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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Il volto della discriminazione politica in Israele : demolizione delle case e licenze di costruzioni non concesse

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Demolizioni di case palestinesi a Gerusalemme Est sono parte integrante dei piani dichiarati  pubblicamente da Israele per ridurre e controllare la demografia dei palestinesi e dei non ebrei a Gerusalemme. Con poche possibilità di ricevere i permessi di costruzione, le famiglie palestinesi spesso decidono di costruire in ogni caso, nella speranza che forse la loro casa sarà risparmiata. Mercoledì 24 aprile le autorità israeliane hanno demolito tre case palestinesi nel quartiere di Al Tur sul Monte degli Ulivi a Gerusalemme est. Il pretesto, come al solito, era che il proprietario aveva costruito illegalmente, anche se aveva chiesto i  permessi al  Comune di Gerusalemme e aveva fornito  tutta la documentazione richiesta. Una delle strutture demolite era stata edificata  per ospitare le più giovani generazioni della famiglia .Mentre le famiglie crescono e figli si sposano  dove abirare  se il governo non concede    il permess...

Gad Lerner : Parla un suo compagno partigiano: “Lasciate in pace Primo Levi”

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Dopo le polemiche suscitate dal libro “Partigia” di Sergio Luzzatto (Mondadori) su cui sono intervenuto anch’io , ecco una preziosa testimonianza di prima mano. La pubblica il mensile “Pagine ebraiche” a firma del suo direttore Guido Vitale. Per la prima volta parla un compagno di Primo Levi, come lui già partigiano nell’autunno 1943: Guido Bonfiglioli. Per parte mia, non c’e’ nulla da aggiungere alle sue parole che condivido in pieno, cosi come il suo stato d’animo amareggiato. Con Artom, Levi e tutti gli altri che a vent’anni salvarono l’onore dell’Italia. L’ultimo testimone rompe il silenzio. “A noi fu dato in sorte questo tempo”. Sillaba ancora le terribili parole con cui Primo Levi cercò di raccontare il dramma della gioventù ebraica italiana nella tempesta delle persecuzioni, della Shoah e della Resistenza. E le sillabe sono pietre e il maldestro tentativo di sminuire, di...

Video : Cisgiordania : A Handful Of Earth حفنة تراب

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Gaza, la protesta salafita contro Hamas

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  di Emma Mancini Gaza, 29 aprile 2013, Nena News - I salafiti in piazza contro Hamas. Ieri pomeriggio la Striscia è stata teatro di una manifestazione delle famiglie palestinesi dei prigionieri salafiti detenuti a Gaza: decine di partecipanti, per lo più donne e bambini, mogli e madri dei detenuti salafiti hanno chiesto al governo de facto della Striscia di rilasciare i prigionieri, arrestati senza accuse ufficiali né processi. Metodi simili a quelli israeliani, tanto da scatenare una protesta simile: alcuni dei prigionieri salafiti avrebbero cominciato uno sciopero della fame in carcere. "Chiediamo la liberazione dei nostri figli dal carcere - ha detto una manifestante - Perché li arrestano e perquisiscono le nostre case e i nostri negozi? Ci impediscono di far loro visita, non ho più visto mio fratello che è in sciopero della fame dal 3 aprile". Sarebbero, secondo fonti interne ai movimenti armati salafiti, oltre venti i membri detenuti nelle carceri di Ham...

6000 palestinesi combatterono a fianco degli Inglesi contro il nazismo

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   1  Queste sono reclute arabe in fila in una caserma ( Mandato britannico della Palestina,) il 28 dicembre 1940,. Circa 6.000 palestinesi hanno combattuto  con l'esercito britannico nel corso della seconda guerra mondiale. (AP Photo) # These Arab recruits line up in a barracks square in the British Mandate of Palestine, on December 28, 1940, for their first drill under a British solider. Some 6,000 Palestinian Arabs signed up with the British Army during the course of World War II. (AP Photo) #  Nonostante le esortazioni e la propaganda antisemita e filo-nazista del Gran Mufti, meno di un migliaio di palestinesi hanno combattuto a fianco dei tedeschi ( 6300 arabi complessivamente, di cui 1300 da Palestina, Siria ed Iraq), mentre ben 9000 palestinesi hanno combattuto con gli inglesi CONTRO i nazisti. Perché una certa storiografia dimentica sempre questi ultimi , che come numero sono nettamente superiori ai primi? ( fonte...

Moni Ovadia : Sinistra crepuscolare e il pugile suonato

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Il periodo che stiamo vivendo in Italia è, dal mio punto di osservazione, il peggiore che io ricordi da che ho l’età della ragione. Non il più drammatico, il nostro Paese ha conosciuto gli anni delle stragi di Stato, le guerre scatenate dalle mafie, la stagione del terrorismo, ma il peggiore si! Peggiore per la regressione antropologica, per la perdita di un orizzonte morale condiviso, per il disfacimento del senso stesso del fare politica. Siamo sopraffatti dalla sensazione che il vero governo delle cose, sia nelle mani di speculatori, evasori, mafiosi, finanzieri senza scrupoli mentre la politica strictu sensu , sia prevalentemente il gioco di autoconservazione di una casta impotente e proterva. Lo sconcio spettacolo visto in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, ha avuto un esito prevedibilmente desolante. Il Paese, verosimilmente, sta per essere riconsegnato nelle mani del suo vero dominus, Silvio Berlusconi, ...

Rabbini per i diritti umani: estremisti di destra visti attraverso gli occhi dei bambini di Susya

Nella West Bank i palestinesi vivono sotto un regime militare istituzionalizzato di discriminazione; non sono cittadini, ma sudditi, gli investimenti per  le costruzioni e l'infrastruttura sono discriminati . Susya è uno dei villaggi palestinesi che non   ha mai  ottenuto il riconoscimento da parte dell'amministrazione militare [le forze armate espellano i residenti dal loro sito originale]. Pertanto il villaggio non è collegato all'energia elettrica o all' acqua e non ha alcun sistema di smaltimento delle acque reflue, per non parlare di strade o marciapiedi. I suoi abitanti vivono nelle baraccopoli nella miseria e nell'abbandono . Direttamente di fronte a loro, nell'insediamento ebraico di Susya, costruzione illegale [per la legge israeliana]il governo finanzia : infrastrutture, parchi, istituzioni educative e  promuove lo sviluppo ambientale. Tali condizioni naturalmente generano tensione continua. Una minoranza di estremisti   tra i coloni di...

Lancio di un razzo su Israele:valico di Kerem Shalom chiuso e ulteriormente limitati i viaggi

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  1 . Dopo il lancio di un razzo da Gaza verso Israele la scorsa notte, il  valico di Kerem Shalom è chiuso e Erez Crossing funziona, ma  con  ulteriori restrizioni - L'ufficio del portavoce dell'esercito ha scritto su Twitter che le restrizioni sono dovute a  "motivi di sicurezza". Il lancio di razzi verso   la  popolazione civile viola il diritto internazionale ed è un crimine di guerra. Questa è la quarta volta negli ultimi due mesi che l'establishment della sicurezza israeliana limita  il movimento  come risposta al lancio di razzi. Inoltre, a partire dal mese scorso, Israele ha ulteriormente limitato la zona di pesca consentita al largo della costa di Gaza. Questo solleva il  sospetto che  tali azioni non scaturiscano  da   necessità di sicurezza, ma  sono  un mezzo di pressione sulla popolazione civile , un atto di punizione collettiva e in violazione del diritto internazionale 2...

IDF soldato urla ad attivista israeliano : 'Tu sei peggio degli arabi"

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Sintesi personale Gli israeliani  di Ta'ayush che stavano accompagnando i pastori palestinesi nella Cisgiordania meridionale  del villaggio Umm al Amad , si  sono trovati di fronte un soldato che ha perso la calma, per non dire altro. Secondo Guy, l'attivista israeliano che ha filmato il video qui sotto, si tratta di terreni privati ​​palestinesi (l'insediamento Otniel è nelle vicinanze) ,ma  l'esercito israeliano e coloni tentano  di  impedire ai  residenti palestinesi di utilizzarli.  Nel video il soldato  si avvicina  al  pastore palestinese urlando  in arabo . Guy lo invita a  non gridare  contro di lui e di lasciarlo in pace.  Il soldato urla  : "Fuori di qui. In  Israele vi odiano , io prendo a calci la merda di voi. Siete peggio degli arabi. " Poi si rivolge  a una delle  attivisti israeliane: "Taci, odi Israele e vai a letto con gli arabi." In una dichiarazione riportata...

Noam Chomsky: fumo e specchi, o libertà civili con Obama presidente

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Mike Stivers per Truthout:  Chiunque segua problemi di libertà civili sotto Obama, sa che le politiche della sua amministrazione sono state disastrose. La firma dell’Atto per l’autorizzazione alla difesa nazionale del 2012 (NDAA- National Defense Authorization Act), che di fatto legalizza la detenzione indefinita di cittadini statunitensi, il procedimento legale nei riguardi di un numero di delatori maggiore rispetto a quelli di qualsiasi altro presidente, il rifiuto di chiudere Guantanamo, e adottare  posizioni   spietate  nei processi come quello di Hedges nei confronti di Obama e di Holder nei confronti del Progetto di legge umanitario non racchiudono neanche l’intera portata della violazione flagrante dei diritti civili, politici e costituzionali. Una domanda fondamentale che un sacco di gente sembra porsi, è: perché ? Quale è la logica? Questa è una domanda interessante. Personalmente non mi sono mai aspettato nulla da Obama, e ho scrit...

La sanguinosa guerra civile della Siria: un’ intervista con Gilbert Achcar

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La sanguinosa guerra civile della Siria: un’ intervista con Gilbert Achcar  La sanguinosa guerra civile della Siria: un’ intervista con Gilbert Achcar Di Gilbert Achcar 27 luglio 2013 Intervista con Gilbert Achcar, accademico, scrittore e attivista, professore al Dipartimento di Studi sullo sviluppo presso la Scuola di Studi africani e orientali di Londra (SOAS – School of African and Oriental Studies). Amandla!: Che cosa direbbe a coloro che sostengono che l’insurrezione siriana potrebbe essere un’apertura agli interessi imperialisti nella regione? GA: Dobbiamo distinguere tra due aspetti della questione. Uno accenna al tipo di teoria della cospirazione diffusa tra coloro che si chiamano anti-imperialisti e tendono a vedere la mano dell’imperialismo dietro a ogni cosa. Credere, però, che gli Sati Uniti siano dietro all’insurrezione di massa nella regione, non ha senso. Il fatto è che gli Stati Uniti hanno dovuto affrontare un importante dilemma:...

Le parole sono pietre, caccia ad Amira Hass di Nicola Perugini, Neve Gordon *

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Le parole sono pietre, caccia ad Amira Hass   Le parole sono pietre, caccia ad Amira Hass La nota giornalista israeliana Amira Hass, vincitrice di numerosi premi per la sua coraggiosa attività di indagine sull'occupazione israeliana della Palestina, è finita sotto attacco. Il 4 aprile due organizzazioni israeliane hanno chiesto al procuratore generale Yehuda Weinstein di lanciare un'indagine contro Hass, accusandola di fomentare la violenza e il terrorismo nel suo recente articolo «La sintassi interna del lancio di pietre palestinese», pubblicato da Ha'aretz il giorno prima.                     La voce critica di Hass è ben nota. Durante i suoi molti anni di attività giornalistica, Hass ha riportato le esperienze e le vicende dei palestinesi. Non ha mai nascosto il suo desiderio di contribuire al dibattito su quali siano le pratiche legittime di resistenz...

Palestina - La resistenza non violenta di “Youth Against Settlements”

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Video intervista a cura di Laura Ciaghi, Trentino Responsabile Nei territori occupati, per importanza religiosa, è seconda solo a Gerusalemme; per gli abitanti si chiama Al Khalil, per Israele Hebron. E' proprio in questa città che opera “Youth Against Settlement”, un gruppo di attivisti che porta avanti ormai da tempo una resistenza non violenta contro gli insediamenti israeliani della West Bank, il territorio occupato oltre la riva occidentale del fiume Giordano. Hebron è soprannominata Ghost Town, ossia la città fantasma. Spropositati sono difatti gli strumenti di controllo che i militari israeliani adottano nei confronti della popolazione palestinese, cui è addirittura  negato l’accesso alla Shuhada Street, la via principale della città, per non tralasciare poi tutti i quotidiani episodi di violenza, intimidazioni e umiliazioni, ormai norma non scritta ma tatticamente accettata dalle amministrazioni locali . Shuhada Street è il simbolo della condanna al silen...

Huda e Steve:una promessa ai bambini palestinesi

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La famiglia Sosebee: Steve, Huda (scomparsa nel 2009) e le due figlie Jeena e Deema di Michele Giorgio Beit Jala (Betlemme), 27 aprile 2013, Nena News - La cerimonia di inaugurazione nell'ospedale pubblico di Beit Jala è terminata da poco, la cena per la raccolta delle donazioni sta per avere inizio. Volti sorridenti, mani che si stringono, persone che si abbracciano. Steve Sosebee per qualche attimo si perde nei suoi pensieri, non tutti felici. C'è un velo di tristezza sul suo viso. «E' un grande traguardo - dice -, una Ong piccola come la nostra è riuscita a raccogliere donazioni per tre milioni di dollari e a realizzare (a Beit Jala, ndr) il primo dipartimento di oncologia pediatrica nei Territori occupati. I bambini di Gaza e Cisgiordania ammalati ora potranno avere cure adeguate nella loro terra». A rendere Steve Sosebee triste è l'assenza di Huda al Masri, sua moglie e compagna di impegno. Huda non c'è più, ...