Appello intellettuali israeliani per l'apertura di un'inchiesta indipendente ed esterna su Gaza



“Un’inchiesta indipendente ed esterna” sull’offensiva militare ‘Piombo fuso’ del Dicembre e Gennaio scorsi contro la Striscia di Gaza: è la richiesta contenuta nell’appello firmato da alcuni tra i maggiori intellettuali, scrittori e accademici israeliani una settimana dopo la diffusione delle testimonianze di alcuni soldati – raccolte dall’organizzazione non governativa ‘Breaking the silence’ – sulle violazioni commesse durante l’offensiva ai danni dei civili palestinesi. “Dalle parole dei soldati presenti a Gaza nei giorni dell’offensiva risulta chiaro che civili innocenti sono stati danneggiati, anche quando non vi è stato alcun pericolo per la vita dei militari israeliani - scrivono gli intellettuali - che i militari abbiano usato bombe al fosforo su aree popolate […] e utilizzato civili disarmati come scudi umani”. Le testimonianze, aggiungono i firmatari del documento, pubblicato da alcuni quotidiani israeliani, “contraddicono fortemente con le affermazioni del vice-capo di stato maggiore Dan Harel, che dopo le investigazioni interne all’esercito aveva detto: non ci risulta neanche un singolo episodio in cui i nostri militari abbiano danneggiato di proposito civili innocenti”. Il divario tra le dichiarazioni ufficiali e le esperienze vissute sul campo dai militari “richiede un’investigazione indipendente e approfondita” prosegue l’appello, sottolineando che “coloro che hanno mandato i soldati a combattere sono ora obbligati a confrontarsi con le loro responsabilità”. Di recente il governo israeliano si è rifiutato di collaborare con un’inchiesta internazionale condotta dal procuratore sudafricano Richard Goldstone, su richiesta del Consiglio per i diritti umani dell’Onu, sui presunti crimini di guerra commessi a Gaza durante ‘Piombo Fuso’. Secono le stime delle organizzazioni umanitarie, l'offensiva ha provocato circa 1400 vittime palestinesi, la maggior parte dei quali civili.da Misna
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