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Le negazioni dello spionaggio da parte di Netanyahu contraddette da documenti segreti della NSA

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Le negazioni dello spionaggio da parte di Netanyahu contraddette da documenti segreti della NSA di Glenn Greenwald e Andrew Fishman – 27 marzo 2015 Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ieri negato con veemenza un articolo del Wall Street Journal, su una soffiata della Casa Bianca di Obama, che affermava che Israele ha spiato i negoziati statunitensi con l’Iran e ha poi passato le informazioni ai Repubblicani del Congresso. La negazione del suo ufficio è stata categorica e assoluta, spingendosi oltre la questione specifica e comprendendo in generale lo spionaggio diretto contro gli USA, affermando: “ Lo stato d’Israele non attua spionaggio contro gli Stati Uniti o altri alleati d’Israele”. La pretesa israeliana non è solo incredibile letteralmente. E’ anche direttamente contraddetta da documenti top-secret della NSA che affermano che Israele ha gli Stati Uniti nel mirino per invasiva sorveglianza elettronica e lo fa più aggressivamente e mi

Maratona Betlemme, palestinesi reclamano 'Diritto movimento'

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      Maratona Betlemme, palestinesi reclamano 'Diritto movimento' - Sport - ANSAMed.it (di Michele Monni) (ANSAmed) - RAMALLAH, 27 MAR - Anche quest'anno migliaia di persone si sono date appuntamento a Betlemme, nei Territori occupati palestinesi, per partecipare alla "Maratona di Betlemme: Diritto al Movimento". La competizione - che vuole simboleggiare anche l'aspirazione dei palestinese alla fine dell'occupazione e delle limitazioni imposte da Israele - ha attratto sportivi da Gerusalemme, Nablus, Ramallah e ha visto la partecipazione di rappresentanti di 51 nazioni che si sono confrontati sul percorso cittadino lungo le principali attrazioni artistiche e storiche della città, ma anche tra i campi profughi di Deisha e Ayda. Giunta alla terza edizione, la maratona è organizzata dal Comitato Olimpico Palestinese e dall'associazione danese 'Right to Movement', con l'intento di porre l'accento

Dieci foto da Gaza : sopravvissuti e devastazione

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Sintesi personale Sono passati  sette mesi dalla  guerra di Israele a Gaza . Più  di 2.200 palestinesi sono stati uccisi. Decine di migliaia di persone sono ancora senza casa . Quasi nessuna ricostruzione ha avuto luogo a causa delle restrizioni israeliane ed egiziane per l'importazione di materie prime nella Striscia.   Queste immagini della Striscia di Gaza ,17-25 marzo 2015, mostrano  la distruzione, la vita dei sopravvissuti, i  morti e  la vita quotidiana nella striscia assediata. Elizabeth Tanboura  con tre delle sue figlie: Sundos, Malak, e Marwa (a destra), di fronte alla loro casa distrutta a Beit Lahiya, Striscia di Gaza, il 19 marzo 2015. Il marito di Elizabth, Radad, e i loro figli Ahmed (15) e Amna (13), sono stati uccisi durante un attacco israeliano il 25 agosto 2014. Due altri ragazzi  sono sopravvissuti perché non erano in casa al momento dell'attacco. Issam Joudeh siede dove un attacco israeliano ha ucciso quattr

Chaim Levinson: il codice penale israeliano e la Cisgiordania

Israel applies its penal code across the West Bank In a key exception, however, Palestinians may not ward off settler attacks. HAARETZ.COM Sintesi personale Il Capo del Comando Centrale Nitzan Alon ha firmato l' ordine di applicare il codice penale di Israele ai palestinesi in Cisgiordania,  poche ore prima di lasciare l'ufficio all'inizio di questa settimana. L' importanza del nuovo ordine è prevalentemente dichiarativa. Parti del codice penale israeliano sono già state adottate da giudici militari in Cisgiordania. In generale, l'arresto, la detenzione e le procedure penali sono significativamente più severe in caso di applicazione per i palestinesi della Cisgiordania rispetto ai cittadini israeliani. Tuttavia  non si applica in Cisgiordania è il cosiddetto emendamento Shai Dromi emanato nel 2008, che esenta una persona dalla responsabilità penale per un "atto urgenteme

Chaim Levinson : Israel applies its penal code across the West Bank

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Israel applies its penal code across the West Bank In a key exception, however, Palestinians may not ward off settler attacks. HAARETZ.COM Central Command chief Nitzan Alon signed an order applying Israel's penal code to Palestinians in the West Bank, hours before he left office earlier this week. The new order’s significance is mainly declarative. Parts of the Israeli penal code have already been adopted by military judges in the West Bank. And in general, arrest, detention and penal procedures are significantly harsher when applied to West Bank Palestinians than to Israeli citizens. However, an aspect that will not apply to the West Bank is the so-called Shai Dromi amendment enacted in 2008, which exempts a person from criminal responsibility for an “act urgently required to ward off someone who breaks into his home, business or farm.” This aspect would have let Palestinia

Israele : Leader arabi della lista comune e beduini in marcia dal Negev a Gerusalemme per i riconoscimento dei villaggi

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Foto: Oren Ziv, testo: Yael Maron  Sintesi personale La manifestazione inizia dal villaggio non riconosciuto di Wadi Al-Na'am  - 26 marzo 2015. (foto: Oren Ziv / Activestills.org) Decine di membri della lista comune - tra  questi  Ayman Odeh, Dov Khenin e altri futuri membri della Knesset - hanno marciato insieme ad altri leader arabi  per ottenere il riconoscimento  dei  villaggi beduini non riconosciuti . La marcia durerà quattro giorni e terminerà a Gerusalemme Odeh  ha detto ai manifestanti: "Quasi 100.000 i cittadini vivono nel Negev in pessime condizioni di vita. Riuscite ad immaginare la vostra vita senza elettricità? Senza acqua corrente?Immaginate i vostri figli  che devono guidare  per chilometri  su strade povere, solo per andare a scuola? " . (foto: Oren Ziv / Activestills.org) "La realtà dei villaggi non riconosciuti è insopportabile ed è nostra responsabilità lottare insieme per realizzare un vero c

Palestina. La "via verso casa" di Adnan Joubran

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Atmosfera di dolce nostalgia nel nuovo video dell’artista palestinese. Le parole di Adnan Joubran ci spiegano il senso di questo nuovo lavoro ricco di meraviglia, ricordi e speranze per una terra che non è solo un luogo in cui tornare, ma l’essenza stessa della propria anima, ovunque ci si trovi: "La mia via verso casa… è più bella della casa stessa, la bellezza della vita sta nel sognare e nel vivere per un sogno, la casa è un sogno, bisogna trovare la felicità inseguendo un sogno". "La Palestina è la mia casa, ma posso trovare la Palestina in ogni cosa che faccio, anche se sono migliaia di chilometri lontano da casa, Casa è dove ti senti al sicuro, casa è dove puoi far crescere i tuoi sogni, casa è un sentimento, essere palestinesi è un modo di vivere perché esiste in ognuno di noi…" "Dedico questo video alla mia famiglia, mia madre, mio padre, mia sorella e i miei fratelli, alla nostra infanzia, alle montagne e ai fiori

Ben Mehnni :La Tunisia che vorrei

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      La Tunisia che vorrei Intervista a Lina Ben Mehnni, blogger, giornalista e attivista tunisina, a una settimana dall’attentato del Bardo Q CODE Magazine  28/03/2015   Cristina Mastrandrea Intervista a Lina Ben Mehnni, blogger, giornalista e attivista tunisina, a una settimana dall’attentato del Bardo “Le terrorisme est une tragédie qui peut frapper n’importe quel pays et à n’importe quel moment! C’est pour cela que nous devons nous unir face aux extrémistes criminels et tueurs!” (post da Facebook, Lina Ben Mehnni) Lina ed io ci siamo conosciute a Tunisi nel 2013, poi ci siamo incontrate in diverse occasioni: alle manifestazioni contro il governo islamista, dopo l’

ABDUL GHAFFAR KHAN(Badshah Khan): Maestro musulmano di non- violenza

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ABDUL   GHAFFAR   KHAN(Badshah Khan)* Maestro musulmano di non- violenza Adel Jabbar * E «Pace!» sarà la parola che dal misericordioso Signore udiranno! ( Corano, XXXVI, 58)    Itinerario per la giustizia , la convivenza e la pace   Nell'Islam - come  in altre religioni o correnti di pensiero - sono emerse delle figure che hanno   svolto un ruolo fondante  nella diffusione della pratica della non violenza, ne è un  esempio importante Abdul Ghaffar Khan, chiamato Badshah Khan1, il quale, entrato in contatto con Gandhi    e con altri pensatori musulmani indiani, ne assorbì l'influenza e  si impegnò per la difesa dei diritti delle persone meno abbienti  investendo molte energie fin dall’inizio della sua ricerca nell'ambito dell' istruzione, considerata la  via prioritaria  per la conquista della libertà. Inoltre si attivò concentrandosi  anche per difendere i diritti  delle donne, in questa direzione  si   sono pure impegnate