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PER GAZA di Pietro Ingrao

PER GAZA di Pietro Ingrao Guarda: vedi come ostinate tornano dal cielo le bombe fiorenti, e furenti calano sulle strade, spezzano corpi, ardono case, testarde inseguono gli stupiti fanciulli, gridano cantano l’inno alla morte senza stancarsi mai… Chi siete, perché illuminate le notti, insanguinate le vie: perché siete in ansia perché vi serve la strage degli innocenti e forse disperate sull’esistere tornate a cantare la gloria dell’uccidere di massa, affidate la pace alla morte… Voi così senza speranza se soltanto l’assassinio di massa può assicurarvi la vita e solo le maledizioni e le lacrime possono difendervi. E non vedete, non sperate altra salvezza per l’uomo e per il figlio dell’uomo che la morte corale. Voi che venite da un cammino di lagrime e ora senza lume di tregua seminate nuovo pianto innocente. Da lontano vi scrutiamo impotenti: e null’altro sappiamo che invocare da voi l’elemosina della pace. Noi che veniamo da lotte di secoli condotte per tutte le terre infinite di ques

Richard Falk :Lo Yemen paga il prezzo della paranoia settaria dei Sauditi

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:         Lo Yemen paga il prezzo della paranoia settaria dei Sauditi Lo Yemen paga il prezzo della paranoia settaria dei Sauditi Di Richard Falk 26 settembre 2015 Qualsiasi tentativo di fornire un resoconto coerente della lo znetitaly.altervista.org Qualsiasi tentativo di fornire un resoconto coerente della lotta politica che affligge lo Yemen, è destinato a fallire. Il paese è un crogiolo di contraddizioni che si sottraggono  alle normali categorie di analisi razionale. Guardando al di là della nebbia politica che avvolge i conflitto, le tragiche circostanze di acuta sofferenza  della popolazione civile emergono con estrema  chiarezza. Molto tempo prima dello scoppio della guerra civile, lo Yemen era noto per essere il paese più povero della regione, che aveva a che fare con  incombente  scarsità di cibo e di acqua. L’ONU stima che l’80% della popolazione abbia urgente necessità di assistenza umanitaria, che il 40% viva con

Robert Fantina –L’ambiguità statunitense sulla Palestina

di Robert Fantina – 25 settembre 2015 Mentre i palestinesi continuano a sopportare sofferenze indicibili per mano israeliana, ci sono alcuni vecchi luoghi comuni che continuano costantemente a essere riversati su un pubblico ignaro da dirigenti statunitensi eletti, al fine di giustificare il finanziamento statunitense di quelle sofferenze. Esaminiamone solo alcuni: Israele ha il diritto di difendersi. Il sottoscritto non è in grado di contare il numero di volte in cui è stata fatta questa ridicola affermazione. Possiamo prenderci tutti un minuto per analizzarla? Israele, ci è detto, ha il diritto di usare l’arsenale più avanzato disponibile sul pianeta, parte del quale vietato dalla legge internazionale, per ‘difendersi’ da una popolazione occupata che tira sassi. Sì, occasionalmente i palestinesi sono in grado di contrabbandare mezzi sufficienti per fabbricare ‘razzi’ che lo scrittore Norman Finkelstein, figlio di sopravvissuti all’Olocausto e critico schietto di I

Gideon Levy: I ragazzini palestinesi già pagano il prezzo per il lancio di pietre : Atta Sabah ,Laith Khaladi, Amir Fayez, .Malek Raunama

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Sintesi personale, non traduzione Atta Sabah è seduto sul balcone della sua casa : i piccioni e i suoi 18 uccelli costituiscono gran parte del suo mondo. Sono i suoi migliori amici, forse i suoi unici amici. Atta è un sorridente, ragazzo pulito di 14 anni .  Dall'estate del 2013 Atta è in carrozzina con entrambe le gambe paralizzate. Afferma di aver lanciato pietre contro le Forze di Difesa Israeliane solo una volta : quattro settimane prima che i soldati gli sparassero lasciandolo paralizzato per tutta la vita. Stava cercando di recuperare la sua cartella e non aveva lanciato nulla . In quell'anno non erano in vigore le nuove regole d'ingaggio che permettono ai cecchini - compresi quelli nei ranghi della polizia di Gerusalemme - di sparare a chiunque lanci pietre. Ci sono molti altri bambini e adolescenti come Atta, ma il lancio di pietre non si è arrestato La famiglia Sabah si trova nel cuore di Jalazun con vicoli stretti

Sopravvissuta della Shoah: chi ha la foto di Ruth Nelly Abramo,uccisa ad ad Auschwitz.?

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Searching for a Photo of Childhood Friend Lost in the Shoah A Holocaust survivor spent decades looking for the friend she met and lost at Terezin concentration camp. Could a long-forgotten photo offer closure — 71 years later? forward.com Sintesi personale ,non traduzione     Inge Auerbacher, 80  anni , era alla ricerca di una foto di una sua  piccola amica  d'infanzia, Ruth Nelly Abramo,  uccisa ad Auschwitz.. Le due ragazze  erano diventate amiche a  Theresienstadt, noto anche come Terezin, un campo di concentramento a 35 miglia a nord ovest di Praga, dove  vissero  insieme dal 1942 fino  al 44  quando Abramo fu portata ad .Auschwitz dove morì all'età di dieci anni Auerbacher ei suoi genitori , sopravvissuti all'Olocausto, sono venuti negli Stati Uniti nel 1946, quando Auerbacher aveva 11 anni. Lei ora viaggia il mondo per portare la sua testimonianza sull'Olocausto  e ha scritto cinque libri sull'argomen

Vignetta araba : la divisione del MO

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Tragicamente lucida Arabpress.eu La ‪#‎ vignetta‬ delle 20! Via The Daily Star Lebanon