Alessandro Gilioli : Mio figlio, killer di ebrei
Mio figlio, killer di ebrei Mai fatta politica: gli interessava di più tifare il Barcellona. Ottimo studente. Onesto lavoratore per un’azienda israeliana. Tre bimbi piccoli. Che cosa lo ha spinto a trasformarsi in assassino e “martire”? Il racconto del padre espresso.repubblica.it Daul, 61 anni , ha messo la veste tradizionale da beduino per ricevere gli amici e i parenti sotto una grande tenda, in uno spiazzo polveroso tra le colline di Gerusalemme est. Un modo per onorare l’occasione, come da noi l’abito scuro. Gli ospiti arrivano alla spicciolata: tutti maschi, fanno le condoglianze poi si avvicinano alle sedie di plastica cercando quelle più al fresco. Due bambini servono il caffè nei bicchierini di carta. Tutti parlano sottovoce. Il figlio di Daul, cioè il morto, invece non c’è, alla cerimonia. Gli israeliani non ne hanno ancora riconsegnato il corpo. Forse domani, ci spiegano. Ci sono invece le sue foto, photoshoppate sullo sfondo de