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. Otto anni dopo, Vik è sempre con noi

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GAZA /ITALIA. Otto anni dopo, Vik è sempre con noi di Michele Giorgio   il Manifesto Gerusalemme, 15 aprile 2019, Nena News  – «È l’ottavo anniversario (dell’uccisione) ma sembra ieri.  Vittorio è rimasto con noi comunque , con la sua vita, la sua testimonianza, le sue azioni, con il suo invito a rimanere informati perché quando si è informati si può anche decidere.  Il suo invito è quello di stare vicino agli ultimi, ai dimenticati».   Egidia Beretta rispondendo alle nostre domande tradisce solo a tratti la commozione. La sua forza d’animo è nota.  Negli otto anni trascorsi dall’assassinio del figlio, ha sempre dato spazio all’impegno nel mondo di Vittorio Arrigoni  più che al suo dolore di madre. Al figlio ha dedicato un libro, “Il viaggio di Vittorio”, la storia, nei risvolti privati come nelle vicende politiche, di un giovane uomo al servizio dei senza diritti.  «Vittorio – ricorda Egidia – diceva che la Palestina e Gaza sono ovunque e da questo possiam

Notre Dame, da Al-Azhar all'Iran: solidarietà dal mondo musulmano

Notre Dame, da Al-Azhar all'Iran: solidarietà dal mondo musulmano "Esprimo profonda tristezza per l'incendio che ha colpito la cattedrale di Notre Dame di Parigi, un capolavoro dell'architettura... Tutto il nostro sostegno ai fratelli francesi". Così - con un tweet pubblicato in lingua araba, francese e inglese - Ahmad Muhammad Al-Tayyeb, Grande imam dell'Università di Al-Azhar, punto di riferimento dell'islam sunnita. La presa di posizione è una delle tante giunte da esponenti musulmani dopo l'incendio che ieri ha colpito la cattedrale gotica, tra i simboli più noti della Francia. "Di fronte a questo spettacolo terribilmente doloroso, preghiamo Dio che salvaguardi questo prezioso monumento - connaturato alla Francia - nei nostri cuori" ha twittato l'imam della Grande moschea di Parigi, Dalil Boubakeur. Il re del Marocco Mohammed VI, massima autorità religiosa nel Paese come "principe dei credenti", ha subi

Haaretz : il prezzo dell'annessione

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Sintesi personale Il primo ministro Benjamin Netanyahu dichiarò alla vigilia delle elezioni che intendeva portare all'annessione "ogni insediamento" in Giudea e Samaria. Netanyahu ha citato l'annessione  utilizzando il termine "accordo" e probabilmente non intendeva l'accordo con i  palestinesi, ma quello con gli Stati Uniti. La Casa Bianca non ha risposto alla sua dichiarazione, né per entrare  nella  sua campagna elettorale, né perché tale affermazione  è vera. In passato l'amministrazione americana ha fatto obiezioni  a tali dichiarazioni. A prima vista questa è solo un'altra delle promesse elettorali infondate che Netanyahu ha dispensato  durante la sua campagna nel tentativo di sottrarre voti ai  suoi partner da destra. Questa dichiarazione potrebbe essere costata a Naftali Bennett e Ayelet Shaked , i leader di Hayemin Hehadash, i 1.300 voti necessari per superare la soglia elettorale e in questo c'è una certa giustizia poetica:

Raniero La Valle Vegliare e assumere la sofferenza dell’altro

Vegliare e assumere la sofferenza dell’altro La popolazione di Parigi ha vegliato la lunga agonia della cattedrale di Notre Dame che precipitava nella morte, è stata la vera veglia di Pasqua. Così dovremmo tutti vegliare Parigi, l’Europa, il mondo, perché non entrino in agonia, perché non siano provati col fuoco a causa delle nostre distrazioni, a causa delle nostre politiche assassine, a causa degli effetti collaterali dell’odio che abbiamo seminato a piene mani sulla terra. Ciò ci riporta alla nostra assemblea di “Chiesa di tutti Chiesa dei poveri” che il 6 aprile scorso a Roma ha cercato di ascoltare il grido dei popoli impauriti del futuro. Non è possibile trarre già ora delle conclusioni da tale assemblea. “Conclusioni” si potrebbero trarre, come è stato detto alla fine dei lavori, se fossimo in grado di dare una risposta alla vita devastata di Stella, la ragazza nigeriana la cui tragedia è piombata tra di noi nel racconto dei “casi concreti” di cui i giudici ci hanno parlato:

Rogo Notre Dame: la solidarietà degli arabi italiani.

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Rogo Notre Dame: la solidarietà degli arabi italiani Notre Dame che  brucia fa male al cuore di tutti». Così il presidente delle Comunità del mondo arabo in Italia(Co-mai), Foad Aodi, commenta quanto sta accadendo a Parigi. «Auspichiamo che vengano spente subito le fiamme nella cattedrale e dirivederla presto come era con i suoi valori storici, religiosi e culturali e che ne fanno un simbolo nel mondo, anche in quello arabo emusulmano» sottolinea Aodi, che esprime «solidarietà alla Francia e aifrancesi. Tutti gli arabi e musulmani italiani si stringono ai francesi e chiediamo agli arabi e musulmani francesi di stare vicini e sostenere la Francia in questa giornata molto triste per tutti», conclude Aodi. 2   Conspiracy Theorists Blame Jews, Muslims For Notre Dame Fire 3  Informazioni su questo sito web OPEN.ONLINE Le bufale e le teorie di complotto sull'incendio di Notre Dame Notre Dame va a fu

Rapporto OCHA 26 marzo – 8 aprile 2019.

Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi occupati per il periodo:    26 marzo – 8 aprile  2019. La versione in italiano dei rapporti ONU OCHA è a cura dell’Associazione per la pace – gruppo di Rivoli: https://sites.google.com/site/assopacerivoli/materiali/rapporti-onu/rapporti-settimanali-integrali Nota per chi ha poco tempo :   gli aspetti salienti di ciascuna notizia sono scritti in  grassetto Nella Striscia di Gaza, nel contesto delle manifestazioni della “Grande Marcia di Ritorno” (GMR), quattro palestinesi, tra cui due minori, sono stati uccisi dalle forze israeliane e altri 1.456 sono rimasti feriti.  Tre dei quattro, tra cui due ragazzi 17enni, sono stati uccisi sabato 30 marzo, giornata anniversario sia del “Giorno della Terra” che dell’inizio, un anno fa, delle manifestazioni [ per la GMR ]. Il quarto uomo, ferito durante le manifestazioni, è morto tre giorni dopo. La mattina del 30 marzo, in un episodio non collegato alle manifestazioni della G