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SIRIA: PASSA CON L’87% DI SI’ IL REFERENDUM COSTITUZIONALE


Affluenza buona ai seggi per votare la nuova costituzione: pluralismo partitico, elezioni presidenziali e limite di due turni di 7 anni per il presidente. Alcuni sembrano sperarci. Per gli "Amici della Siria" è una burla.

IKA DANO
Roma, 28Febbraio 2012, Nena News – E’ stato approvato con l’87% di voti favorevoli il testo della nuova costituzione introdotto dalle autorita’ siriane. Nella giornata di domenica, più di 14 milioni di siriani sono stati chiamati ai 14.185 seggi elettorali. L’affluenza e’ stata del 57%.
Per alcuni la riforma costituzionale rispecchia il bisogno di riforme e apre le porte al pluralismo partitico. Per altri è una burla. “Ho votato perchè questo è il risultato di riforme introdotte dal presidente – ha dichiarato l’elettore trentaduenne Balsam Kahila intervistato dal quotidiano libanese Al Manar – e se queste riusciranno, avremo una democrazia, non come in Libia e in altri Paesi…. voto nonostante  le gangs armate”.
E l’ex parlamentare George Jabbour ha sottolineato come il punto decisivo della costituzione sia l’articolo 8, che garantisce il pluralismo partitico e mette fine al monopolio decennale del partito unico Baath. Il presidente è eleggibile per un massimo di due turni di 7 anni l’uno, che iniziano peró solo al termine del mandato di Bashar Al Assad nel 2012.
La nuova versione non ha più alcun riferimento al carattere socialista dello stato siriano, ma sottolinea con l’articolo 60 che la metà dei parlamentari dovrà essere composta di “lavoratori e contadini”, classi portanti di un’economia tradizionalmente basata sull’agricoltura, progressivamente scalzata a partire dagli anni ‘70 dalla media industria (26.8%  del PIL) e dal settore terziario (55.6%), secondo dati dell’Economy Watch.
Ma mentre le autorita’ confermavano domenica l’andamento “più che soddisfacente” delle votazioni  e ieri dello spoglio, da varie localita’ giungevano notizie di nuovi morti e feriti. In particolare da Homs dove fonti dell’opposizione hanno denunciato la strage, apparentemente compiuta dalle milizie filo governative, di 64 giovani fuggiti dal quartire di Bab Amro circondato dall’esercito. La Croce Rossa internazionale invece ha comunicato di aver distribuito aiuti umanitari a 12 000 abitanti di Hama e di essere in trattative con governo e gruppi d’opposizione per entrare ad Homs.
Per il Segretario di Stato americano Hillary Clinton riportato da UPI il referendum  “è ipocrita e sarà usato da Assad per giustificare ció che sta facendo agli altri siriani”. “E´ a dir poco una burla cinica”, afferma durante la sua visita in Marocco. Gli fa eco il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle, per cui “voti fantoccio non possono essere un contributo alla risoluzione della crisi”.
E se anche potesserlo esserlo, non sembra si sia disposti a concedere una chance per provarlo. Tra gli “Amici della Siria”, l’Arabia Saudita e il Qatar sono i piu’ propensi ad intervenire indirettamente armando l’opposizione. Mentre gli “Amici occidentali” non azzardano – ancora – piani concreti di intervento, e la Clinton predice un colpo di stato interno. L’Europa dal canto suo, procede con i tentativi di ulteriore isolamento: oggi i ministri degli esteri europei si sono accordati oggi su nuove sanzioni contro la Siria: congelamento dei beni della banca centrale di Damasco e divieto d’ingresso nell’Unione Europea per 150 persona non grata e voli commerciali in provenienza siriani. Mercoledì il prossimo incontro a Brussel con la Siria in cima all’ordine del giorno. Nena News
SIRIA: PASSA CON L’87% DI SI’ IL REFERENDUM COSTITUZIONALE

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NUOVA COSTITUZIONE È LEGGE TRA LE CRITICHE

È entrata ufficialmente in vigore nel paese la Costituzione approvata con l’89,4% dei ‘sì’ nel referendum tenutosi domenica nel paese in preda ad una grave crisi politica e teatro di scontri, circoscritti a diverse città, tra militari e membri del cosiddetto ‘Esercito libero siriano’. Lo rende noto l’agenzia di stampa ‘Sana’ precisando che la Carta fondamentale è entrata in vigore dopo l’annuncio dei risultati del referendum letti ieri alla tv di stato dal ministro degli Interni Mohammed Chaar.
Il ministro ha precisato che su un totale di circa 8 milioni di elettori recatisi alle urne, ovvero il 57% degli aventi diritto, oltre 7 milioni hanno votato a favore e 735.000 contro l’approvazione della Costituzione. Dati, quelli riferiti dal ministro, accolti con scetticismo dagli oppositori e attivisti che da mesi si confrontano con il regime del presidente Bashar al Assad, che li hanno definiti “frutto della fantasia” dei responsabili governativi.
Tra le novità introdotte dal nuovo testo, il multipartitismo che sancisce la fine del predominio del Baath nella politica e nelle istituzioni; l’elezione diretta del presidente tra candidati appoggiati da una quota fissa di parlamentari, per un massimo di due mandati di sette anni ciascuno e la soppressione di riferimenti espliciti all’ideologia socialista. L’Islam – come nel testo precedente – viene confermato alla base della giurisprudenza e come confessione del capo dello Stato, ma non religione di Stato. Il nuovo testo esclude la nomina alle alte cariche dello Stato di cittadini che non risiedano nel paese da almeno dieci anni, che hanno la doppia nazionalità o che sono sposati a un non siriano.
[AdL]

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