Post

Chiara Cruciati : Vita da profughi, la storia di Hejar e della sua famiglia

Immagine
Vita da profughi, la storia di Hejar e della sua famiglia In questi giorni in Terra Santa, gli israeliani hanno celebrato l'indipendenza e i palestinesi la propria tragedia nazionale, che rileggiamo con gli occhi di Hejar Zghari, profuga a Betlemme. Un cassonetto brucia, riempiendo l'aria d’un odore aspro. È un giovedì mattina e per le vie strette del campo profughi di Dheisha, alle porte di Betlemme, non c'è quasi nessuno. Hejar Zghari ci apre le porte della sua casa, circondata da altre costruzioni in cemento del campo, popolato da 15 mila rifugiati palestinesi. Hejar ha 67 anni («Sono la prima nata della mia famiglia nel campo»), data alla luce in diaspora e cresciuta da profuga. Qui si è diplomata, si è sposata ed è diventata infermiera, mamma e nonna. Si presenta vestita con gli abiti tradizionali e un piatto di frutta: Racconta: «Sono originaria di Zakaria , tra Ramle e Hebron: il nostro era un villaggio di contadini, c’erano olivi, campi

Spying on Sarsour: Israeli firm compiled BDS dossier for Adelson-funded U.S. group di Uri Blau

Immagine
        Spying on Sarsour: Israeli firm compiled BDS dossier for Adelson-funded U.S. group *** haaretz.com     A Haaretz investigation can reveal that a secretive Israeli firm collected intelligence on American citizen Linda Sarsour and her family, acting on behalf of an American-Israeli organization established to combat the BDS movement . Israel Cyber Shield (ICS) delivered the dossier to the pro-Israel Act.IL group, which used it as the basis of a campaign to discourage U.S. colleges from allowing the pro-BDS activist to speak on campus. Act.IL’s CEO, Yarden Ben Yosef, confirmed to Haaretz that his group receives materials from ICS. >> Sexy women, 'missions' and bad satire: Israeli government app recruits online soldiers in anti-BDS fight << ICS is headed by Eran Vas

Barbara Uglietti: "Gli intellettuali ebrei italiani: un appello per il dialogo"

Immagine
pag. 16,  del 23/05/2018, AVVENIRE - Barbara Uglietti: "Gli intellettuali ebrei italiani: un appello per il dialogo" Un appello per la pace in Medio Oriente è stato presentato ieri a Roma alla Presidenza dell'Ucei ( Unione Comunità ebraiche italiane) da una delegazione dei promotori formata da Donatella Di Cesare (filosofa), Anna Foa (storica), Giorgio Gomel (economista), Simon Levis Sullam (storico). L’iniziativa è partita da un gruppo di intellettuali ebrei italiani che - dando voce al pluralismo dell'ebraismo italiano, e nel rispetto della diversità di opinioni sulla situazione e sulle prospettive in Medio Oriente - si sono ritrovati nel chiedere il silenzio delle armi. E quindi spazio per il dialogo, da sempre caratteristica del mondo ebraico, che i sottoscrittori rivendicano con determinazione, internamente alla comunità e all'esterno. Sono già 400 le firme in fondo al documento: la maggior parte di accademici ebrei, a cui si sono aggiunti

Video TV olandese : la parodia di Netta (eurofestival)

Immagine

Fulvio Scaglione Gli Stati Uniti ci stanno facendo a pezzi, ma in Italia non se n’è accorto nessuno

Gli Stati Uniti ci stanno facendo a pezzi, ma in Italia non se n’è accorto nessuno Le sanzioni contro l'Iran potrebbero costarci 30 miliardi. E chissà quanti ne potremmo perdere con un accordo commerciale tra Cina e Usa. Ma l'italietta… linkiesta.it Mentre l’Italietta bon ton se la spassa discettando di populismo e sovranismo, l’Impero colpisce ancora. Mike Pompeo, il segretario di Stato venuto dalla Cia (dove lascia, come nuovo capo, tale Gina Haspel, ai tempi neocon molto attiva nelle torture e ora infatti confermata in carica con i voti decisivi dei Democratici), annuncia contro l’Iran “le sanzioni più dure della storia”, che potrebbero essere annullate solo se gli ayatollah prendessero gli opportuni provvedimenti. Tipo sparire dalla faccia della terra o convertirsi al buddismo. Alla base del dissidio con l’Iran c’è, com’è noto, l’accordo sul nucleare iraniano firmato nel 2015 da Usa, Ue, Russia e Onu. Per quasi tutto il mondo l’accordo funzio

Uri Avnery :Il giorno della vergogna

Immagine
Il giorno della vergogna Flagellare loYemen
 21 maggio 2018 IL LUNEDI DI SANGUE, quando il numero di palestinesi uccisi e feriti aumentava ogni ora, mi sono chiesto: che cosa avrei fatto se fossi stato un giovane di 15 anni nella Striscia di Gaza? La mia risposta è stata, senza esitazione: sarei stato vicino alla barriera del confine e avrei protestato, rischiando la vita e i miei arti, ogni minuto. Come mai sono così sicuro? Semplice: ho fatto la stessa cosa quando avevo 15 anni. Ero membro della Organizzazione Militare Nazionale (la “Irgun”), un gruppo armato clandestino etichettato come “terrorista”. All’epoca la Palestina era sotto l’occupazione britannica (chiamata “mandato”). Nel maggio 1939, i Britannici hanno promulgato una legge che limitava il diritto degli ebrei di acquisire della terra. Ho ricevuto l’ordine di trovarmi a una certa ora in un certo posto vicino alla riva del mare a Tel Aviv per prendere parte a una manifestazion

Alberto Negri : [L’analisi] Il ricatto di Trump all’Europa, strangolare l’Iran per consegnare il Medio Oriente ad Israele

Immagine
      [L’analisi] Il ricatto di Trump all’Europa, strangolare l’Iran per consegnare il Medio Oriente ad Israele E’ scattata la trappola iraniana. L’America è entrata sul piede di guerra, dal Medio all’Estremo Oriente . Siamo arrivati al terzo capitolo della... notizie.tiscali.it     E’ scattata la trappola iraniana. L’America è entrata sul piede di guerra, dal Medio all’Estremo Oriente . Siamo arrivati al terzo capitolo della saga americana: prima distruggere l’Iraq, operazione riuscita nel 2003, poi la Siria - missione fallita ma non è detta l’ultima parola - e adesso colpire l’Iran, nemico numero uno di Israele e dell’Arabia Saudita . Una sorta di trilogia che ha come obiettivo lasciare lo stato ebraico come unico guardiano della regione e preservare il trono di spade saudita, il rivale sunnita della repubblica islamica, che barcolla nella guerra in Yemen. E come se non bastasse la minaccia di sanzioni “inaudite” a Teheran promesse dal se

Rasha Abou Jalal . l'incendio del valico di Kerem Shalom e i contrasti tra Hamas e Al fatah

Immagine
Rasha Abou Jalal 22 maggio 2018      Sintesi personale LA CITTÀ DI GAZA, Striscia di Gaza - I palestinesi si sono chiesti se Hamas stia tentando di sostituire il valico  commerciale di Kerem Shalom ,controllato  da Israele, con il valico di Rafah controllata dall'Egitto, che è attualmente è limitato solo alle persone. Kerem Shalom è considerato l'unico sbocco per la striscia di Gaza per ricevere beni umanitari. I manifestanti palestinesi l' 11 maggio hanno fatto irruzione a  Kerem Shalom  e lo hanno incendiato durante la Great Return March , iniziata il 30 marzo. Hamas, che controlla i servizi di sicurezza nella Striscia di Gaza, non ha fatto  nulla per  prevenire l'incidente sollevando domande sull'obiettivo del movimento. In precedenza   lo stesso incrocio era stato bruciato il 4 maggio e, dopo alcune riparazioni,  riaperto il 6 maggio. Dopo che Kerem Shalom è stato bruciato, l'Egitto ha aperto  il 12 magg