Palestina, l'Anp licenzia gli insegnanti che si rifiutano di collaborare contro Hamas

La scorsa settimana il ministro dell'Educazione dell'Autorità nazionale palestinese ha licenziato una insegnate, Hadeel Mafarjeh, dalla scuola dove insegnava da sole due settimane, nella città di Beitunya, a ovest di Ramallah. I colleghi la descrivono come una devota musulmana "che conosce il Corano con il cuore" e spiegano che non ha legami né con Hamas, né con altre fazioni palestinesi. Altri insegnanti denunciano di essere stati licenziati dopo essersi rifiutati di collaborare come informatori delle forze di sicurezza dell'Anp. Un docente di inglese di un villaggio vicino a Ramallah ha spiegato al 'The Jerusalem Post di essere stato portato una mattina nel quartier generale del Servizio di Intelligence dell'Anp a Ramallah, dove gli avrebbero chiesto di spiare i suoi colleghi. Dopo aver rifiutato, è stato licenziato. "Non appartengo ad alcuna organizzazione palestinese - ha detto -. Mi hanno licenziato solo perché mi sono rifiutato di lavorare come informatore. Sono le stesse tecniche usate dagli israeliani". Alcuni insegnanti sono stati, invece, licenziati perché alcuni familiari sono sospettati di far parte di Hamas. Una docente di Betlemme è stata allontanata dopo sei anni di lavoro perché il marito era stato arrestato dall'Anp con il sospetto di essere affiliato ad Hamas. Il primo ministro "Salam Fayyad sta combattendo Hamas a nostre spese - ha detto un'insegnante di 38 anni di Nablus, licenziata nel 2008 per le stesse ragioni -. Persone innocenti ne stanno pagando il prezzo". I rappresentanti dei docenti licenziati hanno scritto a vari Ong in difesa dei diritti umani chiedendo attenzione e hanno inviato una lettera al primo ministro di Hamas Ismail Haniyeh, chiedendogli di parlare della situazione nel corso dei prossimi "colloqui di riconciliazione" tra il movimento islamico e Fatah. Intanto una fonte del ministero dell'Educazione dell'Anp ha detto che la decisione di allontanare gli insegnanti è stata presa dagli ufficiali di sicurezza palestinesi e non dal dicastero. "Agiamo in base a istruzioni ricevute dai servizi di sicurezza - ha detto la fonte al 'The Jerusalem Post' -. Non facciamo domande quando si tratta di questioni di sicurezza". L'epurazione degli imam in Cisgiordania passa invece tramite Mahmoud Habbash, il ministro degli Affari religiosi dell'Anp. Habbash, ex residente della Striscia di Gaza ed ex membro di Hamas, negli ultimi due anni ha licenziato più di 300 imam sospetti di essere affiliati al movimento islamico. Vietato anche usare le moschee per proporre "letture private" dell'Islam e della Sharia, la legge islamica. Il ministero, che controlla più di 800 moschee in Cisgiordania, ha imposto infine severe restrizioni per i sermoni del venerdì. Le prediche devono infatti essere approvate prima di giungere al pubblico in quanto non devono contenere critiche all'Anp. "Fayyad non può chiudere le moschee, così allontana i predicatori che non sostengono l'Autorità nazionale palestinese o che rappresentano una voce critica", ha precisato un imam di Tulkarm licenziato sette mesi fa. C'è anche la storia dell'imam di Hamas Majd Barghouti, di Ramallah, morto in una prigione dell'Anp lo scorso anno. Secondo la famiglia sarebbe stato torturato fino al decesso.Palestina, l'Anp licenzia gli insegnanti che si rifiutano di collaborare contro Hamasallegato Hamas: una realtà complessa


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