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Marocco: restaurata sinagoga a Fez, ''Segno della nostra tolleranza''

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   1ASCA-AFP) - Fez (Marocco) Il re del Marocco Mohammed VI ha salutato oggi la conclusione dei lavori di restauro della sinagoga della citta' di Fez, sottolineando la ''diversita''' e la ''tolleranza'' del suo paese. I due anni di lavoro per il restauro del luogo di culto ebraico di Slat Alfassiyine e' ''una eloquente testimonianza della integrita' spirituale e della diversita' del regno del Marocco e del suo patrimonio'', ha detto il re in un messaggio letto dal primo ministro islamista Abdelilah Benkirane, alla presenza del presidente del Parlamento tedesco, Norbert Lammert, il cui paese ha finanziaro in parte i lavori. ''Le tradizioni secolari della civilizzazione del Marocco traggono la loro essenza dal fatto che i marocchini sono profondamente legati a valori come la coesistenza, la tolleranza e l'armonia fra le diverse componenti della nazione'', ha aggiunto

CISGIORDANIA Lampi di terza Intifada : foto

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  Lampi di terza Intifada   A Gerusalemme, Ramallah, Hebron, Nabi Saleh e altre località. Cresce nelle dimensioni e nei contenuti la protesta popolare palestinese contro l'occupazione, innescata dagli scioperi della fame osservati dai prigionieri politici nelle carceri israeliane. Manifestazioni e raduni che raccontano la rabbia e la frustrazione che covano sotto quella calma apparente che da tempo regna in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Allo stesso tempo sono anche il segnale più limpido del crescente protagonismo dei comitati popolari palestinesi. Dai villaggi agricoli, lungo il Muro israeliano in Cisgiordania, la lotta non violenta si sta trasferendo a ridosso dei centri urbani e dei campi profughi. Le iniziative si moltiplicano, a cominciare dalla creazione di «avamposti palestinesi» nelle aree che Israele ha destinato all'espansione delle colonie. Sono enormi le potenzialità di questo movimento. Lo hanno capito i comandi militari israeliani, che ieri hanno schie

Paolo Mossetti : Il Fenomeno Trolling nella Dialettica Servo-Padrone

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Postato da Paolo Mossetti   (Ovvero: piccola riflessione sull’autocoscienza ai tempi di Facebook) Tempo fa un amico mi scriveva: “Ho saputo che da qualche settimana stai litigando su Facebook con ****, che nel mondo del giornalismo italiano e’ un astro nascente. Stai attento, che per il mestiere che fai e’ pericoloso.” Non era la prima volta che ricevo consigli del genere, e non era la prima volta che ne conoscevo le ragioni. Quante volte mi sono detto: sii più  cauto, commenta solo quanto necessario; clicca “mi piace” quando non e’ compromettente; evita un linguaggio acido e polemico. Magra e’ la consolazione di non essere solo in questa debolezza. Un altro amico mi confessava:  ”Quando leggo la maggior parte dei giornali online mi faccio prendere da un moto di rabbia… A volte non riesco a fare a meno di intervenire, condividere, dire la mia. Ma per il mio lavoro e’ imbarazzante. A volte creo profili fittizi. O resto  anonimo .” Non e’ una sor

La rabbinessa Aiello: Noi riformati abbiamo aperto la strada agli ortodossi nel Sud Italia

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Mentre l’organizzazione Shavè Israel di rav Birnbaum (Rabbino capo a Torino) nomina un giovane rabbino per il Sud Italia, la rabbinessa riformata Aiello rivendica con una lettera  appassionata a Kolòt la paternità dell’idea del “recupero” degli ebrei nascosti Barbara Aiello  Il primo a dichiararlo fu Charles Caleb Cotton “Imitazione e’ la forma piu’ alta di adulazione”. Ma in questo caso sono gli Ortodossi che sono arrivati nel profondo Sud Italia a mettere in atto questa affermazione. Il Movimento Bene’ Anusim in Calabria e Sicilia che loro stessi chiamano “nuova” iniziativa e’ in realta’ iniziata dieci anni fa e da quel momento e’ cresciuta ogni anno di piu’. Come Rabbino di due comunita’ Bene’ Anusim e fondatore del Movimento Bene’ Anusim, abbiamo qui una simpatica storia da raccontarvi-una storia che contiene il nostro duro lavoro e che racconta di coloro che hanno tentato, occultando i nostri sforzi, di farsene un merito. Ho chiamato questa pratica come il gioco c

Soldato israeliano sui social-media : "Gaza sarà presto un gigantesco parco di divertimento

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Osher Maman  ,    militare della Brigata Golani , sulla  pagina Facebook posa nudo con il fucile mitragliatore o mentre fuma uno spinello in divisa. Sulla mappa della Striscia di Gaza  sono sovrimpresse   in ebraico  queste parole : «Presto diventerà un gigantesco parco dei divertimenti».  Altri messaggi esprimono odio  per i palestinesi: «Continuerete ad andare in galera, le vostre case verranno perquisite e avrete una vita senza speranza  fino a quando morirete». 2    Another IDF soldier causes a stir by using social media to boast about killing a Palestinian and display a photo of a bound detainee.  http://htz.li/ZtAJAz Israel Defense Forces soldiers’ social-media activity is once again creating a storm on the Internet, just days after a soldier who posted a photograph of a Palestinian boy in the crosshairs of his sniper’s rifle drew harsh criticism. The current outrage has to do with a Golani Brigade soldier who posted pictures of himself on Instagr

Israele. DIRAR ABU SISI, ingegnere palestinese, è da due anni in isolamento. Rischia di perdere l'uso della parola .


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  DIRAR ABU SISI, L'INGEGNERE RAPITO DUE ANNI FA IN UCRAINA IN CIRCOSTANZE ANCORA DA CHIARIRE, E' IN ISOLAMENTO IN UN CARCERE ISRAELIANO DA DUE ANNI. STA RISCHIANDO DI PERDERE L'USO DELLA PAROLA. Sintesi personale RAMALLAH (Ma'an) -. Un uomo palestinese detenuto in isolamento in   Israele da due anni sta perdendo la sua capacità di ricordare la lingua e ha disturbi del linguaggio- Lo ha riferito  un avvocato che lo ha visitato in carcere.Abu Sisi scomparve nel febbraio 2011  e  l' ordine di mantenere Abu Sisi in isolamento è stato rinnovato per altri sei mesi il 1 ° novembre 2012. L' avvocato  ha riferito  che  le guardie carcerarie avrebbero attuato altre misure punitive nei suoi confronti   : cibo marcio e sequestro  del  suo diario  . Direttore tecnico presso l'impianto  di elettricità di Gaza, Abu Sisi  nega l'accusa di aver   aver voluto potenziare la capacità dei razzi di Hamas che, a sua volta,  ne nega l'appartenenza  al g