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Chaim Levinson: il codice penale israeliano e la Cisgiordania

Israel applies its penal code across the West Bank In a key exception, however, Palestinians may not ward off settler attacks. HAARETZ.COM Sintesi personale Il Capo del Comando Centrale Nitzan Alon ha firmato l' ordine di applicare il codice penale di Israele ai palestinesi in Cisgiordania,  poche ore prima di lasciare l'ufficio all'inizio di questa settimana. L' importanza del nuovo ordine è prevalentemente dichiarativa. Parti del codice penale israeliano sono già state adottate da giudici militari in Cisgiordania. In generale, l'arresto, la detenzione e le procedure penali sono significativamente più severe in caso di applicazione per i palestinesi della Cisgiordania rispetto ai cittadini israeliani. Tuttavia  non si applica in Cisgiordania è il cosiddetto emendamento Shai Dromi emanato nel 2008, che esenta una persona dalla responsabilità penale per un "atto urgenteme

Chaim Levinson : Israel applies its penal code across the West Bank

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Israel applies its penal code across the West Bank In a key exception, however, Palestinians may not ward off settler attacks. HAARETZ.COM Central Command chief Nitzan Alon signed an order applying Israel's penal code to Palestinians in the West Bank, hours before he left office earlier this week. The new order’s significance is mainly declarative. Parts of the Israeli penal code have already been adopted by military judges in the West Bank. And in general, arrest, detention and penal procedures are significantly harsher when applied to West Bank Palestinians than to Israeli citizens. However, an aspect that will not apply to the West Bank is the so-called Shai Dromi amendment enacted in 2008, which exempts a person from criminal responsibility for an “act urgently required to ward off someone who breaks into his home, business or farm.” This aspect would have let Palestinia

Israele : Leader arabi della lista comune e beduini in marcia dal Negev a Gerusalemme per i riconoscimento dei villaggi

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Foto: Oren Ziv, testo: Yael Maron  Sintesi personale La manifestazione inizia dal villaggio non riconosciuto di Wadi Al-Na'am  - 26 marzo 2015. (foto: Oren Ziv / Activestills.org) Decine di membri della lista comune - tra  questi  Ayman Odeh, Dov Khenin e altri futuri membri della Knesset - hanno marciato insieme ad altri leader arabi  per ottenere il riconoscimento  dei  villaggi beduini non riconosciuti . La marcia durerà quattro giorni e terminerà a Gerusalemme Odeh  ha detto ai manifestanti: "Quasi 100.000 i cittadini vivono nel Negev in pessime condizioni di vita. Riuscite ad immaginare la vostra vita senza elettricità? Senza acqua corrente?Immaginate i vostri figli  che devono guidare  per chilometri  su strade povere, solo per andare a scuola? " . (foto: Oren Ziv / Activestills.org) "La realtà dei villaggi non riconosciuti è insopportabile ed è nostra responsabilità lottare insieme per realizzare un vero c

Palestina. La "via verso casa" di Adnan Joubran

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Atmosfera di dolce nostalgia nel nuovo video dell’artista palestinese. Le parole di Adnan Joubran ci spiegano il senso di questo nuovo lavoro ricco di meraviglia, ricordi e speranze per una terra che non è solo un luogo in cui tornare, ma l’essenza stessa della propria anima, ovunque ci si trovi: "La mia via verso casa… è più bella della casa stessa, la bellezza della vita sta nel sognare e nel vivere per un sogno, la casa è un sogno, bisogna trovare la felicità inseguendo un sogno". "La Palestina è la mia casa, ma posso trovare la Palestina in ogni cosa che faccio, anche se sono migliaia di chilometri lontano da casa, Casa è dove ti senti al sicuro, casa è dove puoi far crescere i tuoi sogni, casa è un sentimento, essere palestinesi è un modo di vivere perché esiste in ognuno di noi…" "Dedico questo video alla mia famiglia, mia madre, mio padre, mia sorella e i miei fratelli, alla nostra infanzia, alle montagne e ai fiori

Ben Mehnni :La Tunisia che vorrei

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      La Tunisia che vorrei Intervista a Lina Ben Mehnni, blogger, giornalista e attivista tunisina, a una settimana dall’attentato del Bardo Q CODE Magazine  28/03/2015   Cristina Mastrandrea Intervista a Lina Ben Mehnni, blogger, giornalista e attivista tunisina, a una settimana dall’attentato del Bardo “Le terrorisme est une tragédie qui peut frapper n’importe quel pays et à n’importe quel moment! C’est pour cela que nous devons nous unir face aux extrémistes criminels et tueurs!” (post da Facebook, Lina Ben Mehnni) Lina ed io ci siamo conosciute a Tunisi nel 2013, poi ci siamo incontrate in diverse occasioni: alle manifestazioni contro il governo islamista, dopo l’

ABDUL GHAFFAR KHAN(Badshah Khan): Maestro musulmano di non- violenza

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ABDUL   GHAFFAR   KHAN(Badshah Khan)* Maestro musulmano di non- violenza Adel Jabbar * E «Pace!» sarà la parola che dal misericordioso Signore udiranno! ( Corano, XXXVI, 58)    Itinerario per la giustizia , la convivenza e la pace   Nell'Islam - come  in altre religioni o correnti di pensiero - sono emerse delle figure che hanno   svolto un ruolo fondante  nella diffusione della pratica della non violenza, ne è un  esempio importante Abdul Ghaffar Khan, chiamato Badshah Khan1, il quale, entrato in contatto con Gandhi    e con altri pensatori musulmani indiani, ne assorbì l'influenza e  si impegnò per la difesa dei diritti delle persone meno abbienti  investendo molte energie fin dall’inizio della sua ricerca nell'ambito dell' istruzione, considerata la  via prioritaria  per la conquista della libertà. Inoltre si attivò concentrandosi  anche per difendere i diritti  delle donne, in questa direzione  si   sono pure impegnate

Cucina palestinese: L’hummus perfetto? Cumino e amore per la mia terra

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mus perfetto?  mar 27 La blogger palestinese Fidaa sarà a Firenze il 12 aprile per un corso di cucina durante il festival Middle East Now. Intanto ascoltate l'intervista su Radio27 e leggete le sue ricette L’hummus perfetto? Cumino e amore per la mia terra di Viviana Mazza  Le olive del mio Paese sono famose, non ne trovi così neanche a Istanbul. Metti l’olio sulle fave, avrai un piatto buonissimo. Così raccomanda una vecchia canzone palestinese che Fidaa Abuhamdiya ha imparato da bambina e che (dopo qualche resistenza)  ha intonato anche per noi in questa intervista su Radio 27 in collegamento telefonico da Ramallah . Fidaa è una chef e blogger trentaduenne nata a Hebron e con una passione per l’Italia (adora anche la polenta). Dopo aver studiato alla scuola di cucina «Notre Dame» di Gerusal