ONU, IMPOSSIBILE RICOSTRUIRE SENZA REVOCA EMBARGO


Se Israele non accetterà di sospendere definitivamente l’embargo sulla Striscia di Gaza sarà impossibile avviare una ricostruzione del territorio: ne è convinto il portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Chris Gunnes secondo cui “la strategia israeliana consiste nel deviare l’attenzione della comunità internazionale, parlando di un sacco di cemento qui o un progetto là, mentre la questione vera riguarda l’accesso garantito a tutti i materiali attraverso tutti i valichi”. Intervenendo a margine di un convegno in corso al Cairo il responsabile si è detto “poco fiducioso” che il nuovo sistema possa risolvere le limitazioni incontrate dall’Unrwa per poter portare aiuti alla popolazione civile della Striscia. “La lista di beni consentiti ai valichi cambia continuamente. E non è detto che qualcosa che non è iscritto nelle liste sia fatto automaticamente passare” fa osservare Gunnes, secondo cui “l’embargo israeliano è un embargo contro le Nazioni Unite”. Intanto ieri circa 150 camion hanno attraversato il valico meridionale di Kerem Shalom, mentre altri camion sono entrati dal valico di Karni, a est della città di Gaza. Secondo i dati forniti da un ufficiale di collegamento israeliano all’agenzia stampa tedesca ‘Dpa’, si prevede di aumentare il passaggio di camion del 30% al giorno, fino ad arrivare a 400 camion giornalieri fra due settimane. Ma non è chiaro quali materiali e nuovi prodotto potranno essere importati e nonostante le pressioni, il governo di Tel Aviv non sembra voler autorizzare l’ingresso di cemento e altri materiali da costruzione che consentirebbero la ricostruzione delle abitazioni e strutture danneggiate e demolite dai bombardamenti durante l’offensiva ‘Piombo fuso’ di un anno e mezzo fa. Intanto Libano e Iran hanno confermato la partenza nei prossimi giorni di due navi di pacifisti con a bordo aiuti e generi alimentari, alla volta del territorio palestinese. Il primo ministro Netanyahu ha già chiarito che a nessuna imbarcazione sarà consentito attraccare sulle coste di Gaza e che riterrà responsabili i governi dei due paesi se dovessero verificarsi “incidenti”.[AdL]
http://www.misna.it/news.asp?a=1&IDLingua=2&id=275053

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