Mimi Touré: “Peggio per Israele se non ha capito che il Senegal è un paese non grande, non ricco, ma che non si lascia mettere i piedi sulla testa”
Mimi Touré (*) 26 Dic. 2016
“La risoluzione 2334, adottata venerdì 23 dicembre dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha innescato l’ira di Netanyahu fino al punto da richiamare l’ambasciatore israeliano in Senegal e di volere interrompere i programmi di cooperazione con il nostro paese. Ciò che si è chiesto a Israele, ancora una volta, è di rispettare il diritto internazionale, come fanno tutti i paesi civili. Punto”, commenta infastidita l’ex primo ministro, attuale inviata speciale del Capo dello Stato.
Sulla sua pagina di Facebook, Mimi Touré sostiene che “la risoluzione di condanna degli insediamenti nei territori palestinesi occupati ha raccolto quattordici voti ed è stata approvata grazie all’astensione degli Stati Uniti. Congratulazioni all’amministrazione Obama!”.
“Parlare di colonizzazione nel 21° secolo è una vergogna. Lo Stato ebraico, che si crede da così tanto tempo al di sopra del diritto internazionale, deve capire che il Senegal non da ora è attivamente impegnato sulla via della sua affermazione e non si lascia impressionare dagli stati d’animo di Netanyahu. L’intelligenza diplomatica avrebbe suggerito, nell’ottica del dialogo delle religioni, che Israele cercasse di mantenere buoni rapporti con il nostro paese noto per il suo Islam della tolleranza. Peggio per lui, peggio per non aver capito che siamo un paese aperto, non grande, non ricco, ma che non si lascia mettere i piedi sulla testa”, ha scritto.
* Aminata Touré è una politica senegalese, Primo ministro del Senegal dal 1º settembre 2013 all’8 luglio 2014
Traduzione Simonetta Lambertini – Invictapalestina.org
Fonte: https://senepeople.com/2016/12/26/mimi-toure-tant-pis-pour-israel-de-navoir-pas-compris-que-le-senegal-est-un-pays-pas-grand-pas-riche-mais-qui-ne-se-laisse-pas-marcher-sur-les-pieds/
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