Post

Al Malki: "Senza uno Stato palestinese non c'è stabilità in Medio Oriente" (di U. De Giovannangeli)

Al Malki: "Senza uno Stato palestinese non c'è stabilità in Medio Oriente" (di U. De Giovannangeli) Pesa le parole, Riyad al-Malki, ministro degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp). Lo fa da abile diplomatico qual è e perché sa che in questo momento di tutto hanno bisogno i Palestinesi tranne che di favorire la politica d'Israele che, rimarca al-Malki parlando con HuffPost , "punta alla delegittimazione della leadership palestinese e a portare a compimento il regime di apartheid nei Territori occupati". Pesa le parole, ma il suo, alla fine, è un possente j'accuse alla Comunità internazionale che "non si è assunta le responsabilità proprie ed ha voltato le spalle alla questione palestinese". Un concetto che al-Malki ha sostenuto nel suo intervento al Med Forum 2018 in corso a Roma. "La questione palestinese è ancora in attesa di essere risolta e aspetta che la comunità internazionale si assuma le proprie

Umberto De Giovannangeli Se Raed Fares viene ucciso nel silenzio

Se Raed Fares viene ucciso nel silenzio  La sua morte non ha conquistato le prime pagine dei giornali o titoli di testa dei tg, come è avvenuto per il barbaro assassinio del giornalista e dissidente saudita Jamal Khashoggi. Le morti, anche in comunicazione, non hanno lo stesso peso. Ma l'uccisione di Raed Fares non può￲, non deve passare sotto silenzio. Per ciò￲ che Raed è stato, per quello che ha simboleggiato. Un giornalista libero, indipendente, con un'arma in più: la capacità di usare un linguaggio trasgressivo, "leggero", per raccontare la tragedia del suo popolo: il popolo siriano. Raccontarla dal di dentro, perché Raed nella martoriata Siria è voluto restare. Per condividere i giorni di speranza e gli anni della mattanza. Per dare voce a quanti non l'avevano più, attraverso la radio di cui era non solo l'animatore, ma l'anima: Radio Fresh. Raed è stato ucciso venerdì scorso a colpi d'arma da fuoco assieme ad un altro attivista

Accademici e artisti israeliani mettono in guardia dall'equiparare l'antisionismo con l'antisemitismo

Immagine
Sintesi personale Una lettera aperta di 35 eminenti israeliani, inclusi studiosi di storia ebraica e vincitori del Premio Israele, è stata pubblicata martedì dai media austriaci per chiedere una distinzione tra le legittime critiche a Israele, "per quanto dura" e l'antisemitismo. La lettera è stato rilasciato prima di un incontro internazionale a Vienna   sull'antisemitismo   e l'antisionismo in Europa. L'evento intitolato:  "L'Europa al di là dell'antisemitismo e dell'anti-sionismo: assicurare la vita ebraica in Europa", si è svolto sotto gli auspici del cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Il suo omologo israeliano,   Benjamin Netanyahu   avrebbe dovuto parteciparvi , ma è rimasto in Israele per affrontare la crisi del suo governo di coalizione.  "Abbracciamo e sosteniamo pienamente la lotta intransigente  dell' Unione Europea contro l'antisemitismo: la crescita dell'antisemitismo ci preoccupa : come sap

Ofer Aderet Israeli Academics and Artists Warn Against Equating anti-Zionism With anti-Semitism

Immagine
HAARETZ.COM Israeli academics and artists warn against equating anti-Zionism with anti-Semiti An open letter from 35 prominent Israelis, including Jewish-history scholars and Israel Prize laureates, was published Tuesday in the Austrian media calling for a distinction between legitimate criticism of Israel, "harsh as it may be," and anti-Semitism.The letter was released before an international gathering in Vienna on  anti-Semitism  and anti-Zionism in Europe. The event this week, “Europe beyond anti-Semitism and anti-Zionism: Securing Jewish life in Europe,” is being held under the auspices of Austrian Chancellor Sebastian Kurz. His Israeli counterpart,  Benjamin Netanyahu , had been due to take part but stayed in Israel to deal with the crisis in his coalition government.  "We fully embrace and support the [ European Union 's] uncompromising fight against anti-Semitism. The rise of anti-Semitism worries us. As we know fr

Fulvio Scaglione :ASIA BIBI, CRISTIANA E SOLA COME SEMPRE

Immagine
 e Assad? FULVIOSCAGLIONE.COM ASIA BIBI, CRISTIANA E SOLA COME SEMPRE - Fulvio Scaglione Non una parola per Asia Bibi dai Paesi islamici, non un gesto di accoglienza da quelli cristiani. La donna cristiana è sola come sempre. Ci stupiamo se poi i cristiani si tengono stretti Al Sisi e Assad? Forse ci sono trattative segrete o accordi diplomatici sotto traccia. Se è così, avremo presto occasione di rallegrarci. Al momento, però, nessun Paese islamico ha fiatato sulla sorte di Asia Bibi, nemmeno dopo  la sentenza della Corte Suprema  che l’ha liberata dall’incombente pena di morte. E nessun Paese cristiano ha mosso un dito per garantirle accoglienza e protezione dagli estremisti che la volevano a tutti i costi sul patibolo. Asia Bibi, come tutti sanno, è la donna e mamma cristiana del Pakistan che nel 2009 fu accusata di blasfemia perché avrebbe insultato Maometto durante una discussione con alcune donne musulmane del suo villaggio. Arresta

Medio Oriente: arrestato Adnan Gheith, governatore palestinese di Gerusalemme

Medio Oriente: polizia israeliana arresta governatore palestinese di .. Adnan Gheith, governatore palestinese di Gerusalemme, è stato arrestato questa notte dalle forze di sicurezza israeliane. Già ad ottobre l’uomo era stato preso in custodia dalla polizia ebraica in seguito ad un’inchiesta relativa alla vendita di alcuni terreni.   A dare la notizia è stato Micky Rosenfeld, portavoce della polizia israeliana, precisando solo che l’umo è stato fermato mentre si trovava nella sua casa a Gerusalemme Est. Come anticipato sopra, Gheith, era già stato arrestato e trattenuto due giorni lo scorso 20 ottobre; al momento del suo rilascio lo Shin Bet, l’intelligence interna di Tel Aviv  aveva affermato che era finita “l’attività illegale dell’Autorità Palestinese a Gerusalemme”. Le forze di sicurezza ebraiche lo scorso 4 novembre avevano fatto irruzione nel suo ufficio. L’indagine contro Gheith sarebbe nata in seguito all’arresto di un uomo, un arabo con nazionalità statunitense