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Libano : La resa di Daesh apre la polemica su chi li sosteneva

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La resa di Daesh apre la polemica su chi li sosteneva Pierre Balanian Il Libano celebra la vittoria su Daesh: è il primo Paese della regione e del mondo ad essersi liberato in modo completo dall’organizzazione terrorista. Hassan Nasrallah chiede chi ha bloccato l’esercito dal combattere contro l’Isis. Le accuse all’ex presidente Suleiman. Beirut (AsiaNews) – Due giorni fa, al tramonto, l’esercito libanese ha assistito al ritiro degli oltre 350 ed ultimi combattenti dell’Isis ancora presenti nella catena montagnosa dell’Anti Libano nord orientale al confine con la Siria. Nella loro ritirata umiliante, essi si sono rifiutati di essere filmati dai media. I combattenti di Daesh ed i loro familiari hanno lasciato il territorio libanese e la parte più estrema ad est della Siria diretti verso  Abu Kamal, la parte più ad ovest dello stesso Paese, scorta

Video: arrestato un Palestinese perchè guardava in modo sospetto

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On the evening of Thursday, 27 July 2017, Nael al-Fakhuri was sitting with his neighbors outside his home, behind the segregation fence http://www.btselem.org/hebron/2017072... that the Israeli military built in the a-Salaimeh neighborhood of the Old City in Hebron. A Border Police officer who was standing at the nearby checkpoint, walked over. From the other side of the fence he accused al-Fakhuri of “looking in a suspicious way”. The two began arguing, and were then joined by another Border Police officer. With al-Fakhuri and the officers still on opposite sides of the fence, they ordered him to lift up his shirt and hand over his ID for inspection. Al-Fakhuri was detained for approx. 30 minutes until they returned his ID card. La sera di giovedì 27 luglio 2017 Nael al-Fakhuri era seduto con i suoi vicini afuori dalla sua casa, dietro la recinzione di segregazione http: //www.btselem.org/hebron/2017072 ... che l'esercito israeliano ha costruito a A-Salaimeh q

L’Autorità Palestinese impone uno “stato di polizia” in Cisgiordania

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        L’Autorità Palestinese impone uno “stato di polizia” in Cisgiordania Scritto il 27 agosto 2017 by Redazione di Ali Abunimah 25 agosto 2017 L’Autorità Palestinese guidata da Mahmoud Abbas, nella Cisgiordania… bocchescucite.org       L’Autorità Palestinese guidata da Mahmoud Abbas, nella Cisgiordania occupata, sta intensificando il giro di vite nei riguardi  dei palestinesi che esercitano i loro diritti di libertà di espressione. Nel frattempo, in Francia, i politici e gli attivisti stanno chiedendo al loro governo di agire a nome di un difensore franco-palestinese dei diritti umani, arrestato da Israele. “Fin dall’inizio del 2017, le autorità palestinesi in Cisgiordania hanno compiuto un sacco di attacchi contro giornalisti e attivisti, sottoponendoli ad arresti arbitrari, interrogatori violenti, confisca di attrezzature, attacchi fisici e divieti di fare reportage,” ha detto Amnesty International questa settimana. Amnesty criti

Rohingya, 116 morti nelle nuove violenze. Il governo accusa i “terroristi bengali”

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Rohingya, 116 morti nelle nuove violenze. Il governo accusa i “terroristi bengali” Il 25 agosto i militanti dell’ l’Arakan Rohingya Salvation Army (Arsa) hanno attaccato gli avamposti militari presso i villaggi di Maungdaw, Buthidaung e Rathedaung. I violenti scontri hanno causato la morte di 12  ufficiali delle forze armate e 104 militanti. Il Comitato per l'informazione di Stato di Aung San Suu Kyi impone ai media non usare il termine “insorti”. Evacuati oltre 4mila residenti non musulmani (soprattutto buddisti e indù). Più di 2mila musulmani Rohingya sono riusciti a raggiungere il Bangladesh. Dakha respinge i nuovi profughi. Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Il governo birmano dichiara “organizzazione terroristica” l’Arakan Rohingya Salvation Army (Arsa), gruppo armato responsabile dei sanguinosi attacchi dello scorso 25 agosto a 30 postazioni delle forze armate. Nel frattempo, il Comi

Anna Foa : Cresce l’intolleranza contro i poveri,

Cresce l’intolleranza contro i poveri, dice, e a ragione, Emma Bonino. Ma chi sono i poveri? Certamente gli immigrati, i neri, i senza casa, i barboni a cui ogni tanto qualcuno qualcuno si diverte a dare fuoco. E altre categorie di emarginati. Noi ebrei non lo siamo, per il momento. Ma possiamo forse diventarlo. In uno studio di una ventina di anni fa, una studiosa americana, Karen Brodkin, ha descritto il processo attraverso cui, all’inizio del Novecento, gli ebrei emigrati in America sono diventati “bianchi”, figuratamente ovvio.  Ma potremmo ridiventare neri. Il presidente Trump ha avuto fino a pochi giorni fa un consigliere, Bannon, che è un seguace di Evola. Se si legge Evola, si vede come il suo razzismo verso i neri sia simile a quello verso gli ebrei. Il nostro essere bianchi è sempre un po’ in bilico. Una ragione di più per battersi, proprio come ebrei, contro tutti i razzismi, contro tutte le violenze contro i più deboli. Anna Foa, storica http://moked.

Ius soli, nemici e mistificazioni ecco l'antidoto alla paura

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    Ius soli, nemici e mistificazioni ecco l'antidoto alla paura repubblica.it     Sulla cittadinanza il dibattito è stato portato fuori strada. Poi si è creato il cortocircuito della paura cavalcando le conseguenze emotive degli attentati di MARIO CALABRESI 28 agosto 2017 Non sappiamo se la legge che riconosce la cittadinanza ai bambini nati e cresciuti in Italia da genitori stranieri vedrà mai la luce, ce lo diranno gli iter parlamentari e ce lo dirà soprattutto il coraggio della politica. Sappiamo invece che in questa estate di propaganda e di scontro continuo sui temi dell’immigrazione il dibattito è stato avvelenato e portato fuori strada. I nemici della legge sono tanti, uno schieramento che comprende tutte le opposizioni, da Salvini a Grillo passando per Berlusconi, e una fetta importante di giornali e di società. Essere contro una legge è lecito e fa parte delle dinamiche democratiche

Enrico Mentana: "Sullo stupro di Rimini si è già mobilitata l'armata dell'odio e del razzismo"

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"La ricerca sui social con la parola chiave "Rimini" permette di incontrare in assetto da parata l'intera armata dell'odio, dell'intolleranza, del razzismo e molti avvelenatori dei pozzi". Così su Facebook Enrico Mentana, commentando lo stupro di gruppo avvenuto a Rimini: "Ovviamente dell'unico extracomunitario accertato della vicenda, un trans peruviano stuprato dal branco, non c'è menzione o quasi. E non è questione di buonismo", ha scritto Mentana "Sullo stupro di Rimini si è già mobilitata l'armata dell'odio e del razzismo"