliya è l'undicesimo comandamento.Ovviamente ci sono centinaia di migliaia di ebrei che vogliono visitare o vivere in Israele, ma che non desiderano fare l'aliya. Anche loro sono stati accolti a braccia aperte. Quando ero uno studente universitario laureato c'erano decine di programmi accademici israeliani che incoraggiavano scambi con studenti ebrei americani che si iscrivevano a istituzioni accademiche israeliane. Veniva offerta assistenza finanziaria a programmi stabiliti appositamente per studenti stranieri.
Ultimamente molto di ciò è cambiato. Israele accoglie ancora ebrei,ma devi essere essere il giusto tipo di ebreo. Devi avere le giuste opinioni politiche che devono essere razziste e ultra-nazionaliste come il governo stesso. In alternativa potresti avere opinioni che sono vagamente liberali sioniste. Va da sé che gli studenti ebrei di sinistra che sostengono il movimento BDS saranno sospetti,ma anche sionisti liberali come Peter Beinart , favorevoli al boicottaggio degli insediamenti israeliani e dei loro prodotti, hanno recentemente affrontato un approfondito interrogatorio dagli agenti dello Shin Bet .
. Dopotutto una nazione che svilisce un popolo con il quale condivide una casa, può facilmente decretare che anche i compagni ebrei sono il nemico. L'intolleranza può iniziare con l'odiare l'Altro, ma può anche portare molto rapidamente a odiare il proprio.
Il governo Netanyahu e il suo principale esecutore, Gilad Erdan , non solo sono entrati in guerra contro il BDS; sono andati in guerra contro i loro compagni ebrei per avere opinioni ritenute sovversive. In passato, illustri accademici come Norman Finkelstein e Noam Chomsky sono stati espulsi a causa delle loro opinioni politiche "minacciose",ma recentemente, la rete è diventata molto più ampia. Decine di attivisti ebrei (e ancora di più non ebrei) della Diaspora sono stati arrestati all'arrivo all'aeroporto di Ben Gurion e deportati. Ariel Gold, attivista di CodePink e sostenitrice del BDS, è arrivata in Israele per trascorrere un anno di studi ebraici. È stata detenuta e interrogata per ore. Le sono state poste domande che erano private, intrusive e offensive. Alla fine, è stata espulsa . Era una piantagrane. Lo stesso è successo a Simone Zimmerman , il fondatore del gruppo anti-apartheid, If Not Now .Israele ha persino cercato di deportare una donna ebrea americana che aveva intenzione di studiare all'Istituto di Pardes , una yeshiva di Gerusalemme, e poi fare aliya. Un simile atto israeliano sembrerebbe violare ogni principio del sionismo. Ecco la sua risposta al suo trattamento subito : " Ora abbiamo un governo che sta cercando di negare l'ingresso di persone in base alle loro convinzioni politiche . Questo è spaventoso ".
Suppongo che si possa sostenere che l'attuale governo israeliano non sia più sionista. Un vero sionista vede tutti gli ebrei come suoi fratelli e sorelle. Non fa distinzioni basate su opinioni politiche perché ritiene che la sopravvivenza del popolo ebraico sia un principio sacro. Una religione e una comune appartenenza sono i legami che uniscono e vincono la politica.
Ma gli ultranazionalisti razzisti, che io chiamo spesso giudei per distinguerli dagli ebrei o persino dagli israeliani, violano questo fondamentale detto del pensiero sionista . Per loro il sionismo è principalmente un movimento politico. Solo gli ebrei giusti , in possesso delle giuste convinzioni, possono far parte di questo movimento. È qualcosa come l'ideologia nazista, nel senso che se tu eri di puro sangue ariano, eri un membro della razza superiore,ma anche un ariano poteva essere ucciso se fosse staro omosessuale, disabile o bolscevica. Quindi, per la definizione del sionismo gli ebrei dissidenti della diaspora sono affini ai bolscevichi. L'unica differenza, ovviamente, è che Israele non ha iniziato a sterminare i suoi bolscevichi ... ancora.
La leadership degli ebrei della diaspora ha rifiutato di riconoscere questa fondamentale ridefinizione del movimento sionista. Si sofferma ancora alle nozioni nostalgiche del passato ove la diaspora e Israele erano partner nel destino ebraico. Sono ciechi al fatto che i giudei hanno moificato tutto, compreso Israele e il sionismo stesso. Per quest'ultimo la Diaspora è diventata spendibile. Lo stesso Bibi Netanyahu ha dichiarato pubblicamente che la Diaspora sta morendo. Crede che moriremo tutti, lasciando gli unici alleati di Israele : i cristiani evangelici, i conservatori del Tea Party (con una spruzzata di suprematisti bianchi ), gli Americani che si sono rifiutati di combattere contro l'estremismo israeliano.
Ho faticato per trovare una definizione del sionismo del governo Netanyahu. Dal momento che rifiuta così tanti principi fondamentali del sionismo classico, si richiede davvero un nuovo nome. Quale metodo migliore per determinare cosa dovrebbe essere se non ritirandosi nella storia e facendo risorgere il termine classico coniato da Jabotinsky stesso: revisionismo . L'ideologia su cui si basa Israele oggi non è il sionismo,ma piuttosto il Revisionismo.: una radicale ridefinizione della logica che sta alla base dello stato israeliano. Non è più un partner della diaspora. Non è più un membro del popolo ebraico. È uno stato restrittivo, politicamente omogeneo, intollerante disposto a respingere gli ebrei della diaspora e ad abbracciare nuove alleanze con forze antisemite come Viktor Orban e il partito polacco.
Questo è un Israele che pochi di noi hanno riconosciuto nella Diaspora. È estraneo alla nostra educazione e ai nostri valori come ebrei. C'è un grande divorzio all'orizzonte.
Gli ebrei della diaspora e Israele sono come una coppia sposata che da tempo ha smesso di dormire insieme. Rimangono insieme per ragioni puramente pratiche. Una delle parti è una prostituta seriale, irritata per dover uscire dalla relazione l'altra è ignara di ciò che sta accadendo proprio sotto il suo naso. Quando si sveglierà dal sonno, nessuno lo sa.
Lately, much of that has changed. Israel still welcomes Jews. But not just any Jew. You must be the right kind of Jew. You must have the right political views. And those views must be as racist and ultra-nationalist as the government itself. Or, in the alternative, you may have no views; or views which are vaguely liberal Zionist. That won’t get you into too much hot water. It goes without saying that leftist Jewish students who endorse the BDS movement will be suspect. But even liberal Zionists like Peter Beinart, who supports a boycott of Israeli settlements and their products recently faced intense interrogation from Shin Bet agents on leaving Israel.
I suppose one might argue that the current Israeli government are no longer Zionists. A true Zionist sees all Jews as his brothers and sisters. He makes no distinction based on political views because he holds the survival of the Jewish people as a sacred principle. A shared religion and peoplehood are the bonds that unite and they trump politics.
But the racist ultra-nationalists, who I often call Judeans to distinguish them from Jews or even Israelis, violate this fundamental dictum of ZIonist thought. For them, Zionism is primarily a political movement. Only the right Jews, holding the right beliefs may be part of this movement. It is something like the Nazi ideology, in that if you were of pure Aryan blood, you were a member of the superior race. But even an Aryan could be designated for extermination if they were homosexual, disabled or a Bolshevik. So for the Likud definition of Zionism, dissenting Diaspora Jews are akin to Bolsheviks. The only difference, of course, is that Israel has not started exterminating its Bolsheviks…yet.
The leadership of Diaspora Jewry has refused to recognize this fundamental re-definition of the Zionist movement. They still linger under nostalgic notions of the past in which the Diaspora and Israel were partners in Jewish destiny. They are blind to the fact that the Judeans have hijacked everything including Israel and Zionism itself. For the latter, the Diaspora has become expendable. Bibi Netanyahu himself has publicly declared the Diaspora is dying. He believes that we will all die out, leaving Israel’s only allies Evangelical Christians and Tea Party conservatives (with a sprinkling of white supremacists thrown in for good measure).
Just as Democrats were slow to realize the true potency and danger of Donald Trump, American Jews have refused to put up a fight against Israeli extremism. They have adopted Rodney King’s motto: “Why can’t we all just get along.” While Netanyahu and his cabal have stolen our birthright out from under us.
I’ve struggled here to come up with a definition of the Netanyahu government’s Zionism. Since it rejects so many fundamental principles of classical Zionism, it really requires a new name. What better method of determining what it should be than by retreating back in history and resurrecting the classic term coined by none other than Jabotinsky himself, revisionism. The ideology underpinning Israel today is not Zionism. But rather Revisionism. That is, a radical re-definition of the rationale underpinning the Israeli state. It is no longer a partner of the Diaspora. It is no longer a member of the Jewish people. It is a restrictive, politically homogeneous, intolerant state willing to reject Diaspora Jews and embrace new alliances with anti-Semitic forces like Viktor Orban and Poland’s Law and Justice Party.
This is an Israel few of us here in the Diaspora recognize. It is alien to our upbringing and values as Jews. There is a major divorce on the horizon.
Diaspora Jews and Israel are like a married couple who’ve long since stopped sleeping together. There is no love remaining and precious little mutual respect. They remain together for purely practical reasons. One party is a serial philanderer, chafing to get out of the relationship and the other is oblivious to what is going on right under his/her nose. When s/he will wake up from sleep, no one knows.