Israele scompare dalla mappa: diplomatici palestinesi censurati a Londra





 

 Censura contro la missione diplomatica palestinese in Gran Bretagna. A punire la delegazione, giunta nel Regno Unito per promuovere il turismo in Palestina, è stata la Advertising Standards Authority. Il reato? Aver utilizzato una mappa che “cancella” lo Stato di IsraeleASA è un’organizzazione indipendente britannica creata nell’obiettivo di controllare la legittimità delle pubblicità in ogni tipo di mezzo di comunicazione, dalla carta stampata ai siti web. E la scure della censura, arrivata dopo le forti pressioni della Federazione Sionista di Gran Bretagna e Irlanda, ha colpito in questi giorni la missione diplomatica palestinese sbarcata in Gran Bretagna nell’ambito della campagna “Discover Palestine”. La delegazione, in rappresentanza dell’Autorità Palestinese, ha portato con sé e mostrato una mappa presente nel sito Palestine-net.com: Israele è scomparso, il popolo palestinese si è ripreso Haifa, Acco, Jaffa e Gerusalemme.

Alla mappa, il sito ha aggiunto link con informazioni turistiche senza mai nominare Israele. “Abbiamo valutato – spiega ASA in una dichiarazione ufficiale – che il consumatore medio potesse dedurre dalle mappe e dalle informazioni correlate che l’intera area appartenesse ai Territori Palestinesi Occupati. Non è così, il sito è fuorviante”.

Criticati in particolare gli status di Haifa e Jaffa, definite città palestinesi, e quello di Gerusalemme, unificata nella mappa che non spiega come la città sia “soggetto di molto controversie internazionali”. L’ASA ha poi chiesto la modifica dello status di Hebron, città in Cisgiordania divisa tra Autorità Palestinese e Amministrazione Civile israeliana: la missione avrebbe fuorviato i consumatori evitando di fornire informazioni specifiche sulle restrizioni al movimento e sulla situazione della sicurezza.

Infine, Betlemme: secondo l'ASA il sito non fornisce informazioni sulla città, considerata dall'Autorità britannica città controllata da Israele. Per entrare a Betlemme, spiega ASA, è necessario un permesso che la delegazione ha evitato di citare. In realtà, Betlemme si trova in Area A, sotto controllo militare e civile palestinese, e per l'ingresso nella città i turisti non necessitano di alcun tipo di permesso.

La delegazione si è difesa: la mappa si riferisce alla Palestina prima del 1948, la Palestina storica prima della creazione dello Stato di Israele. Aggiungendo che i colori della bandiera palestinese – bianco, rosso, verde e nero – utilizzati nella mappa servono a definire i confini dei governatorati in Cisgiordania, Striscia di Gaza e Palestine ’48 (Stato di Israele). Inoltre, Jaffa (chiamata Yafo, il suo nome arabo) è definita come “città araba e palestinese militarmente occupata da Israele dal 1948”.

Dopo aver visto la mappa, ASA ha contattato la missione palestinese, il cui ufficio si trova ad Hammersmith. A seguito della censura, la delegazione ha deciso di modificare la mappa. Insistendo però che i link presenti erano volti solo a fornire informazioni turistiche riguardanti siti “internazionalmente riconosciuti”.

A fare pressioni su ASA perché censurasse la mappa palestinese sono stati i membri della Federazione Sionista della Gran Bretagna e l’Irlanda. La federazione, creata nel 1899 con l’obiettivo di fornire al popolo ebraico una patria permanente, è stata la prima organizzazione sionista ad aprire un suo ufficio in Israele, un ufficio che supporta l’integrazione degli ebrei inglesi emigrati in Israele.

Nel loro sito (https://zionist.org.uk/) si legge: “La Federazione Sionista ha assunto il ruolo moderno di rendere Israele parte della vita di ogni ebreo”.



2   Mappa del turismo Israeliano cancella e scolora i confini. Protesta

SABATO 2 OTTOBRE 2010



 

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