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ISRAELE La democrazia non vale per i palestinesi di Catherine Cornet,

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Israele governo di estrema destra e opposizione INTERNAZIONALE.IT La democrazia non vale per i palestinesi Per settimane in Israele ci sono stati immensi raduni di manifestanti contro alcune riforme (in particolare quella della giustizia) messe in cantiere dal governo più di destra e xenofobo nella storia del paese. I palestinesi con cittadinanza israeliana, che non partecipano a queste proteste, non condividono il quadro di analisi: secondo loro, non sono manifestazioni per la democrazia. I palestinesi rappresentano il 20 per cento della popolazione israeliana e, secondo il quotidiano Al Araby al Jadid, sono rimasti fuori dalle manifestazioni antigovernative perché, ed è il punto di vista più condiviso tra i palestinesi, “i manifestanti non chiedono democrazia per tutti i cittadini del paese, ma solo per quelli ebrei, perpetuando così la disuguaglianza e l’occupazione”. Nei fatti, scrive ancora in una sua dichiarazione il partito Balad, fondato nel 1995 da Azmi Bishara insieme a un gr

YUMNA PATEL : Gli analisti affermano che i palestinesi pagheranno il prezzo della "democrazia" israeliana

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Traduzione e sintesi Per 12 settimane, Israele è stato sommerso dalle proteste per le controverse “riforme” giudiziarie proposte dal governo di estrema destra del Primo Ministro Benjamin Netanyahu. La revisione del sistema giudiziario mira ad attuare una serie di proposte di legge, tra cui quella di conferire al sistema legislativo il potere di annullare le decisioni della Corte Suprema, di privare la Corte della sua autorità di decidere sulle Leggi Fondamentali di Israele, che fungono da leggi costituzionali del Paese, e di conferire ai politici il potere ultimo di nominare i giudici della Corte. Città come Tel Aviv si sono fermate, con le strade invase da manifestanti decisi a interrompere ogni attività del Paese. Capi della polizia ed ex ministri si sono uniti ai cortei e decine di migliaia di manifestanti si sono scontrati con le forze di sicurezza davanti alla Knesset, il parlamento israeliano. Domenica 26 marzo, le proteste sono arrivate al culmine dopo che Netanyahu ha licenz

Giorgio Gomel, Il rischio di uno scisma nella società israeliana.

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ebrei europei ed italiani Come da tempo il mondo ebraico progressista in Israele e nella Diaspora sostiene, solo la fine dell’occupazione di 55 anni della Cisgiordania e la nascita ivi di uno stato palestinese in rapporti di buon vicinato con Israele può assicurarne l’esistenza come stato democratico con maggioranza ebraica. Il futuro, tuttavia, potrebbe implicare una scelta esiziale fra uno stato binazionale arabo-ebraico segnato da una perenne guerra civile fra le due etnie o uno stato esclusivamente ebraico con i palestinesi privati di ogni diritto. Democrazia in pericolo Una democrazia non è definita solo dal potere di una maggioranza eletta in libere elezioni. È anche misurata e garantita dall’esistenza di un sistema di contrappesi in cui il potere giudiziario esercita un’azione di controllo sui poteri legislativo ed esecutivo. In Israele, dove non vi è costituzione per ragioni complesse legate alla nascita del paese, al complesso e conflittuale rapporto fra stato e religione, e a

Gideon Levy :Amjad pensava che il figlio dormisse a casa. Ma l’adolescente era stato ucciso dalle truppe israeliane

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  Amjad pensava che il figlio dormisse a casa. Ma l’adolescente era stato ucciso dalle truppe israeliane Gideon Levy Haaretz , 25 marzo 2023.  Un adolescente si precipita in strada nel cuore della notte per lanciare pietre contro i soldati israeliani che hanno invaso il suo campo profughi. Una jeep blindata si ferma e un soldato gli spara. Hamza al-Ashqar è il quinto residente del campo di Askar a essere ucciso nell’ultimo anno. Amjad e Liana al-Ashqar, genitori di Hamza.  Alex Levac Il padre ci mostra il filmato che ricorda gli ultimi istanti di vita del figlio. Il sangue gli esce dal naso e dalla bocca. Cerca disperatamente di dire qualcosa, finché non svanisce nell’incoscienza, con la testa che cade di lato. Poi sul cellulare del padre c’è l’immagine del corpo, con il volto coperto di sangue. Il padre richiama la nostra attenzione sul fatto che il ragazzo sta alzando il dito. I musulmani che stanno per morire sono soliti puntare l’indice verso il cielo quando recitano il versetto “N

ISRAELE. Orly Noy: “Democrazia vera e che sia di tutti, ebrei e arabi. Basta occupazione dei Territori palestinesi”

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  Israele governo di estrema destra e opposizione ISRAELE. Orly Noy: “Democrazia vera e che sia di tutti, ebrei e arabi. Basta occupazione dei Territori palestinesi” di Michele Giorgio Pagine Esteri, 30 marzo 2023 – Di fronte alla crisi interna alla maggioranza, alle contestazioni emerse nelle Forze armate e ai continui raduni di massa e cortei a Tel Aviv e  in altre città contro la riforma giudiziaria, il premier Netanyahu lunedì scorso ha annunciato una sospensione del progetto del governo di estrema destra religiosa. La crisi però pone interrogativi centrali sulla natura stessa della democrazia israeliana, sui diritti delle minoranze e la continuazione dell’occupazione militare dei Territori palestinesi. Abbiamo intervistato Orly Noy, storica attivista dei diritti degli ebrei mizrahim (mediorientali). Noy lancia un appello per una democrazia israeliana nuova, non più ebraica ma per tutti i cittadini. Netanyahu ha annunciato la sospensione della riforma. Nel frattempo è partito il ne

RAZI NABULSE : La protesta israeliano sta portando il confronto al culmine. L'élite tradizionale è impegnata per mantenere il potere, la maggioranza religioso-nazionalista in ascesa cerca di ridefinire lo stato

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Israele governo di estrema destra e opposizione Traduzione e sintesi MONDOWEISS.NET Why the main players behind the Israeli protest movement are bringing the confrontation to a head   Qualsiasi palestinese che segua gli sviluppi del movimento di protesta israeliano contro il “golpe giudiziario” avrà bisogno di nervi d'acciaio per resistere all'ipocrisia in mostra. Si stima che le proteste siano forti di 100.000 persone, i politici stanno saltando sui tavoli alla Knesset e l'ex capo di stato maggiore dell'esercito Yair Golan chiede uno stato di "disobbedienza civile". Solo ieri Netanyahu ha destituito il ministro della Difesa Yoav Gallant dopo aver espresso opposizione alle riforme giudiziarie e manifestanti arrabbiati sono scesi in piazza a Tel Aviv e in altre città e hanno chiuso le autostrade. L'esercito sta attraversando la sua crisi da quando i riservisti militari, specialmente quelli dell'Aeronautica, si sono uniti alle proteste. Come se non bast