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Napoli: De Magistris e Abu Mazen a Napoli

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 Un'iniziativa di speranza  e di pace  per i due popoli U

Deir Jarir e Silwad : l'IDF spara proiettili di gomma contro manifestanti palestinesi

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1 Oggi a Deir Jarir e Silwad : Centinaia di dimostranti palestinesi  cercano di ripararsi dai   proiettili di gomma  dell'IDF sparati   durante una protesta contro le costruzioni   dei settler   del vicino insediamento ebraico di Ofra   nel loro territorio  West Bank , 26 aprile 2013 .

GAZA, MARINA ISRAELIANA APRE IL FUOCO CONTRO I PESCATORI

http://nena-news.globalist.it/ Ieri, secondo quanto riportato da funzionari governativi di Gaza, la Marina israeliana ha aperto il fuoco contro alcune barche di pescatori palestinesi che stavano pescando vicino al limite delle tre miglia dalla costa. Nessun ferito. Con gli Accordi di Oslo, Israele e OLP hanno stabilito che i pescatori gazawi potessero pescare fino a 20 miglia dalla costa della Striscia. Dal 2007, anno d'inizio dell'assedio di Gaza, Israele ha costantemente ridotto tale limite, fino a portarlo a tre miglia nautiche dalla costa. L'accordo di cessate il fuoco di novembre firmato da Hamas e Israele aveva stabilito un nuovo limite: 6 miglia. Ma da febbraio Israele lo ha ridotto nuovamente a tre.

Intervista : “Il mio Afghanistan – La vita nella zona proibita”

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23 aprile 2013 Nahieb Khaja, un famoso giornalista e cineasta [di origini afgane, n.d.t.] che vive in Danimarca, ha viaggiato largamente in Afghanistan dal 2004. Nel 2008 ĆØ stato sequestrato dai talebani. Per fare il suo nuovo documentario ‘My Afghanistan -Life in the forbidden zone – [ 'Il mio Afghanistan - vita nella zona proibita' ha fornito ai civili della provincia dell'Helmand telefoni con cui potevano fare dei video, dando quindi una voce a coloro che vengono normalmente ignorati dai media occidentali. L'anno scorso il suoi libro sulla guerra in Afghanistan, 'La storia che non ĆØ stata raccontata' ĆØ stato pubblicato in Danimarca da Gyldendal e attualmente sta cercando un editore che lo pubblichi in inglese. Khaja ha parlato con Ian Sinclair dei talebani, delle conto delle vittime civili, della copertura data dai media occidentali all'occupazione delle possibilitĆ  di pace. Sebbene nel suo documentario si vedano soltanto una volta, i

Betlemme, Valle di Cremisan: il Muro si farĆ . La sentenza della Commissione israeliana

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da Beatrice Bertozzi - 26/04/2013 - Blog , Notizie , Terra Santa Il Comitato speciale d’appello israeliano per la confisca di terre in stato d’emergenza ha emesso mercoledƬ il verdetto sul caso del monastero e della valle di Cremisan, a Beit Jala, nel distretto di Betlemme:  via libera alla costruzione del Muro di Separazione, che lascerĆ  il monastero dei salesiani in Cisgiordania, ma annetterĆ  le terre coltivate allo Stato di Israele. Il monastero nella Valle di Cremisan Il progetto originario redatto a Tel Aviv prevedeva la costruzione della barriera in mezzo al monastero di Cremisan, cosƬ da lasciare il convento e le terre agricole in territorio israeliano e la scuola in territorio palestinese. Il pronunciamento emesso il 24 aprile –  a due mesi dall’ultima udienza, alla fine di una battaglia legale in corso da sette anni - stabilisce una modifica del tracciato del Muro, affinchĆ© il convento di suore rimanga accessibile dalla cittĆ  di Bei

Come opera il sistema giudiziario israeliano in Cisgiordania

Gerusalemme, 24 aprile 2013, Nena News - Il 14 aprile 2011 ĆØ stato un giorno speciale per la famiglia Hizme del villaggio di Turmusaya: ĆØ stato uno dei pochi giorni in cui sono stati autorizzati a lavorare la loro terra che, sfortunatamente per loro, si trova vicino all'insediamento israeliano di Adei Ad. Hanno ricevuto il necessario permesso dall'esercito. Nonostante ciĆ², dopo circa un'ora e mezzo di lavoro, ufficiali dell'IDF sono arrivati e gli hanno ordinato di andarsene, per "non causare problemi con i coloni". Poco dopo, un veicolo israeliano ĆØ giunto sul posto e sette civili sono scesi. Quando i soldati li hanno visti, li hanno accolti con un "buongiorno" gridato dall'altoparlante della jeep. Quando i civili sono scesi dal veicolo, alcuni incappucciati, hanno subito aggredito i palestinesi. L'assalto, perpetrato con bastoni e gas lacrimogeni, ĆØ andato avanti per interminabili minuti, con i soldati impassibili. Durante l

M.O.: Abu Mazen a Napoli e Pompei per cittadinanza onoraria.

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  Napoli, 22 apr. - (Adnkronos) - Visita a Napoli e a Pompei per il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese Abu Mazen, che sara' in Italia dalla serata di venerdi' 26 fino a domenica 28 aprile. Abu Mazen ricevera' la cittadinanza onoraria di Napoli in occasione di una cerimonia che si terra' sabato 27 alle 11.30 a Maschio Angioino. A conferire la cittadinanza onoraria il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, concretizzando una volonta' espressa in occasione della seduta straordinaria del Consiglio comunale di Napoli dedicata alla giornata di soldiarieta' con il popolo palestinese, alla presenza del ministro della Salute del Governo palestinese Hani Abdin. Nel pomeriggio Abu Mazen visitera' il Museo di Capodimonte. Domenica 28 aprile il presidente dell'Autorita' palestinese, unitamente a una delegazione di rappresentanti del Governo palestinese, fara' visita alla citta' di Pompei. L'Amministrazione comunale g

Libano. Qana, il massacro dimenticato

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La memoria ĆØ un esercizio di fondamentale importanza solo quando non si limita a ricordare gli eventi in modo parziale, altrimenti diviene mistificazione della realtĆ . La testimonianza di una bambina di appena sei anni. traduzione da " A separate State of Mind " a cura di Marco Di Donato Nel silenzio della stampa internazionale, il Libano ha ricordato lo scorso 18 aprile il massacro di Qana*. Avvenuto nel 1996, nel pieno dello scontro fra Hezbollah e l'esercito israeliano, questa tragedia rappresenta una delle pagine piĆ¹ buie della storia contemporanea del paese dei cedri. Per ricordarla, il blog libanese "A separate State of Mind" ha pubblicato la testimonianza di chi a Qana ha vissuto e che fu testimone di quell'orrenda carneficina.  La traduzione che qui riportiamo ha una duplice valenza. In primo luogo ĆØ un necessario esercizio di memoria affinchĆ© eventi del genere non si ripetano, ma soprattutto

Visualizzare l'occupazione israeliana : 25 Aprile (foto e video)

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  Activestills . A member of the Jaradat family stands in the remains of his home demolished by Israeli authorities in the Al Tur neighborhood of East Jerusalem, April 24, 2013. Authorities demolished an addition built for the children of the 45-member Jara dat family. Palestinians are routinely denied permission to build or add to their homes in East Jerusalem as part of a municipal policy designed to maintain a wide Jewish majority in Jerusalem's population. Israeli forces demolished two other houses in the Al Tur neighborhood on the same day. (Ryan Rodrick Beiler/Activestills.org) 2 Activestills . Palestinians replant a tree after the Israeli land administration demolished a garden, uprooting 20 trees and destroying one room, in the city of Jaffa, near Tel Aviv, April 23, 2013. The garden was demolished because it was built with out permits. Family members said the demolition is part of the authority's

Gad Lerner : Buon 25 Aprile

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Buon 25 aprile, la festa dei partigiani antifascisti, preziosa nel ricordarci che non si puĆ² sempre fare i furbi rinunciando a schierarsi

Nuova evacuazione per i beduini Jahalin

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AIC – Alternative Information Center 21.04.2013 http://www.alternativenews.org/english/index.php/regions/jerusalem/6308-jahalin-bedouins-face-new-eviction.html Nuova evacuazione per i beduini Jahalin Israele sta pianificando l’evacuazione dei beduini Jahalin dalle loro comunitĆ  verso la periferia di Gerico, nella Valle del Giordano. L’Amministrazione Civile israeliana afferma che il piano ĆØ portato avanti in cooperazione con l’AutoritĆ  Palestinese e che una compagnia di costruzione palestinese ha giĆ  promosso un progetto per 800 unitĆ  abitative nell’area di Gerico. di Sergio Yahni I tentativi israeliani di sfrattare i beduini Jahalin dalle loro comunitĆ  nell’area di Khan Al Ahmar alla periferia di Gerusalemme sono cominciati all’inizio degli anni Novanta per facilitare la costruzione e l’espansione della colonia di Ma’ale Adumim, la terza piĆ¹ grande della Cisgiordania con una popolazione di circa 39mila

Israele, il liceo censura Grossman. E lo studente si ribella

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Israele, il liceo censura Grossman. E lo studente si ribella Fonte: Davide Frattini, Corriere della Sera Martedì 23 Aprile 2013 08:16 - GERUSALEMME — Il liceo Ironi Aleph è stato fondato in mezzo alla baldoria colorata del quartiere Shenkin, artisti e vita bohémienne che debordano dagli anni Settanta tra i grattacieli di Tel Aviv. I ragazzi studiano danza, musica, cinema, teatro e imparano a stare sul palcoscenico, anche quello della vita.    Così uno studente si è rifiutato di leggere il discorso scelto per la giornata che commemora i caduti delle guerre israeliane, settimana scorsa, perché i professori hanno censurato alcune frasi. Le parole sono quelle addolorate e furiose pronunciate da David Grossman il 4 novembre del 2006 alla manifestazione per ricordare l'assassinio di Yitzhak Rabin: esprimono la sofferenza collettiva a undici anni dalla morte del premier laburista e quella personale dello scrittore a tre mesi dall'uccisione del figlio soldato Uri, vittima de

Testimonianze di bambini e adolescenti palestinesi detenuti da Israele

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 Sintesi personale 'Detenuti: Testimonianze di bambini palestinesi detenuti da Israele'  attraverso interviste con ex detenuti e madri di minori attualmente in stato di detenzione, il progetto documenta le loro storie e mira a dare una voce a coloro che tacciono  per paura di ripercussioni negative. Testo e foto di: Samar Hazboun 19 aprile 2013 Negli ultimi 11 anni, secondo Defence for Children International, c irca 7.500 bambini sono stati detenuti nelle carceri israeliane e nelle strutture di detenzione. Muhammad Daoud Dirbas, all'etĆ  di sei anni , era il bambino piĆ¹ giovane  arrestato dai soldati israeliani. Tali pratiche sono illegali secondo il diritto internazionale, come lo sono le altre politiche alle quali  i bambini sono sottoposti , come la cella di isolamento. Ho iniziato a lavorare su "Detenuti" circa un anno fa, a causa della mancanza di documentazione visiva sul tema. Ho contattato alcune organizzazioni per i diritti umani che