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Giornalista italiano della AFP aggredito e ferito da soldati israeliani Video

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Giornalista italiano della AFP aggredito e ferito da soldati israeliani Gerusalemme, 26 settembre 2015, Nena News – Due giornalisti, il fotografo palestinese Abbas Momani e l’italiano  italiano il videoreporter Anrea Bernardi, entrambi dipendenti dell’ agenzia di stampa francese AFP sono stati aggrediti e feriti da soldati israeliani ieri nel villaggio cisgiordno di Beit Furik, al termine dei funerali di Ahmed Khatatbeh, 26 anni, deceduto in ospedale una settimana dopo essere stato colpito da militari vicino a Nablus. Lo denuncia la stessa agenzia aggiungendo che i soldati israeliani hanno distrutto e sequestrato le attrezzature dei due giornalisti. Ad avere la peggio è stato Bernardi, gettato a terra da un soldato e immobilizzato con un ginocchio premuto sul petto, fino a quando è riuscito a mostrare il suo tesserino stampa. Il videoreporter ha avuto alcune costole incrinate ed è stato colpito sotto un occhio. Al momento dell’aggressione Bernardi e il suo col

Gideon Levy : Palestinian Kids Already Pay Price for Stone-throwing

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        Palestinian kids already pay price for stone-throwing Gideon Levy and Alex Levac report from the West Bank. HAARETZ.COM Atta Sabah is sitting on the balcony of his house and releasing his pigeons. His 18 birds, of different kinds, constitute most of his world. They flutter skyward and cruise back to his outstretched hand. He is familiar with the habits of each of them; they are his best friends, maybe his only friends. Atta is a smiling, neat boy of 14 whose parents are now building him an elevator at home with 40,000 shekels ($10,000) that they don’t have. Since the summer of 2013 their son has been wheelchair-bound, with both legs paralyzed. Atta says he only threw stones at Israel Defense Forces soldiers once – but that was four weeks before the soldiers shot him, leaving him crippled for life. At the time he was shot, he says, all he was trying to do was retrieve his schoolbag and hadn’t thrown even one stone. Just before IDF and Israel Polic

SIRIA. Chi combatte contro Isis e Nusra (al Qaeda)

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      + - Chiara Crociati – Il Manifesto Roma, 26 settembre 2015, Nena News – A com­bat­tere lo Stato Isla­mico e i gruppi jiha­di­sti, che come fun­ghi spun­tano tra le pie­ghe delle guerre siriana e ira­chena, non sono gli eser­citi gover­na­tivi. Come in Iraq, anche in Siria il ruolo delle mili­zie sciite, locali e stra­niere, è diven­tato cen­trale e molto più effi­cace di quello dei disa­strati eser­citi di Dama­sco e Bagh­dad. Tanto da fir­mare ces­sate il fuoco: gio­vedì Jaish al-Fatah (l’Esercito della Con­qui­sta, fede­ra­zione di mili­zie isla­mi­ste capi­ta­nate da al-Nusra) e le forze sciite pro-Assad hanno siglato una tre­gua di sei mesi a Zaba­dani, al con­fine con il Libano, e nei due vil­laggi sciiti di Fuaa e Kafraya, nella pro­vin­cia di Idlib. A fare da super­vi­sori, secondo l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, sono inter­ve­nuti Onu e Iran. Abdul­lah al-Mohaisany, uffi­ciale isla­mi­sta, ha ripor­tato

Il significato della “gioventù” in Palestina

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Commentto personale: geopolitico: un concetto importante e non più insulare Il significato della “gioventù” in Palestina Analisi di un concetto geopolitico. Testimonianze ed immagini dalla Striscia di Gaza. nena-news.it Analisi di un concetto geopolitico. Testimonianze ed immagini dalla Striscia di Gaza. foto Mahmoud Hams AFP  di Cecilia D’Abrosca Roma, 26 settembre 2015, Nena News – Alla domanda su cosa significhi essere giovani in Palestina, Mohammed J. risponde che “la gioventù non esiste nei Territori Occupati”; mentre Maher dice che “a Gaza a nessuno interessa la tua opinione, ciò che pensi o chi vuoi diventare da grande”. Ad essere premiato è il silenzio. La capacità di tacere diventa una strategia per assicurarsi una “quieta” sopravvivenza. Chiedo loro di “farsi occhio che vede”, che osserva l’ Europa e di raccontarla. Come appare l’Europa attraverso gli occhi dei rifugiati, prima, di cittadini comunitari, po

FULVIO Scaglione : IL SOGNO AMERICANO SECONDO FRANCESCO

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        IL SOGNO AMERICANO SECONDO FRANCESCO - Fulvio Scaglione Un presidente e un nero assassinati, un'anarchica, un monaco libertario. Il sogno americano rivoltato come un guanto dal Papa di fronte al Congresso. tinyurl.com/pe7ex85 Se l’affermazione non suona irrispettosa, mi prendo la libertà di dire che il discorso di papa Francesco al Congresso Usa è stato, dietro quello stile ordinato e compassato, in una parola “politico”, un discorso di un’abilità e un’astuzia mostruosa. Tanto da pensare che l’abbia vista giusta il giudice della Corte Suprema Antonin Scalia, vecchio conservatore (nel senso anglosassone del termine) e cattolico un po’ rancoroso, che si è dichiarato “incompatibile con papa Francesco” e non si è presentato al Congresso. Gli sciocchi potrebbero tirar fuori la barzelletta del “Papa comunista” ma non è di questo che si tratta. E’ più che ideologia, è una questione quasi antropologica. Francesco al Congresso ha

Nel 1976 Rabin paragona l'ideologia dei coloni a un 'cancro" e mette in guardia sull''apartheid'

  In 1976 interview, Rabin likens settler ideologues to ‘cancer,’ warns of ‘apartheid’ Never before heard comments show a prime minister frustrated with ‘one of the most acute dangers’ facing Israel timesofisrael.com Yitzhak Rabin e Leah nel film 'Rabin:  Canale 2) In una intervista del 1976 il primo ministro Yitzhak Rabin definisce il movimento dei coloni in Cisgiordania ", simile a un cancro" inserito nel tessuto democratico israeliano, avvertendo che Israele rischiava di diventare uno stato di "apartheid" se avesse annesso e assorbito la popolazione araba della West Bank. Si lamenta della strategia del movimento dei coloni di forzare il governo israeliano provocando scontri con i suoi attivisti e occupando porzioni piccole di territorio "In una prospettiva storica si potrebbe chiedere come mai lo Stato di Israelenel 1976, in qualche schifoso, luogo insignificante, si impegni in

I funerali della ragazza palestinese uccisa dai soldati israeliani in Cisgiordania

video   I funerali della ragazza palestinese uccisa dai soldati israeliani in Cisgiordania Si è svolto in Cisgiordania il funerale della ragazza palestinese di 19 anni uccisa il 22 settembre dai soldati israeliani vicino a un posto di blocco a Hebron. Secondo i militari, la ragazza, Hadeel al Hashlamun, aveva cercato di accoltellarli, ma un testimone ha negato questa ricostruzione. Al funerale hanno partecipato migliaia di palestinesi. La morte ha scatenato la rabbia della popolazione locale, che accusa i soldati israeliani di aver commesso diversi oltraggi alla moschea Al Aqsa, considerata un luogo sacro dai palestinesi.

Ugo Tramballi :IL MASSACRO NEL GIORNO DI HAJJ

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Ugo Tramballi IL MASSACRO NEL GIORNO DI HAJJ Il Sole-24 Ore, 25/9/2015 Nessun terrorista era mai riuscito a fare tanto in Medio Oriente. Lo hanno fatto l’ansia di lapidare il demonio e soprattutto l’inconcepibile disorganizzazione saudita. Almeno 717 pellegrini morti e 863 feriti –le cifre continuano a cambiare – in meno di mezz’ora, schiacciati e soffocati alla Mecca, la prima delle città sante dell’Islam. Ieri era l’ultimo e più importante dei cinque giorni di Hajj, il santo pellegrinaggio che da sempre raccoglie il maggiore assembramento di fedeli venuti da tutto il mondo. Nel 2012, spiega l’ufficio statistico saudita, ci furono 3.161.573 pellegrini, l’anno scorso 2.085.238. Il percorso per la purificazione dei fedeli, vestiti solo di un lenzuolo bianco, prevede il passaggio davanti a Jamarat, il luogo in cui Satana cercò ripetutamente di tentare Maometto. Contro i pilastri che rappresentano il demonio, i pellegrini devono lanciare sette pietre e prosegu