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Alessandro Gilioli : Mio figlio, killer di ebrei

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Mio figlio, killer di ebrei Mai fatta politica: gli interessava di più tifare il Barcellona. Ottimo studente. Onesto lavoratore per un’azienda israeliana. Tre bimbi piccoli. Che cosa lo ha spinto a trasformarsi in assassino e “martire”? Il racconto del padre espresso.repubblica.it Daul, 61 anni , ha messo la veste tradizionale da beduino per ricevere gli amici e i parenti sotto una grande tenda, in uno spiazzo polveroso tra le colline di Gerusalemme est. Un modo per onorare l’occasione, come da noi l’abito scuro. Gli ospiti arrivano alla spicciolata: tutti maschi, fanno le condoglianze poi si avvicinano alle sedie di plastica cercando quelle più al fresco. Due bambini servono il caffè nei bicchierini di carta. Tutti parlano sottovoce. Il figlio di Daul, cioè il morto, invece non c’è, alla cerimonia. Gli israeliani non ne hanno ancora riconsegnato il corpo. Forse domani, ci spiegano. Ci sono invece le sue foto, photoshoppate sullo sfondo de

Noam Sheizaf : Il vero obiettivo del discorso di Netanyahu sul Mufti

The real problem with Netanyahu’s mufti speech | +972 Magazine Comparing someone to the Nazis implies they cannot be negotiated with, that they must be fought to the bloody end. The Israeli prime minister is advancing a… 972mag.com   Sintesi personale   Nonostante le  beffe   sui social media, Benjamin Netanyahu evidentemente  crede che gran muftì Amin al-Husseini sia più responsabile di Hitler per l'Olocausto. (come ha detto nel  suo discorso alla Conferenza Sionista Mondiale .) Netanyahu  conosce la storia della seconda guerra mondiale meglio della maggior parte dei suoi critici. L'idea che il Mufti sia responsabile dello sterminio degli ebrei europei è del tutto assurdo e Netanyahu lo sa. ,. L'unica ragione per portare avanti questa tesi è dimostrare  che è impossibile negoziare e che i Palestinesi devono essere combattuti  fino alla fine in modo sanguinoso I palestinesi, ovviamente, non sono nazisti. La

Akiva Eldar : IL PATTO DI SANGUE RINNOVATO TRA ISRAELIANI E PALESTINESI

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      Sintesi personale, non traduzione Ci sono quelli che descrivono gli eventi delle ultime settimane come una "ondata di violenza" per spazzare Israele. Canale 10 preferisce "ondata di terrore". Alcuni considerano gli attacchi terroristici  una terza Intifada. Nessuno sa per quanto tempo continuerà, quanti nomi saranno aggiunti alla lista delle persone uccise nel conflitto israelo-palestinese e come andrà a finire,ma  una cosa è già chiara: le forze delle tenebre hanno superato le forze del bene. Ognuno sta perdendo nella guerra condotta in questi giorni nelle strade di Israele ad eccezione di coloro che amano la terra e  odiano il popolo ,i  falsi profeti e i politici  senza cervello    Impatto sull'economia In un'intervista con Al-Monitor Mazal Mualem, il presidente della Israel Manufacturers Association, Shraga Brosh, ha descritto l'impatto del terrorismo sull'economia come "molto significativo". Gli

Lo Stato Islamico minaccia Israele in ebraico: "Dalla Siria per ripulire Gerusalemme". Aggiornamento israele, Palestina, Gerusalemme

  1 h · Israele, video dello Stato Islamico in ebraico: "Arriveremo dalla Siria per ripulire Gerusalemme" Su Youtube il filmato in cui un miliziano si esprime perfettamente nella lingua del "nemico". Promettendogli di "vendicare i palestinesi" repubblica.it GERUSALEMME - In questo venerdì, la buona notizia è che la preghiera dei musulmani nei luoghi sacri contesi di Gerusalemme si è conclusa senza incidenti, per la prima volta dall'esplosione delle nuove violenze tra israeliani e palestinesi. Ma Israele non ha neanche il tempo di rifiatare, che si ritrova davanti alle minacce proferite al suo indirizzo dallo Stato Islamico. Che per farsi comprendere davvero bene, o per dare la sensazione di essere vicino, usa per la prima volta la lingua ebraica. Quella in cui si esprime il protagonista di un video che il Califfato ha diffuso via YouTube. Un uomo a volto coperto, solo in aperta campagna,

Leader palestinese: “l’Intifada dei coltelli” è la disperazione di un popolo, servono risposte politiche

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2 23/10/2015 ISRAELE - PALESTINA Leader palestinese: “l’Intifada dei coltelli” è la disperazione di un popolo, servono risposte politiche Leader palestinese: “l’Intifada dei coltelli” è la disperazione di un popolo, servono risposte politiche Bernard Sabella sottolinea la mancanza “di volontà politica e di leadership” che alimenta le violenze. Per risolvere la crisi è necessario uno “scatto della politica” in grado di superare le divisioni e statisti in grado di “imporre un accordo” che dia sicurezza e dignità. E la leadership palestinese non può accettare le uccisioni “come un male necessario”. Gerusalemme (AsiaNews) - Gli attacchi di queste settimane, la “intifada dei coltelli” e le uccisioni per le strade di Israele sono “il frutto della disperazione di un popolo” e conseguenza della “mancanza di volontà politica e di leadership, in particolare fra i vertici israeliani”. In questo momento “è difficile lanciare messaggi di speranza”, ma è necessario “uno s

Palestina: rabbino per i diritti umani attaccato da un settler con un coltello

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Il commento di rav Arik Ascherman dopo l'aggressione del colono mentre aiutava i palestinesi a raccogliere le olive: «Se solo quanti combattono così duramente per reclamare la Terra che Dio ha dato ad Abramo impiegassero anche solo un centesimo di queste loro forze per diventare suoi eredi spirituali e morali...»    I volontari dell'organizzazione dei "Rabbini per i diritti umani", guidata da Asherman, vi si erano recati, come altre volte in passato in appezzamenti di terra palestinesi, per difendere gli agricoltori locali da attacchi di coloni israeliani. Asherman, secondo i media, è illeso. La polizia ricerca l'assalitore. Il sito del quotidiano israeliano Maariv ha pubblicato le immagini dell'aggressione. Il rabbino è impegnato in un animato diverbio con un giovane incappucciato (da lui definito "un estremista di destra") che impugna un coltello e una pietra. Il giovane insegue il rabbino, lo prende a calci e a un punto gli pu

Perchè i Palestinesi necessitano della protezione internazionale

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Il più antico magazine statunitense evoca apertamente la necessità dell'invio di una forza internazionale a protezione dei palestinesi ed indica le tre ragioni che rendono ormai indispensabile una tale misura: 1) In primo luogo, come parte occupante, Israele è tenuto ai sensi del diritto internazionale ad assicurare la protezione dei civili sotto il suo dominio. Invece, durante i 48 anni di occupazione colonizzazione della terra palestinese, ha fatto esattamente il contrario; 2) è evidente che l'Autorità nazionale palestinese non è in grado di proteggere la vita dei palestinesi. Al contrario,sono parte del problema. Perché invece che proteggere i palestinesi contro Israele, le forze di sicurezza dell'Anp proteggono l'esercito e i coloni israeliani; 3) la terza ragione che rende indispensabile una forza di protezione internazionale deriva dalla necessità di scrollarsi di dosso la presa statunitense sui palestinesi. Washington da anni, a parole, s

DONATELLA DI CESARE :"Netanyahu non ha capito il significato di Auschwitz"

DONATELLA DI CESARE "Netanyahu non ha capito il significato di Auschwitz"     Netanyahu non ha capito il significato di Auschwitz In un momento così grave per il proprio Paese un leader politico dovrebbe anzitutto pesare le parole. E dovrebbe guardarsi dal fare u n uso strumentale della storia a fini politici. Non solo Israele, ma tutto il mondo ebraico della diaspora, è oggi costernato e non potrà facilmente dimenticare l’intervento di Netanyahu che parlando al XXXVI Congresso sionista di Gerusalemme ha di fatto ridotto e sminuito le responsabilità di Adolf Hitler, fin quasi alla negazione. Non si tratta solo di un falso storico. Al-Husseini, il Gran Muftì, è stato un seguace, non certo l’ispiratore del Führer — come emerge con chiarezza dall’intervista sul Corriere della Sera di Dino Messina allo storico Mauro Canali. Agghiaccianti sono le parole di Netanyahu per almeno due motivi. Il primo riguarda il crimine della Shoah. Le ricerche condotte negli ultimi

Chaim Levinson : alto comandante israeliano attribuisce anche allla violenza dei coloni gli attacchi dei Palestinesi

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Sintesi personale Palestinian Attacks Fueled by Settler Violence, Senior Israeli Commander Says La violenza della destra nella West Bank è una delle cause del terrorismo palestinese ", ha detto in un processo l'  alto ufficiale delle Forze di Difesa di Israele.,  Magg. Gen. Nitzan Alon . " Alcune delle motivazione dei palestinesi per compiere attacchi terroristici sono dovute  alla violenza degli elementi di destra nella West Bank", Alon è venuto a testimoniare come 'ex comandante della divisione Giudea e la Samaria in un processo contro Avraham Binyamin e Yehoshua Hess, accusati di essere i redattori e i proprietari di Hakol Hayehudi, con sede nella colonia di Yitzhar , dove hanno pubblicato parole di violenza e di incitamento. Nella sua testimonianza, ha detto che la violenza israeliana è legata alla violenza palestinese. "Secondo me  ci sono molte ragioni per la violenza palestinese, alcuni dei qu

Palestinian Attacks Fueled by Settler Violence, Senior Israeli Commander Says

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Palestinian attacks fueled by settler violence, senior Israeli commander says HAARETZ.COM Right-wing violence in the West Bank is one of the causes of Palestinian terror,” a senior Israel Defense Forces officer told a court on Thursday. “Some of the motivation of the Palestinians to carry out terror attacks is due to the violence of right-wing elements in the West Bank,” the director of the IDF operations directorate, Maj. Gen. Nitzan Alon, said in testimony at a trial about incitement on the Hakol Hayehudi (The Jewish Voice) website. Alon came to testify as the former commander of the Judea and Samaria Division and the head of Central Command, in a trial against Avraham Binyamin and Yehoshua Hess, who are accused of being the editors and owners of Hakol Hayehudi, based in the settlement of Yitzhar, where they publicized words of violence and incitement. The two deny the accusation.Alon was brought as an expert on Jewish violence in the

John Berger : concerto per i giovani palestinesi che lottano contro la colonizzazione

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Concerto Giovanni De Mauro , direttore di Internazionale John Berger, scrittore, pittore e critico d’arte britannico (in breve: uno dei più importanti intellettuali europei), ha mandato domenica scorsa un’email ad amici vicini e lontani. Eccola, nella traduzione di Maria Nadotti: “Il concerto per pianoforte e orchestra n. 5 di Beethoven evoca una felicità che è quasi senza limiti e che, proprio per questo, né lui né noi possiamo possedere. Il concerto fu detto l’ Imperatore . Ci porta a un orizzonte di felicità che non possiamo valicare. Oggi lo mando agli studenti palestinesi che stanno dimostrando al checkpoint di Beit El, all’entrata di Ramallah. Anch’essi sono ispirati da una visione della felicità che nelle loro vite non sono in grado di conoscere. Mando loro il concerto perché lo usino come arma nella lotta contro gli israeliani che occupano e colonizzano la loro terra. Beethoven approva. La politica gli sta molto a cuore. La s

Uri Avnery . i coloni stanno cominciando a conquistare lo stato di Israele

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 Sintesi personale Israel’s March of Madness – Uri Avnery Israeli settlers shout ‘Death to America’ as they march in the streets. Veteran Israeli peace activist Uri Avnery explains how the settlers – Jewish squatter-colonists – are beginning to take over the state in Israel, so that now the police chief, the head of… caravandaily.com/portal/israels… La democrazia in Israele  sta scivolando verso il basso. Scivolando lentamente, comodamente, ma inequivocabilmente  verso una  società religiosa ultranazionalista e razzista , guidata dalla coalizione    di Netanyahu ,ma soprattutto da una coalizione   abbastanza forte, coesa , determinata a  conquistare lo Stato: i coloni. La destra in  televisione, con le facce contorte dall'odio, grida "Morte agli arabi!". La destra che  grida  dopo ogni episodio di violenza nelle città arabo-ebraico misti "Tutti gli arabi sono terroristi!Uccidiamoli  tutti!"non può

Anshel Pfeffer : Il 'discorso sul Mufti' rivela la visione contorta di Netanyahu del sionismo

Sintesi personale Ho sempre amato il fatto che il primo Congresso Sionista nel 1897 si  sia tenuto in un casinò. Quale posto migliore per fare  una scommessa così enorme sul futuro ebraico? E chi avrebbe potuto immaginare che un gruppo di sognatori - senza supporti finanziari   e che rappresentava una piccola minoranza di una diaspora sparsa avrebbe vinto la scommessa. Poi ci fu  il 21 ° Congresso nell'agosto del 1939 dove  Chaim Weizmann dichiarò  che nessun paese al mondo avrebbe permesso ai  profughi ebrei  l' ingresso  I delegati, molti dei quali non avrebbero mai frequentare un altro congresso, ebbero la sensazione che  il sionismo aveva fallito nel suo compito fondamentale di costruire un rifugio sicuro. Adolf Hitler aveva promesso in un discorso di sette mesi prima che una guerra si sarebbe tradotta " nell' annientamento della razza ebraica in Europa". A quel punto, con la Wehrmacht ammassati ai confini della Polonia, la maggior