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Fulvio Scaglione : La tragedia siriana al punto di partenza

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              La tragedia siriana al punto di partenza La svolta improvvisa sull’eterno campo di battaglia siriano, con i venti di guerra tra Turchia e Siria alzatisi quando l’esercito di Bashar al-Assad sembrava ormai sul punto di riconquistare il pieno controllo della situazione, ha per ora un solo tratto… t.co La svolta improvvisa sull’eterno campo di battaglia siriano, con i venti di guerra tra Turchia e Siria alzatisi quando l’esercito di Bashar al-Assad sembrava ormai sul punto di riconquistare il pieno controllo della situazione, ha per ora un solo tratto sicuro, ovvero l’ennesima sconfitta del popolo curdo. Per evitare il tracollo, e un effetto domino che avrebbe coinvolto anche il resto del Rojava, le milizie curde del cantone di Afrin si sono rassegnate a chiedere l’aiuto di Damasco, rinunciando così al sogno di una larga autonomia all’interno di una Siria federale (o di un’indipendenza di fatto mascherata da autonomia) ch

Israele sta diventando uno stato canaglia e Trump ne è complice

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Sintesi personale Molti, incluso me , combattono ferocemente per una soluzione a due stati per porre fine al conflitto Israele-palestinese. Dedichiamo a  questo obiettio : tempo, denaro e rischiamo la reputazione nelle nostre comunità.   Ora, tuttavia, il governo di estrema destra israeliano e i calcoli cinicamente politici dell'attuale amministrazione americana hanno posto uno ostacola a quanto ci proponiamo Cosa è stato perso? Israele non sarà né uno stato democratico né uno stato ebraico.  Alla fine avrà una maggioranza araba, governata da una minoranza ebraica. La popolazione araba non avrà uguali diritti, opportunità o un governo sovrano  . Israele sarà indiscutibilmente uno stato di apartheid, uno stato canaglia agli occhi di gran parte del mondo. Come l'Iraq sotto Saddam Hussein, la Siria sotto Assad e il Sudafrica prima di Nelson Mandela, un gruppo sociale molto grande o maggioritario sarà privato dei suoi diritti.   Un'occupazion

DI MANO ITALIANA – di Filippo Landi

Il Medio Oriente infuocato e la Palestina nel difficile  contesto internazionale.   L’intelligence, i tentativi di dialogo e le politiche italiane. Filippo Landi Giornalista Rai, già corrispondente a Gerusalemme Gli italiani in Medio Oriente per anni hanno avuto il volto degli operai andati, nella seconda metà dell’Ottocento, a scavare il Canale di Suez in Egitto. A qualche centinaia di chilometri, sulla costa libica del Mediterraneo, contigua a quella egiziana, avevano il volto dei soldati italiani andati a costruire la prima colonia italiana in Africa. Se in Egitto avevano l’aspetto di chi fatica per guadagnare il pane per sé e per la propria famiglia, diversamente andarono gli avvenimenti sulle coste e nel deserto libico. Qui i nostri generali guidarono una feroce repressione che raggiunse il culmine negli anni Trenta, nel periodo fascista, con migliaia di libici rinchiusi nei campi di internamento e altrettanti fucilati o morti di stenti in prigionia. Svanisce

Gerusalemme, resta chiuso per protesta il Santo Sepolcro (Foto)

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1 L’annuncio davanti alle porte chiuse della basilica. Le autorità israeliane vogliono confiscare beni e conti bancari delle Chiese. In discussione una legge che permetterebbe l'esproprio dei terreni. “Ciò ci ricorda tutte le leggi di simil natura che furono attuate contro gli ebrei in tempi bui dell’Europa”. Gerusalemme (AsiaNews) – Sono ancora chiuse le porte della basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sbarrate da ieri in segno di protesta contro la “sistematica campagna contro le Chiese e la comunità cristiana della Terra Santa, in flagrante violazione dell’esistente Status Quo”. Ieri, l’annuncio dei capi delle tre Chiese responsabili del santuario, davanti all’ingresso sigillato. I tre leader cristiani – il patriarca armeno Nourhan Manougian, il patriarca greco-ortodosso Teofilo III e il custode di Terra Santa, fra Francesco Patton – hanno accusato Israele di aver spinto la propria offensiva “a un livello senza precedenti”. Uno dei motivi della pr

Gaza“1.000 morti per il blocco sulla Strisica

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GAZA. “1.000 morti per il blocco sulla Strisica della redazione Roma, 26 febbbraio 2018, Nena News – I 12 anni di assedio sulla Striscia di Gaza hanno provocato più di 1.000 morti. A denunciarlo ad al-Jazeera è stato ieri Ahmad al-Kurd, il coordinatore di alcune organizzazioni benefiche della Striscia . “Tra le 1.000 e più vittime del blocco – ha detto al-Kurd – 450 sono morte a causa del collasso del sistema sanitario a Gaza”. L’assedio israeliano, insieme a quello spesso dimenticato egiziano, ha creato una situazione disperata nella piccola enclave palestinese: mancano le medicine, l’elettricità è disponibile per 4 ore al giorno al massimo e l’acqua scarseggia. In queste condizioni, molti dottori non possono operare. Soltanto negli ultimi giorni, sostiene al-Kurd, cinque neonati prematuri sono morti perché non hanno ricevuto un trattamento medico adeguato a causa delle terribili condizioni di vita che si vivono nella Striscia. Al-Kurd non usa mezzi termini: qu

Richard Silverstein Adelson compra l'ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme *

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 Sintesi personale S heldon Adelson sta imparando   dal modello Brand Israel, dove  praticamente tutto è in vendita, infatti  comprerà la sua personale ambasciata americana  a Gerusalemme.  Questo potrebbe diventare una tendenza .  Putin può trovare un oligarca per comprare l'ambasciata russa a Washington, i  Kardashian  l'ambasciata degli Stati Uniti in Armenia.  Pensa a quanto sarebbe alla moda!  Ma  da quando una delle nazioni più potenti del mondo ha bisogno di un oligarca privato per finanziare un'ambasciata?  Ma se  guardi  la questione in un altro modo ha perfettamente senso.  La politica mediorientale degli Stati Uniti viene acquistata e pagata da Adelson, quindi perché non gli si può  permettere di comprare l'ambasciata?  Ha comprato tutto il resto, perché non questo?  Vedo ora l'Ambasciata di Adelson: un enorme modello del Terzo Tempio Il prossimo obiettivo dell'ambasciata Adelson potrebbe essere questo : distruggere l'Haram al Sharif e s