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Video: il villaggio palestinese del 1948 coperto dalla foresta

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Amnesty. 2013 La situazione di diritti umani in un mondo "sempre più pericoloso"

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di Cecilia Dalla Negra  Si scorre tra le pagine, e dentro c’è tutto il mondo: 159 paesi e territori monitorati per un anno, attraverso il lavoro attento di ricercatori sul campo, osservatori, analisti. È il Rapporto 2013 di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani: un volume imponente, come quello delle violazioni che continuano ad essere commesse. Numeri, dati e percentuali, che tradotti raccontano la vita e le difficoltà di milioni di esseri umani, e in particolar modo di rifugiati, richiedenti asilo e migranti per i quali, secondo l’organizzazione, "il mondo nel 2012 è diventato un luogo sempre più difficile e pericoloso". All’interno di frontiere divenute spesso invalicabili – "per gli uomini, ma non per le armi", si sottolinea – e anche all’esterno, in un viaggio che costringe milioni di persone a migrare in cerca di salvezza e rifugio, a fronte di respingimenti sempre più stringenti. La responsabilità è collettiva, e chi

Palestina. Un "viaggio culinario" attraverso la Striscia di Gaza

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Un libro di ricette diventa un piccolo caso letterario: è " Gaza Kitchen ", un viaggio tra le tradizioni culinarie (e i fornelli) della Striscia sotto assedio, alla ricerca di spezie, sapori e intimità. Per raccontare una cultura antica, e un’umanità negata. di Cecilia Dalla Negra  C’è una tradizione che resiste e accomuna tutte le culture: la cucina, intesa come arte di preparare il cibo e insieme luogo fisico, spazio casalingo che accoglie - da sempre e ovunque, al di là degli stereotipi  -  le donne di ogni famiglia. Un luogo nel quale - mentre si prepara un piatto, si segue una ricetta scritta sulle pagine di un quaderno, o il quanto basta  tramandato a voce da una nonna – si parla e ci si prende cura: di se stessi, degli affetti, di un nucleo familiare.  Per molte donne la cucina – come azione e come spazio – è un luogo quasi sacro. Un tempio, nel quale il rito della preparazione d

Samer Issawi in gravi condizioni in carcere

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della redazione http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=75767&typeb=0&Samer-Issawi-in-gravi-condizioni-in-carcere Gerusalemme, 25 maggio 2013, Nena News - Samer Issawi, il detenuto politico palestinese protagonista di uno sciopero della fame durato mesi e interrotto solo qualche settimana fa, e' in gravi condizioni di salute in carcere. Ha avuto un serio trauma cranico in cella, secondo quanto ha detto sua sorella Shireen Issawi sulla sua pagina di Facebook. Telefonando dallo studio di Ibtisam Al Anati, avvocato del Centro Hurriyat, dopo la sua ultima visita a Samer Issawi in quello che viene definito come l'ospedale della prigione di Ramleh, la sorella ha dichiarato che lo ha trovato in uno stato di forte debolezza fisica, molto pallido e in cattive condizioni di salute. Issawi è vittima per negligenza di mancate cure mediche adeguate e non riceve un'alimentazione adatta al suo stato di salute. Sof

Intervista con Robert Fisk sulla guerra in Siria

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Intervista con Robert Fisk sulla guerra in Siria 23 maggio 2013 I soldati  del  presidente Bashar Assad in Siria stanno guadagnando terreno. L’inviato britannico in Medio Oriente, Robert Fisk ne ha incontrati alcuni quando ha visitato  le linee del fronte all’inizio del mese. Intervista di Michael Hartlep. Signor Fisk, lei è appena ritornato dalla Siria. Quali sono state le sue impressioni? Robert Fisk: Quello che si trova sono grandi aree che sono state distrutte, grandi aree che sono in gran parte spopolate, e grandi aree che sono non soltanto intatte, ma dove la vita più o meno continua. Questo si può dire non soltanto al centro di Damasco, si applica per lo più alla città di Latakia, dove c’è una grande comunità alauita, e lo stesso a Tartus. Trovate quindi delle zone della Siria dove il governo ha ancora saldamente il controllo e dove una certa sembianza di vita continua. Si può andare fuori a pranzo,  si possono fare spese, si può andare in u

Gideon Levy : oggi sono sputi ,non pioggia

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Right-wing demonstrators at Tel Aviv University holding a sign reading 'hypocritical leftists.' sintesi personale Venerdì ,nel tardo pomeriggio ,sulla strada fuori dal    mercato di Tel Aviv   hai  minacciato di picchiarmi e hai gridato  con voce rauca e con le vene del collo che sembravano scoppiarti :  "Israel hater" and "Arab lover" per non parlare dei   commenti   volgari   e irripitibili nella tua lingua madre inglese e in ebraico accentato. Poi sputi in faccia e in faccia  a  me e alla mia compagna  Catrin.   Non sei il primo ad attaccarmi  per la strada in quel modo e probabilmente non sarai l'ultimo , ma tu sei il primo a sputare. Mi sono arrabbiato con te, ti ho  preso a calci nel  sedere, mi sono asciugato  la sputo, ma non l'insulto. Alcuni dei curiosi ti appoggiavano, ma   la mia curiosità  era  più grande della i loro.   Cosa ti ha spinto ad attaccare un uomo e una donna ? Da dove viene questa rabbia  senza che  alcuna par

Free Arabs, American Islamic Congress ( AIC) ,Weddady e lobby Pro-israele islamofobiche

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    Israel Lobby Guarda Max Blumenthal The Electronic Intifada New York City 7 maggio 2013   Weddady’s Free Arabs, American Islamic Congress and the pro-Israel funders who helped them rise  Sintesi personale  Social media attivista  Weddady è stato scelto  dalle forze pro-guerra e anti-palestinese decisi a minare l'organizzazione  musulmana  negli  Stati Uniti. ( Flickr ) Il 18 aprile tre giorni dopo l'  attentato  della maratona di Boston , una figura sconosciuta alla maggior parte degli americani entrò  improvvisamente sotto i riflettori nazionali. In un servizio interreligioso trasmesso a livello nazionale ( presidente Barack Obama )un attivista  mauritano, Nassdi Weddady parlò  a  nome   della comunità musulmana di Boston.Fu presentato  come il presidente del  Consiglio Interreligioso  del New England e  responsabile dell' AIC, Weddady pronunciò  un sermone con riferimenti alla  Scrittura ebraica e islamica sulla non

Il conflitto siriano è una guerra che ha come obiettivo l’Iran di Tariq Ali

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L’aumento della violenza tra sette religiose  e il recente bombardamento di Israele, indicano che il vero scopo della guerra civile siriana è quello di indebolire la posizione dell’Iran nella regione, ha detto l’esperto di Medio Oriente, Tariq Ali in un’intervista a RT. I militanti di Hezbollah combattono a fianco delle truppe governative siriane, per riprendere la città strategica di Qusair ai ribelli. Essa è considerata una via fondamentale per contrabbandare le armi per le forze di opposizione vicino  al confine libanese. La battaglia per la città nella provincia contestata di Homs è considerata da entrambe le parti come una svolta che potrebbe dimostrarsi cruciale  per decidere il conflitto. Tariq Ali crede che Hezbollah sia entrato nel conflitto allo scopo di proteggere le vie del contrabbando delle loro  armi, quelle che arrivano dal vicino Iran. In quanto al popolo siriano, Tariq Ali dice che la maggior parte vuole che finisca la guerra nel paese, indipend