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Israele: Gli ebrei ortodossi e il rifiuto del sionismo di Michel Warschawski

R ifiutando la politica del loro governo e del sionismo, gli ebrei ortodossi vivono ai margini della società israeliana. Rifiutano di servire nell'esercito israeliano, dal quale sono stati esenti sino a poco tempo fa, quando una parte della classe politica sta cercando di imporre loro la leva. Senza contare però sulla loro mobilitazione. In Israele e altrove. Per oltre mezzo secolo, l'obiettivo dei leader sionisti è stato duplice. Da un lato la creazione di uno Stato ebraico in Palestina, naturalmente, e dall’altro la creazione di un "nuovo ebreo ", libero una volta per tutte da quei tratti tipici della diaspora che i nuovi leader aborrivano: intellettualità, debolezza fisica, sottomissione L'esercito è stato visto come uno degli strumenti più importanti per raggiungere questo obiettivo; era certamente anche un valore in sé, ma soprattutto doveva rappresentare la massima espressione della sovranità ebraica e l'ingresso del nuovo ebre

Zvi Bar'el : perchè la riconciliazione palestinese manda Israele nel panico ?

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http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/.premium-1.587285 Sintesi personale Israele è una realtà esistente e lo Stato di Israele continuerà ad esistere ,ma Hamas prenderà in considerazione il riconoscimento di Israele quando si stabilirà uno stato palestinese indipendente ... Come palestinese, voglio uno stato entro i confini del '67 ", ha detto il leader politico di Hamas Khaled Meshal in un'intervista con Reuters nel gennaio 2007,  sei mesi prima della conquista armata di Hamas a Gaza che ha creato la più profonda   e violenta rottura della leadership palestinese. Nessuno in Israele ha preso su serio la  dichiarazione di Meshal , visto che nessuno ha preso sul serio un documento rilasciato dal consigliere del primo ministro di Hamas Ismail Haniyeh un mese prima. Il documento proponeva una "hudna", di cinque anni o di "cessate il fuoco"  per "... consentire ad Israele e ai palestinesi di avanzare verso la creazione

Rachel Carson e le sue sorelle”, di Robert Musil

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  Di Lawrence Wittner 20 aprile 2014 Malgrado il ruolo essenziale delle donne  nell’attivismo ambientalista,  sappiamo incredibilmente poco riguardo a loro. Inoltre, quello che si sa è limitato al lavoro di Rachel Carson, al cui potente invito all’azione, Silent Spring, [Primavera silenziosa] (1962), è ampiamente attribuito il merito di aver dato il via al moderno movimento ambientalista. Fortunatamente, il nuovo libro di Robert Musil, Rachel Carson and Her Sisters [Rachel Carson e le sue sorelle], (Rutgers University Press, 2014), pone rimedio a questa situazione. Musil osserva che mentre il diciannovesimo secolo avanzava, un numero  crescente di donne americane otteneva un’istruzione migliore e la possibilità di viaggiare, scrivere e agire. Facendo escursioni e ricerche di botanica, osservavano lo sconfinamento dell’industria e della vita urbana nella campagna. Alla fine hanno prodotto una valanga di libri, di articoli su riviste, giornali, e storie per bambini

Zvi Bar'el Why is the Palestinian reconciliation driving Israel into a panic?

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http://www.haaretz.com/news/diplomacy-defense/.premium-1.587285 Why is the Palestinian reconciliation driving Israel into a panic? - Diplomacy and Defense Israel is an existing fact, and the State of Israel will continue to exist. But Hamas will only consider recognizing Israel when an independent Palestinian state is established … As a Palestinian, I want a state within the ‘67 borders,” said Hamas political leader Khaled Meshal in an interview with Reuters in January 2007. It was six months before Hamas’ armed takeover of Gaza, which created the deepest, most violent rupture ever of Palestinian leadership. Nobody in Israel took Meshal’s statement seriously, as nobody took seriously a document released by Hamas Prime Minister Ismail Haniyeh’s adviser a month earlier. The document proposed a five-year “hudna,” or "ceasefire," to

Foto della settimana: mese di aprile

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  Activestills Photos of the week: Returning from Beirut, returning to Iqri Majd Kayyal, un ricercatore palestinese e giornalista, a casa sua, Haifa, 19 aprile 2014. Servizi di sicurezza israeliani hanno arrestato Kayyal la settimana scorsa al Hussein Sheikh  dopo il suo ritorno da una visita in Libano. Kayyal  ha partecipato a una conferenza che ha segnato il 40 ° anniversario del quotidiano As-Safir di Beirut. E 'stato rilasciato dopo cinque giorni di interrogatori  e  dopo una massiccia pressione pubblica. (Activestills.org)   Veteran Jewish-Israeli reporter: I was never detained for visiting 'enemy states' Palestnians protestano all'ingresso della città di Umm al-Fahm, contro il recente attacco incendiario contro una moschea in città, 21 Aprile 2014. Il 18 aprile, la porta di una moschea è stata data alle fiamme,  "arabi out" è stato scritto all'esterno. La protesta si è svolta contro gli attacchi   ai  luoghi santi

Video : Rap News' sul conflitto israele -Palestina

Not really sure how to introduce this, just watch it. There are cameos galore and covers a lot of territory in 8 minutes. Juice Rap News is based in Melbourne, Australia and creates satirical shows based on the news. You can read more about the video here 2 WATCH: 'Rap News' takes on the Israeli-Palestinian conflict Decades of failed peace talks have led nowhere. But do not lose hope just yet: join Robert Foster as he attempts to host the first ever Middle East Peace Raps, using rhyme and reason to bring together Israeli Prime Minister Benjamin “Bibi” Netanyahu, and a representative of Hamas. We investigate the key arguments, counter-arguments, ad-hominems from both sides. But the picture would not be complete without a thorough discussion of “America’s last taboo,” as Edward Said once referred to it: the U.S.’s role as Israel’s best (and only) buddy in the world (OK, together with Australia). Featuring special cameos from prominent American Jewish scholar Dr

Akiva Eldar: il paradosso di Oslo e la vita dei palestinesi nell'area C

Sintesi personale Questa non è la prima volta, e forse non l'è l'ultima , che l'idea di smantellare l'Autorità Palestinese (PA) e "consegnare le chiavi a Israele" viene sbandierata in giro. Già nell'agosto del 2008, nei giorni del governo di Ehud Olmert, Sari Nusseibeh, presidente della Al-Quds , mi ha detto quanto segue: " Ho suggerito che l'Autorità [palestinese] annunci che se non raggiungiamo un accordo entro la fine anno, si dissolvi e restituisca le chiavi a Israele ". Nusseibeh, che ha collaborato con l'ex capo dello Shin Bet Ami Ayalon nell'accordo denominato "Voce del Popolo" (due stati sulla base dei confini del '67, senza diritto al ritorno per i palestinesi), ha affermato: " Abbiamo 160.000 dipendenti pubblici. La metà di loro sono occupati nella sicurezza che non ci fornisce alcuna sicurezza. Spendiamo una fortuna per fucili che vengono utilizzati per combattere tra di noi

Chanokh Bartov, combattente della Brigata Ebraica in Italia

Chanokh Bartov, combattente della Brigata Ebraica in Italia, giornalista e scrittore, Premio Israel per la letteratura nel 2010, vive oggi a Tel Aviv: "Mi dispiaccio che negli ultimi anni il ricordo della nostra lotta contro il fascismo sia inquinato e preso a pretesto per manifestazioni politiche che hanno interessi attuali ben diversi. Ripeto: e' un fenomeno che registro con disappunto soltanto negli anni recenti e al quale guardo con disgusto, come avrebbero fatto gli amici Amichai, il poeta, Laskov e Zorea, per fare degli esempi". Tratto da FB oggi