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P. Piotr Zelazko: Nel sud di Israele, il dialogo fra le fedi ‘spinge verso l’altro, non verso l’odio’

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    P. Piotr Zelazko: Nel sud di Israele, il dialogo fra le fedi ‘spinge verso l’altro, non verso l’odio’ L’”Iniziativa interreligiosa del Negev” è un’organizzazione fondata da rappresentanti delle tre religioni monoteistiche. All’origine, l’intuizione di due donne: il dialogo come strumento di pace. Attività con i giovani, in scuole, librerie e università. Le religioni sono la “soluzione” e non la “causa” del conflitto. Beersheba (AsiaNews) – “La religione non è causa del conflitto. La religione, la vera religione, porta soluzioni, spinge verso l’altro non verso l’odio”. Con queste parole, p. Piotr Zelazko, parroco di Beersheba nel sud di Israele, descrive ad AsiaNews il messaggio che l’”Iniziativa interreligiosa del Negev” cerca di diffondere con le sue attività. P. Zelazko, insieme al rabbino Mauricio Balter e Sheyk Jamal Alumbra della moschea di Rahat, è fra i fondatori dell’opera: “Le

Fulvio Scaglione : Capire davvero. Il terrore e la sfida da non perdere

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Fulvio Scaglione mercoledì 24 maggio 2017 L’attentatore di Manchester, se le notizie della prima ora saranno confermate, era un giovane di appena 22 anni, figlio di rifugiati libici. Che al concerto di Ariana Grande ha fatto però strage di ragazzi e ragazze ancora più giovani di lui, molte ancora bambine, visto che una delle prime vittime identificate, Saffie Rose Roussos, aveva solo 8 anni e almeno 12 tra i 60 feriti gravi hanno meno di 16 anni. È l’orrore allo stato puro, al di là di qualunque immaginazione. Il cuore e la mente rifiutano di accettare l’idea che qualcuno possa mandare un ragazzo a uccidere ragazzi e distruggere famiglie per ideologia o, peggio, per fanatismo pseudoreligioso. Cosa che sarebbe appunto avvenuta se la rivendicazione del Daesh si rivelerà attendibile, come molti elementi (a partire dalla figura stessa del kamikaze e dall’impiego di un ordigno esplosivo artigianale) farebbero pensare. Il Regno Unito aveva viss

«Noi imam denunciamo gli estremisti, fieri delle nostre scelte»

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Qualche mese fa l’aveva detto proprio al «Corriere»: il terrorismo jihadista sta nell’«album di famiglia» degli islamici. Ora, dopo l’ennesima strage di innocenti, non è forse tempo di strappare quelle pagine dell’album? «Sì, e lo stiamo facendo», dice Izzedin Elzir, imam di Firenze e capo dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche italiane, la più forte e ramificata organizzazione musulmana sul nostro territorio . Mi spieghi come. «Noi imam siamo orgogliosi di scomunicare gli atti di questi criminali». Gli atti, non le persone? «Nella nostra religione non c’è bisogno d’una mia benedizione per entrare o restare. Ma chi pensa di guadagnarsi il paradiso con simili crimini andrà dritto all’inferno, dico io». Perché non emettere una fatwa? «La nostra fatwa l’abbiamo già emessa nel 2006, nel documento dei musulmani d’Italia contro il terrorismo». Non in molti se ne sono accorti, ammettiamolo... Comunque in Italia siete un milione e 800 mila: possibile c

Hamas condanna la strage di giovani a Manchester

Testata : Il Fatto Quotidiano Data : 24 maggio 2017 Pagina : 3 Autore : la redazione del Fatto Quotidiano Titolo : «Hamas: 'Gesti criminali'» Hamas, organizzazione palestinese al governo nella Striscia di Gaza, ha condannato la strage di giovani avvenuta nella notte di lunedì a Manchester. "Condanniamo il cruento attacco lanciato contro persone innocenti a Manchester" ha affermato dal Qatar Izzat a-Rashek, un dirigente del movimento. "Esprimiamo solidarietà con le famiglie delle vittime e con i feriti in seguito alla loro disgrazia e ribadiamo la nostra opposizione a questi gesti criminali". Nei giorni scorsi Hamas aveva già reagito con indignazione all'accostamento fatto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump - in Arabia Saudita prima e in Israele poi - fra Hamas, Hezbollah, Isis e al Qaeda da lui qualificati tutti come "organizzazioni terroristiche&

Nel giorno della sua 'riunificazione', Gerusalemme è più divisa che mai

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  25/05/2017 - ISRAELE - PALESTINA Nel giorno della sua 'riunificazione', Gerusalemme è più divisa che mai I sraeliani marciano per ricordare la presa dell’area est durante la Guerra dei sei giorni. Alcuni attivisti e palestinesi cercano di fermare la marcia, fermati dalla polizia. Scontri dentro e intorno alla Spianata delle moschee. Peace Now: usare il Monte del Tempio per motivi politici è un’altra form di colonizzazione, la maggioranza degli israeliani si oppongono a queste celebrazioni. Gerusalemme (AsiaNews) – Gerusalemme è stata ieri teatro di scontri e tensioni fra attivisti israeliani – sia di destra, che contro l’occupazione – e la polizia nello scenario dell’annuale “Jerusalem day”, al 50mo anniversario. In questo giorno gli israeliani ricordano la “riunificazione” di Gerusalemme, con la conquista dell’area est d

Assolti per lo striscione contro Israele sulla sinagoga di Vercelli: "Non fu odio razziale"

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          Assolti per lo striscione contro Israele sulla sinagoga di Vercelli: "Non fu odio razziale" Il giudice ha ritenuto che la protesta di due antagonisti non rappresentasse un caso di antisemitismo torino.repubblica.it Il tribunale di Vercelli ha assolto dall'accusa di incitamento all'odio razziale Alessandro Jacassi e Sergio Caobianco, due vercellesi che nel luglio 2014 avevano appeso uno striscione sulla sinagoga di via Foa con le scritte "Stop bombing Gaza", "Free Palestine" e "Israele Assassini". Assistiti dagli avvocati Gianluca Vitale e Laura Martinelli, i due avevano rivendicato la protesta, che era avvenuta nei giorni dell'operazione Margine protettivo condotta dall'esercito israeliano contro Hamas ma avevano anche spiegato che "l'azione non era a sfondo razzista: era un grido di dolore di fronte al bombardamento di Gaza.  Non aveva assolutame

Nathaniel Berman -Il dibattito sulla legalità delle colonie: domande ricorrenti

Nathaniel Berman – 11 maggio 2017 , Tikkun I . Perché adesso? Durante lo scorso decennio la ripresa dei dibattiti sulla legalità, in particolare sulla legalità delle colonie israeliane in Cisgiordania, è diventata un aspetto inatteso della discussione pubblica su Israele/Palestina. Questa ripresa è stata principalmente il prodotto di due tipi di forze. Per un verso, chi appoggia la colonizzazione ha sostenuto che la diffusa opinione internazionale sull’illegalità delle colonie è semplicemente sbagliata. Questi sostegni vanno da un “Rapporto sullo Stato delle Costruzioni nella Regione della Giudea e Samaria” (il “Rapporto della Commissione Levy”) del governo israeliano nel 2012, fino agli articoli pubblicati sulla stampa di destra e agli attivisti che appoggiano senza sosta queste posizioni nelle reti sociali. Dall’altro, l’illegalità delle colonie è stata fortemente sostenuta dagli attivisti delle campagne critiche nei confronti di Israele, soprattutto dal mov