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Richard Silverstein Avrum Burg dice "No" alla supremazia giudaica israeliana

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Tag    antisemtismo-sionismo-antisionismo Traduzione Sinte si    Non è un segreto che negli ultimi quattro anni la  supremazia bianca di Trump sia stata in ascesa.  Mentre in passato gli americani potevano sostenere che questa ideologia razzista esisteva solo ai margini nudi della società, Trump ha dimostrato che questo male  si annida nel cuore degli uomini. Decenni fa, prima della guerra del 1967, anche la supremazia giudaica si annidava ai margini della politica israeliana.   Sebbene sia stata impiantata  fin dall' inizio della storia del movimento sionista, è stato solo con la vittoria israeliana in quella guerra che il paese è diventato uno stato etnico intriso di impulsi religiosi-messianici. Anche se c'è sempre stata una sinistra israeliana laica che si è opposta a tale razzismo, dopo la vittoria elettorale del Likud nel 1977, la sinistra è andata gradualmente fuori strada.  Ora è praticamente scomparsa  L'unica eccezione è la Lista congiunta, una fazione politica pa

Il futuro di ieri : Avraham Burg sul nuovo libro di Ari Shavit

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   Sintesi personale "La mia terra promessa" di Ari Shavit è il miglior libro scritto in questi ultimi anni sul calante impero sionista . Il libro traccia un quadro toccante e doloroso , delicatamente critico della narrazione sionista . Si pretende di rappresentare e comprendere , in maniera apartitica responsabile , la totalità di Israele  che non è più totalmente sionista .  Questa è una storia che inizia con grandi speranze  e alla fine pone un punto interrogativo immenso Per consentire di condividere questo lungo e tortuoso cammino del sionismo , dai sogni ai dubbi , Shavit , un anziano scrittore e giornalista di Haaretz , presta i lettori ... se stesso . Questa è una storia che è scritta per lo più in prima persona  dove  continua a riferire in prima persona gli eventi di cui egli stesso fu testimone , sia come cittadino ,bambino , soldato , attivista per la pace , padre preoccupato  o come uno dei giornalisti più importanti di Israele . A l suo apice , questo "

AvrahamBurg: Israele sei militarista e senz'anima

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Associare allo Stato d'Israele gli aggettivi “ebraico” e “democratico” equivale a produrre nitroglicerina: il paese è la versione contemporanea della Germania degli Anni '30 ». Chi turba così le celebrazioni sia pur problematiche del quarantennale della Guerra dei Sei Giorni non è il presidente iraniano Ahmadinejad, sommo teorico del parallelo tra sionismo e nazismo, ma un israeliano blasonato come Avraham Burg, ex presidente della Knesset tra il 1999 e il 2003, ex direttore dell'Agenzia ebraica per l'immigrazione, dirigente storico del partito laburista, ebreo ortodosso e al tempo stesso punto di riferimento della sinistra di governo. Nell'intervista pubblicata oggi dal quotidiano Haaretz sotto il titolo di «Explosive Material», materiale esplosivo, Burg, interpellato sul suo nuovo libro «Lenazeach et Hitler» (Vincere Hitler), invita i connazionali «raziocinanti» a espatriare: «Questa è una nazione militarista, non ce l'hanno ancora detto ma siamo tutti

Avraham Burg “Una volta la giustizia stava di casa a Gerusalemme, ora i coloni.”

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Gerusalemme più grande e unificata sta venendo fatta a pezzi. La capitale degli israeliani – ebrei e arabi – si sta trasformando nella capitale di fanatici allucinanti e pericolosi. Non è la città di tutti i suoi residenti, neppure la città di tutti i suoi cittadini. E’ una misera città che appartiene ai suoi coloni, ai suoi ultra-ortodossi, ai suoi abitanti violenti e ai suoi messia.Il Profeta chiese,”Come mai la città devota è diventata una prostituta! Lei che era colma di giustizia, l’adesione ai principi morali albergava in lei, ora lo è invece di assassini.” (Isaia 1:21) In questo luogo non avevamo avuto ancora degli omicidi, ma ogni giorno qui l’anima della nazione muore, proprio davanti ai nostri occhi. Lo spirito israeliano di giustizia viene fatto procedere calpestato da politici, coloni e giudici. Si sta uccidendo lo spirito nazionale con eccesso di burocrazia e burocratica indifferenza. Si, la capitale del popolo ebraico – quel popolo che aveva sempre giurato di non fare ag

Avraham Burg : il sionismo è finito

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  Sintesi personale Ho smesso di far  politica 11 anni fa .Da allora, ho scritto un gran numero di articoli e pubblicato quattro libri avente come elemento centrale la  cooperazione arabo-ebraica." Tuttavia   eri un MK Partito Laburista e correvi per la leadership del partito; sei stato  presidente della Knesset e vicepresidente; tuo padre si  rivolterà  nella tomba. "Rivoltarsi  nella tomba?. Assolutamente no .Mio  padre  non  era messianico o a favore dell'annession. Era un uomo modesto con una visione del mondo socialista, egli non ha votato PNR nei suoi ultimi anni e ,se fosse vivo oggi, sia lui che mia madre avrebbero votato per il partito laburista. " Burg  voterà  per Hadash , " Israele, indipendentemente dalle circostanze esterne, non è una democrazia, e tutto ciò che rimane è una cittadinanza vuota La domanda è: che cosa devo fare ora: tacere  come gli altri o cercare altro ?" Avraham Burg: Israele non è una democrazia.

Avraham Burg* : discorso al Parlamento israeliano per il Giorno della Memoria

Per una giornata delle memoria “Non dobbiamo continuare a ripetere: gli odi non ci interessano, non ci importa quello che viene fatto alle altre minoranze, solo l’odio contro di noi è quello vero”. In occasione del Giorno della Memoria pubblichiamo il discorso di Avraham Burg* al... osservatorioiraq.it 27 gennaio di ogni anno tutto il mondo si mobilita per il Giorno della Memoria. Scuole, pubblici uffici, chiese, moschee e sinagoghe si adoperano per ricordare l’apice della brutalità umana raggiunto nella metà del secolo scorso. Soprattutto in Europa, il cui suolo è stato protagonista di quella brutalità, ogni anno l’attenzione mediatica, e soprattutto politica, si concentra su questa data. Affinché l’odio contro quei popoli ritenuti inferiori dalla dottrina nazista non si ripeta più, perché le nuove generazioni siano migliori di quelle precedenti, con la speranza che il mondo impari dai propri errori.  Non ci sono, tuttavia, soltanto qu