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Dachau emergono video e nuove foto

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New Dachau images emerge Il sito Vintage Everyday ha postato immagini e una clip video  sul campo di concentramento di  Dachau   dopo la liberazione da parte delle forze alleate il  29 aprile 1945. Il sito non ha specificato le  fonte "o la data esatta ". In seguito  le  foto sono state pubblicate dal Daily Mail  citando l'opinione di  un esperto che ha confermato che le immagini erano state effettivamente scattate  dopo la liberazione.      

I mercati dei contadini surclassano gli aiuti stranieri alla Palestina

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The Electronic Intifada 28.02.2013 http://electronicintifada.net/content/farmers-markets-bypass-foreign-aid-palestine/12240 I mercati dei contadini surclassano gli aiuti stranieri alla Palestina. Ramallah – Cibo locale per la popolazione locale, questa è l’idea alla base dell’organizzazione palestinese Sharaka (“partenariato” in arabo), interamente gestita da volontari, che si propone di portare i prodotti coltivati localmente direttamente sulle tavole dei palestinesi. di Jillian Kestler-D’Amours     La nostra prospettiva e quella di una Palestina autonoma dal punto di vista alimentare, in cui siamo economicamente indipendenti, usiamo le nostre risorse locali e ci sosteniamo reciprocamente. Il che porta a uno sviluppo umano. E’ economia locale. Tramite un’economia locale e un sistema alimentare locale, è così che si costruisce una comunità,” ha sostenuto Aisha Mansour, volontario e co-fondatore di Sh

Israele: la strategia dei settler in 9 fasi per creare lo Stato unico ebraico

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Di Joel Braunold Insediamento Carmelo in South Hebron Hills (Mairav ​​Zonszein)  Sintesi personale NEW YORK - IL presidente Obama  è in visita a Israele e  molti gruppi stanno cercando di attirare la sua attenzione in modo da poter lo influenzarlo .Tra questi spicca  il documento   preparato dal consiglio Yesha e il piano  in nove punti  per realizzare l'annessione ebraica della Samaria e della Giudea. Il principale strumento per concretizzare la loro  visione è dato dai  sostenitori politici alla Knesset e al governo. I membri delle loro comunità operano  nei partiti centristi  e nella destra . Ecco le nove fasi:   Fase 1: Rinnovare la forte convinzione nella supremazia della  pretesa ebraica alla patria ebraica e la giustezza di  misure per mantenerne  il controllo  In accordo di coalizione con la Likud e la casa ebraica  si punta a  rendere prioritario un  disegno di legge per rendere l'ebraicità  un valore  supremo, riprendendo  

Grossman : Barack ha indicato la via senza uno Stato palestinese non vivremo mai in pace

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    Barack ha indicato la via senza uno Stato palestinese non vivremo mai in pace GERUSALEMME - «Le parole di Obama al popolo israeliano sono state alte, ispirate, ha saputo parlare davvero al cuore degli israeliani come un amico. Ci ha detto con sincerità che finché i palestinesi non avranno uno Stato, anche noi non avremo quietee soprattutto non avremo futuro». David Grossman, lo scrittore israeliano punto di riferimento per una generazione che alla pace in Terrasanta non ha smesso mai di credere, è convinto che il presiedente americano in questo suo viaggio abbia fugato ogni dubbio sul forte legame che gli Usa hanno con Israele. «È come un vero amico», dice lo scrittore, «ci ha parlato al cuore, perché noi ebrei per le nostre tragiche esperienze passate,

Un numero crescente di drusi si rifiuta di servire nell'esercito israeliano

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The Electronic Intifada 20.03.2013 http://electronicintifada.net/content/growing-numbers-druze-refuse-serve-israels-army/12285 Un numero crescente di drusi si rifiuta di servire nell’esercito israeliano. All’interno della minoranza religiosa drusa il numero dei refusenik sta crescendo, secondo Samer al-Sakleh, di 20 anni, che si è rifiutato di prestare servizio nell’esercito israeliano. di Patrick O. Strickland   Ramallah – “Nel mio villaggio il numero dei drusi che si arruolano è circa del 70%”, ha dichiarato al-Sakleh, che è originario di Meghar, un villaggio della Galilea. Tuttavia egli spera che la sua protesta insieme a quella di altri drusi incoraggi un maggior numero di giovani a divenire obiettori di coscienza.                      Meghar è anche luogo di provenienza di Omar Saad, un musicista druso che lo scorso anno ha suscitato l’attenzione internazionale per la sua decisione di non svolgere il servizio militare. Come Saad, al-Sakleh è cresciuto in

Giorgio Bernardelli : Gerusalemme, così parlò Obama

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Il presidente Usa Barack Obama durante il discorso pronunciato a Gerusalemme il 21 marzo 2013. (foto Yonatan Sindel/Flash90) Era il momento più atteso del viaggio di Obama in Israele e Palestina: il discorso di ieri a Gerusalemme davanti ai

Israele-Palestina : Un bicchiere di veleno

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Un bicchiere di veleno Terrasanta.net | 22 marzo 2013 Scarichi a cielo aperto e acqua insalubre a due passi dai giochi dei bambini. (foto Andrea&Magda) In occasione dell'odierna Giornata mondiale dell'acqua, pubblichiamo uno stralcio del Dossier proposto nel numero di marzo-aprile del bimestrale Terrasanta e dedicato all'ineguale sfruttamento delle risorse idriche nell'ambito del conflitto israelo-palestinese. Il testo, di Anna Clementi, ci porta dentro la Striscia di Gaza. *** La Striscia di Gaza è una delle aree più densamente popolate di tutto il pianeta, con una media di 4.353 abitanti per chilometro quadrato. Gli oltre 1,6 milioni di palestinesi di questa prigione a cielo aperto, sotto assedio israeliano da giugno 2007, vivono in condizioni di alto rischio sanitario. Il 95 per cento della falda acquifera costale, l’unica fonte di acqua corrente della Striscia, è contaminata da

Israele/Palestina. Se Obama si è fermato a Oslo di Stefano Nanni

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La prima visita ufficiale di Barack Obama in Israele conferma le attese. Mentre la cortesia diplomatica cela i grandi interessi in gioco tra Washington e Tel Aviv, nei Territori Palestinesi si risponde con proteste e resistenza nonviolenta. Contro una politica americana ferma al 1993. “Che bello vedervi, che bello essere qui”. Sono le 12.30 del 20 marzo quando Barack Obama scende dall’ Air Force One e dà inizio alla sua prima visita ufficiale in Israele. Ad attenderlo all’aeroporto di Tel Aviv le più alte cariche dello Stato: il presidente Shimon Peres, il primo ministro Netanyahu e, al seguito, tutta la squadra di governo. L’accoglienza è quella delle grandi occasioni. Poco più in là, però, le reazioni palestinesi sono diverse. In piena occupazione, a Hebron, manifestazioni di protesta hanno luogo già dalla mattina, così come non erano mancate nei giorni scorsi altrove in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Mentre l’apparato di sicurezza israeliano si conc