CONSIGLIO MONDIALE DELLE CHIESE, FERMARE INSEDIAMENTI ISRAELIANI
Si è conclusa con un appello al governo israeliano affinché “blocchi per sempre la costruzione nei Territori palestinesi di nuovi insediamenti, l’espansione di quelli esistenti, come prima tappa di un futuro smantellamento” la sessione di lavoro del comitato centrale del Consiglio mondiale delle chiese (Wcc/Coe) in corso a Ginevra. Sulla base di dati raccolti, l’organizzazione interreligiosa denuncia l’esistenza “illegale, ingiusta e incompatibile con la pace” di circa 200 insediamenti tra Cisgiordania e Striscia di Gaza che ospitano circa 450.000 coloni ebrei. Secondo il comitato centrale del Wcc, la politica di espansione e annessione di Israele non rientra nella difesa dello Stato israeliano, sottolineando anzi che la condotta di Tel-Aviv sulla questione degli insediamenti suscita ovunque nel mondo “ostilità e costernazione”. Le colonie, unite alla ‘barriera di separazione’, ribattezzato ‘muro della vergogna’ da numerose associazioni per i diritti umani sono “un’offesa al diritto alla vita dei palestinesi, alla loro dignità umana e alla loro sopravivenza, privandoli di risorse idriche, di lavoro, di istruzione e di cure mediche” ricorda il Consiglio mondiale delle chiese, aggiungendo che la politica di espansione coloniale non fa altro che “alimentare un sentimento di disperazione e di privazione” e allontanare il traguardo della pace. Al di là delle sorti dei palestinesi, sottolinea il comunicato del Wcc, è a rischio il futuro stesso della città santa di Gerusalemme: pur essendo una città comune a due popoli, alle tre religioni monoteiste, è sempre meno aperta a tutti.
http://www.misna.org/news.asp?a=1&IDLingua=2&id=255027
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