Israele sta diventando uno stato canaglia e Trump ne è complice
Sintesi personale
Molti, incluso me , combattono ferocemente per una soluzione a due stati per porre fine al conflitto Israele-palestinese. Dedichiamo a questo obiettio : tempo, denaro e rischiamo la reputazione nelle nostre comunità.
Ora, tuttavia, il governo di estrema destra israeliano e i calcoli cinicamente politici dell'attuale amministrazione americana hanno posto uno ostacola a quanto ci proponiamo
Cosa è stato perso? Israele non sarà né uno stato democratico né uno stato ebraico. Alla fine avrà una maggioranza araba, governata da una minoranza ebraica. La popolazione araba non avrà uguali diritti, opportunità o un governo sovrano .
Israele sarà indiscutibilmente uno stato di apartheid, uno stato canaglia agli occhi di gran parte del mondo. Come l'Iraq sotto Saddam Hussein, la Siria sotto Assad e il Sudafrica prima di Nelson Mandela, un gruppo sociale molto grande o maggioritario sarà privato dei suoi diritti.
Un'occupazione di 50 anni sta già erodendo la democrazia all'interno di Israele stesso. Reuven Rivlin, presidente israeliano, ha recentemente ammonito che "l'arte dello stato è scomparsa" e che in Israele sta avvenendo una "controrivoluzione" nei leader politici che cominciano a interferire nel sistema legale, senza dubbio si riferisce ai continui attacchi della destra alla Corte Suprema e al sistema giudiziario israeliano.
Le ONG israeliane finanziate da entità straniere vengono molestate. Il supporto per l'annessione sta aumentando. Yuval Diskin, ex capo dello Shin Bet, ha recentemente scritto : "Abbiamo buone ragioni per essere terrorizzati dalla marea etica e morale che ci porta a danneggiare la separazione dei poteri nel paese e a interferirie nel processo attraverso il quale i nostri funzionari eletti sono indagati".
Israele e gli Stati Uniti operano in perfetta sincronia.
Donald Trump dichiara Gerusalemme la capitale di Israele, togliendola dal tavolo delle trattative. Netanyahu dichiarò preventivamente che i Luoghi Santi sarebbero stati per sempre sotto il controllo israeliano , facendo arrabbiare molti musulmani e cristiani Il suo protettore a Washington minaccia di tagliare gli aiuti alla Palestina se continua a evitare i negoziati ormai senza speranza.
Cosa è cambiato? Israele si è spostato a destra, spinto dall'enorme blocco dei voti favorevoli del proletariato e dall'incapacità della sinistra di produrre un leader efficace.Questo governo di estrema destra non ha mai sostenuto uno stato palestinese.
Fino ad ora, tuttavia, gli Stati Uniti hanno frenato le mosse più distruttive della destra per sabotare la pace.
Ma Trump coccola il suo potente collegio elettorale costituito da 40 milioni di cristiani evangelici . Interpretazioni bibliche complesse e tortuose fanno sì che molti evangelici credano che Israele debba controllare tutta la terra tra il Mediterraneo e il fiume Giordano prima che possa arrivare il secondo Messia. Alcune interpretazioni suggeriscono che gli ebrei sarebbero quindi eliminati, ma questo non sta causando la perdita di sonno di Netanyahu.
Inoltre, i repubblicani ricevono enormi contributi dal settore conservatore degli ebrei americani. Uno di questi donatori, il magnate del casinò Sheldon Adelson , ha dichiarato anni fa che non solo i palestinesi sono una nazione inventata che esiste solo per tentare di distruggere Israele, ma che Israele non deve essere una democrazia : "Quindi Israele non sarà uno stato democratico, e allora?"
"Realpolitik" ha indotto Trump ad abbandonare lo storico ruolo americano come mediatore imparziale per la pace.
Cosa potrebbe succedere dopo? Prevedere qualsiasi cosa in Medio Oriente è precario.
Gli Stati Uniti introdurranno probabilmente un piano di pace che darà a Israele la maggior parte dell'Area C, il sessanta per cento della Cisgiordania, riducendo la Palestina a circa il 9% della terra disponibile prima della spartizione delle Nazioni Unite del 1947. Gli insediamenti israeliani prolifereranno. Il cosiddetto stato palestinese consisterà in poche enclavi senza continuità . L'esercito israeliano manterrà la sua presenza. La capitale palestinese non sarà Gerusalemme Est. L'accesso per i palestinesi ai siti santi sarà severamente limitato come lo è ora .
L'amministrazione probabilmente crede di poter imporre questo pessimo accordo agli sfortunati palestinesi la cui esistenza dipende da aiuti stranieri. L'Egitto, l'Arabia Saudita, gli Emirati e altri stati arabi sunniti potrebbero approvare questo piano.
Un'alleanza con la potenza militare israeliana e nucleare è vista con favore contro il loro nemico : l'Iran sciita. Per questo, alcuni stati arabi sembrano pronti a gettare la Palestina sotto l'autobus. Tale stress potrebbe far sì che l'Autorità palestinese si dissolva, getti le chiavi nelle ginocchia di Netanyahu e gli auguri buona fortuna nel governare la sua creazione.
Tutti questi risultati fanno presagire il disastro per entrambe le parti. Solo una pace che si avvicina alla linea verde precedente al 1967 e definisca Gerusalemme, la capitale di entrambi gli stati, è sostenibile. Lê risoluzioni delle Nazioni Unite, il piano di Clinton, il piano del Quartetto, la proposta della Lega araba vanno in questa direzione.
Purtroppo Trump e Netanyahu stanno procedendo in questa direzione . Per il momento, quelli che desiderano uno stato democratico, ebraico, fedele ai valori dei nostri antichi veggenti, sono trattati come dei paria.
Dovremmo ricordare, tuttavia, che l'uomo sobrio sembra sempre imbarazzante per una festa ubriaca.
Many, including myself, fight ferociously for a
two-state solution to the Israel-Palestinian conflict. We give of our
voices, time, money and risk our standing in our communities.
Now,
however, Israel’s extreme right-wing government and the cynically
political calculations of the current American administration have
driven a stake through our goal of a sustainable future for both
Israelis and Palestinians.
What has been lost? Israel will be neither a
democratic nor Jewish state. It will eventually have an Arab majority,
ruled by a Jewish minority. The Arab population will not have equal
rights, opportunity or a sovereign government by the consent of the
governed.
Israel
will be undisputedly an apartheid state, a rogue state in the eyes of
much of the world. Like Iraq under Saddam Hussein, Syria under both
Assads and South Africa before Nelson Mandela, a very large or majority
societal group will be deprived of its rights.
A 50 year occupation is already eroding democracy within Israel itself. Reuven Rivlin, Israel’s President, recently warned
that "statesmanship has disappeared” and that Israel was witnessing a
"counterrevolution" in political leaders were interfering in the legal
system. President Rivlin continued that those in power are working to
"delegitimize the gatekeepers of Israel’s democracy," no doubt referring
the right’s continuous attacks on the Supreme Court and Israel’s justice system.
Israeli NGOs funded by foreign entities are being
harassed. Support for annexation is rising. Former Shin Bet chief Yuval
Diskin recently wrote:
"We have good reason to be terrified by the ethical and moral rot that
leads us damaging the separation of powers in the country and trying to
infiltrate the process by which our elected officials are
investigated."
srael and the United States are operating in perfect synchrony.
Donald Trump
declares Jerusalem the capital of Israel, taking it off the negotiating
table. Netanyahu pre-emptively declared that the Holy Sites will be forever be under Israeli control, enraging
many Muslims and Christians (while stating on the record: "Fifty years
ago, we didn't occupy, we liberated.") His patron in Washington threatens to cut off aid to Palestine if they continue to shun now-hopeless negotiations.
What changed? Israel has been moving to the
right, propelled by the huge block of pro-settler votes, and the failure
of the left to produce an effective leader. Their protests to the
contrary, this extreme right-wing government has never supported a
Palestinian state.
Until
now, however, the United States has acted as a brake on the right
wing’s more destructive moves to sabotage peace, under a litany of
Democratic and Republican presidents.
But Trump pampers his powerful constituency among our country’s 40 million Evangelical Christians. Tortuously complex Biblical interpretations
cause many Evangelicals to believe Israel must control all the land
between the Mediterranean and the Jordan River before the second Messiah
can arrive. Some interpretations suggest the Jews would then be
eliminated, but that isn’t causing Netanyahu to lose sleep.
Moreover,
the Republicans receive enormous contributions from the conservative
sector of American Jewry. One such donor, casino magnate Sheldon Adelson,
declared years ago that not only are Palestinians a made-up nation
existing solely to attempt to destroy Israel, but that Israel need not be a democracy: "So Israel won't be a democratic state, so what?"
"Realpolitik" has caused Trump to abandon the historic American role as an evenhanded mediator for peace.
What could happen next? Predicting anything in the Middle East is precarious.
The
United States will likely introduce a peace plan giving Israel most of
Area C, sixty percent of the West Bank, reducing Palestine to about 9%
of the land available prior to the United Nations partition in 1947.
Israeli settlements will proliferate. The so called Palestinian state will consist of a few noncontiguous parcels.
The Israeli military will retain its presence. The Palestinian capital
will not be East Jerusalem. Access for Palestinians to the Holy Sites
will be as severely restricted as they are now.
The administration likely believes they can force
this abysmal deal on the hapless Palestinians whose existence depends
on foreign aid. Egypt, Saudi Arabia, the Emirates and other Sunni Arab
States might well endorse this plan.
An alliance with military, nuclear powerhouse
Israel would tip the scales relative to arch enemy, Shiite Iran. For
this, some Arab states appear ready to throw Palestine under the bus.
Such stress might cause the Palestinian Authority to dissolve itself,
throw the keys in Netanyahu’s lap, and wish him luck in governing his
creation.
All
these outcomes portend disaster for both parties. Only a peace
approximating the pre-1967 Green Line and Jerusalem the capital of both
states is sustainable. There are good reasons various United Nations
resolutions, the Clinton plan, the Quartet plan, the Arab League
proposal all endorse such an accord.
Lamentably, Trump and Netanyahu are proceeding
with dazzling immoderation. For the moment, those us who long for a
democratic, Jewish state, true to the values of our ancient seers, are
treated as pariahs.
We should remember, though, that the sober man always looks awkward at a drunken party.
Stephen
Robert is chancellor emeritus at Brown University and chairman of its
Watson Institute of International Studies, a member of the Council of
Foreign Relations and Brookings Foreign Policy Leadership Committee and
director of the U.S./Middle East Project. His Source of Hope Foundation provides basic services to
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