Post

Gideon Levy BASTEREBBE GUARDARE ALL’AEROPORTO BEN GURION.

Immagine
BASTEREBBE GUARDARE ALL’AEROPORTO BEN GURION. di Gideon Levy Pubblicato da ab il 22/8/18 • Inserito nella categoria: Primo Piano , Strillo , Testimonianze 21/08/2018  DI  INVICTA PALESTINA Profiling è il nome del gioco, ideato per rendere le cose facili a noi, gli ebrei israeliani privilegiati, e umiliare e degradare tutti gli altri. Foto Passeggeri in partenza dall’aeroporto Ben Gurion – Credit: Ofer Vaknin Gideon Levy – 16 agosto 2018 Guardate l’aeroporto Ben Gurion, e vedrete noi. Niente riflette l’Israele del 2018 meglio di quella porta d’ingresso, il luogo più sacro per gli Israeliani. Progettato in modo elaborato, efficiente, moderno, apparente simbolo di libertà – qui il limite è il “cielo aperto” – mentre sotto le magnifiche colonne e le passerelle mobili suppurano le ingiustizie, ben nascoste, come al solito, dietro gli schermi. Il Ben-Gurion che amiamo così tanto è un aeroporto di segregazione, un aerodromo parz

Umberto De Giovannangeli Donald Trump spiazza ancora e indossa la kefyah: "Israele ha avuto tanto, ora tocca ai palestinesi"

Immagine
Donald Trump spiazza ancora e indossa la kefyah: "Israele ha avuto tanto, ora tocca ai palestinesi" (di U. De Giovannangeli) The Donald indossa la kefyah e avverte l'amico Netanyahu: Israele pagherà un "prezzo più alto" nei negoziati di pace con i palestinesi, dopo aver ottenuto il trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. Stavolta non sono più indiscrezioni, delle quali l'HuffPost aveva dato conto due settimane fa . Stavolta è lo stesso Trump a farne parola, nel corso di una manifestazione pubblica, svoltasi ieri in West Verginia. Nell'occasione, l'inquilino della Casa Bianca ha affermato che i palestinesi "otterranno qualcosa di molto buono" in cambio della mossa dell'ambasciata , "perché è il loro turno". Trump non ha offerto dettagli su ciò che i palestin

Umberto De Giovannangel L'ordine di servizio firmato al-Baghdadi per il nuovo inizio dell'Isis 2.0

Immagine
      L'ordine di servizio firmato al-Baghdadi per il nuovo inizio dell'Isis 2.0 (di U. De Giovannangeli) Il Califfo è tornato. Per rivendicare la leadership di un'organizzazione frantumata, dispersa, per ripristinare una catena di comando militare entrata in crisi dopo le sconfitte subite dalle milizie dell'Isis a Raqqa e Mosul. E, soprattutto, per indicare un "nuovo inizio" per Isis 2.0. Ieri, 22 agosto, lo Stato islamico ha diffuso un nuovo audio del suo leader Abu Bakr al-Baghdadi. A renderlo noto è stato il gruppo Site , che monitora le attività online dei jihadisti. Rita Katz riferisce che il messaggio si intitola "Give Glad Tidings to the Patient" e dura circa 55 minuti. Sempre secondo Katz, l'ultimo messaggio audio di al-Baghdadi risaliva al 28 settembre del 2017. Dopo oltre un anno di silenzio, il califfo dello Stato islamico smentisce la sua morte e incita i suoi seguaci a continuare la guerra santa. Nel messa

GAZA. L'assedio israeliano nega il diritto alla salute dei palestinesi

Immagine
nena-news.it       GAZA. L'assedio israeliano nega il diritto alla salute dei palestinesi Alessandra Mincone Roma, 20 agosto 2018, Nena News – L’assedio a Gaza peggiora: nelle ultime settimane sono state interrotte le forniture mediche e l’arrivo di strumenti necessari per i trattamenti sanitari. L’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che il combustibile donato dalle Nazioni Unite per gli ospedali in emergenza sanitaria finirà entro la fine di agosto. L’Ocha, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, ha registrato dal 30 marzo al 2 agosto, 17.259 casi di persone nei Territori Occupati Palestinesi con problemi di salute provocati dall’inalazione di gas nocivi, armi da fuoco ed altre patologie. La chiusura parziale del varco commerciale tra il confine di Karem Abu Salem e la Striscia di Gaza ha impedito l’accesso ai medicinali e alle attrezzature per eseguire radioterapie, terapie molecolari,

VIDEO-INTERVISTA. Suad Amiry: questione migranti usata da chi in Europa cerca di far dimenticare i palestinesi

Immagine
nena-news.it VIDEO-INTERVISTA. Suad Amiry: questione migranti usata da chi in Europa cerca di far dimenticare i palestinesi   Parla la scrittrice nota in Italia per “Sharon e mia suocera”, “Golda ha dormito qui”, “Niente sesso in città”, “Murad Murad”. Il suo ultimo libro è “Damasco”.  La legge su Israele stato nazionale degli ebrei è molto pericolosa per i diritti dei palestinesi, in Israele e nei Territori Occupati. Ma l’Occidente non ne comprende la gravità, spiega Amiry

Riyadh, per la prima volta una donna rischia la pena di morte per il suo attivismo

Immagine
    Riyadh, per la prima volta una donna rischia la pena di morte per il suo attivismo Il gruppo di cinque donne e due uomini è stato fermato lo scorso 18 maggio. Stavano portando avanti la campagna per il diritto a guidare delle donne. Sono considerati un “pericolo alla sicurezza nazionale” e rischiano 20 anni di prigione. Attivista saudita: è un messaggio a tacere. Ombre sulle riforme del principe saudita e l’effettivo impegno di Riyadh per il cambiamento. Riyadh (AsiaNews/Agenzie) – “Pensavo, ‘Finalmente, posso sognare una nuova società’. Ma in questo momento, vedo il mio sogno infrangersi”. È così che Manal al-Sharif, 39 anni, attivista saudita che ora vive in Australia, commenta l’“allarmante” arresto di un gruppo di attivisti per i diritti delle donne. Al Sharif è una delle numerose voci dei gruppi per i diritti umani a chiedere il rilascio dei sette attivisti – cinque donne e due uomini – fermati lo s

Per un giorno gli abitanti del villaggio di Ein Samia hanno sconfitto i coloni israeliani più radicali

Immagine
Accompagnati da attivisti israeliani e internazionali, gli abitanti della comunità rurale palestinese Ein Samia hanno marciato verso i loro pascoli, situati tra gli avamposti  più violenti della Cisgiordania. Di Oren Ziv Gli abitanti del villaggio di Ein Samia sventolano bandiere palestinesi su una struttura abbandonata costruita dai coloni, come parte degli avamposti notoriamente radicali di Baladim, il 15 agosto 2018. (Oren Ziv / Activestills.org) La comunità di Ein Samia è composta da 40 famiglie che vivono adiacenti all'insediamento di Kochav Hashahar, appena a nord di Gerusalemme Est, nella West Bank. I residenti palestinesi furono espulsi dalla zona negli anni '70, quando l'IDF stabilì una base lì come parte dell'insediamento. Da allora gli abitanti del villaggio hanno vissuto su una collina vicina. Sei anni fa, gli avamposti di Kochav Hashahar, spesso definiti come avamposti di Baladim, iniziarono a diffondersi, c