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Paolo Mossetti : Il Fenomeno Trolling nella Dialettica Servo-Padrone

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Postato da Paolo Mossetti   (Ovvero: piccola riflessione sull’autocoscienza ai tempi di Facebook) Tempo fa un amico mi scriveva: “Ho saputo che da qualche settimana stai litigando su Facebook con ****, che nel mondo del giornalismo italiano e’ un astro nascente. Stai attento, che per il mestiere che fai e’ pericoloso.” Non era la prima volta che ricevo consigli del genere, e non era la prima volta che ne conoscevo le ragioni. Quante volte mi sono detto: sii più  cauto, commenta solo quanto necessario; clicca “mi piace” quando non e’ compromettente; evita un linguaggio acido e polemico. Magra e’ la consolazione di non essere solo in questa debolezza. Un altro amico mi confessava:  ”Quando leggo la maggior parte dei giornali online mi faccio prendere da un moto di rabbia… A volte non riesco a fare a meno di intervenire, condividere, dire la mia. Ma per il mio lavoro e’ imbarazzante. A volte creo profili fittizi. O resto  anonimo .” Non e’ una sor

La rabbinessa Aiello: Noi riformati abbiamo aperto la strada agli ortodossi nel Sud Italia

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Mentre l’organizzazione Shavè Israel di rav Birnbaum (Rabbino capo a Torino) nomina un giovane rabbino per il Sud Italia, la rabbinessa riformata Aiello rivendica con una lettera  appassionata a Kolòt la paternità dell’idea del “recupero” degli ebrei nascosti Barbara Aiello  Il primo a dichiararlo fu Charles Caleb Cotton “Imitazione e’ la forma piu’ alta di adulazione”. Ma in questo caso sono gli Ortodossi che sono arrivati nel profondo Sud Italia a mettere in atto questa affermazione. Il Movimento Bene’ Anusim in Calabria e Sicilia che loro stessi chiamano “nuova” iniziativa e’ in realta’ iniziata dieci anni fa e da quel momento e’ cresciuta ogni anno di piu’. Come Rabbino di due comunita’ Bene’ Anusim e fondatore del Movimento Bene’ Anusim, abbiamo qui una simpatica storia da raccontarvi-una storia che contiene il nostro duro lavoro e che racconta di coloro che hanno tentato, occultando i nostri sforzi, di farsene un merito. Ho chiamato questa pratica come il gioco c

Soldato israeliano sui social-media : "Gaza sarà presto un gigantesco parco di divertimento

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Osher Maman  ,    militare della Brigata Golani , sulla  pagina Facebook posa nudo con il fucile mitragliatore o mentre fuma uno spinello in divisa. Sulla mappa della Striscia di Gaza  sono sovrimpresse   in ebraico  queste parole : «Presto diventerà un gigantesco parco dei divertimenti».  Altri messaggi esprimono odio  per i palestinesi: «Continuerete ad andare in galera, le vostre case verranno perquisite e avrete una vita senza speranza  fino a quando morirete». 2    Another IDF soldier causes a stir by using social media to boast about killing a Palestinian and display a photo of a bound detainee.  http://htz.li/ZtAJAz Israel Defense Forces soldiers’ social-media activity is once again creating a storm on the Internet, just days after a soldier who posted a photograph of a Palestinian boy in the crosshairs of his sniper’s rifle drew harsh criticism. The current outrage has to do with a Golani Brigade soldier who posted pictures of himself on Instagr

Israele. DIRAR ABU SISI, ingegnere palestinese, è da due anni in isolamento. Rischia di perdere l'uso della parola .


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  DIRAR ABU SISI, L'INGEGNERE RAPITO DUE ANNI FA IN UCRAINA IN CIRCOSTANZE ANCORA DA CHIARIRE, E' IN ISOLAMENTO IN UN CARCERE ISRAELIANO DA DUE ANNI. STA RISCHIANDO DI PERDERE L'USO DELLA PAROLA. Sintesi personale RAMALLAH (Ma'an) -. Un uomo palestinese detenuto in isolamento in   Israele da due anni sta perdendo la sua capacità di ricordare la lingua e ha disturbi del linguaggio- Lo ha riferito  un avvocato che lo ha visitato in carcere.Abu Sisi scomparve nel febbraio 2011  e  l' ordine di mantenere Abu Sisi in isolamento è stato rinnovato per altri sei mesi il 1 ° novembre 2012. L' avvocato  ha riferito  che  le guardie carcerarie avrebbero attuato altre misure punitive nei suoi confronti   : cibo marcio e sequestro  del  suo diario  . Direttore tecnico presso l'impianto  di elettricità di Gaza, Abu Sisi  nega l'accusa di aver   aver voluto potenziare la capacità dei razzi di Hamas che, a sua volta,  ne nega l'appartenenza  al g

Amira Hass : un grande botto

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  Sono ancora nel nord di Israele, quasi in incognito. Con me ci sono cittadini israeliani, che nella migliore delle ipotesi vivono negando la realtà e nella peggiore sostengono le politiche israeliane sulla questione palestinese. A cena sono seduta vicino a un giovane con il codino. “Che lavoro fai?”, mi chiede. “Sono una giornalista”, rispondo a bassa voce. Il ragazzo è curioso: “E dove?”. Rispondo. Sul suo viso appare un’espressione rispettosa. Chiaramente non legge Ha’aretz, ma almeno sa che esiste. “Scrivo dell’occupazione”, proseguo. Mi sorride: “Ah, quindi non sei molto amata qui”. Scoppiamo a ridere, poi dice: “Ma non preoccuparti, un giorno l’occupazione finirà. Non si può andare avanti così per sempre”. Mi chiede quanti anni ho. Dato che l’età non è una colpa, gli rispondo: 56. La sua reazione mi sorprende: “Allora conoscerai Matzpen”. Era un gruppo marxista nato a metà degli anni sessanta che denunciava la colonizzazione. Evidentemente il ragazzo è più po

AMIRA HASS : Punizione divina (Bat Ayin. )

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È una giornalista israeliana. Vive a Ramallah, in Cisgiordania, scrive per il quotidiano Ha'aretz e ha una rubrica su Internazionale. Punizione divina Il gruppo di israeliani che ho conosciuto quasi per caso nel nord del paese continua a offrirmi spunti di riflessione. Tra le figure dominanti del gruppo c’era un quarantenne magro ed energico che indossava una kippa grande e colorata. L’uomo, un ebreo ortodosso con la barba folta, è nato in un kibbutz ed è cresciuto in un ambiente laico. Alcuni anni fa ha “visto la luce” e si è avviato lungo la strada della contrizione. Il termine ebraico per questo percorso significa “ritorno in pentimento”. L’uomo mi ha raccontato di un recente viaggio con la famiglia in una splendida regione della Cisgiordania a sudest di Betlemme, e della visita all’insediamento di Bat Ayin. I coloni di Bat Ayin

Moni Ovadia :Sono nel movimento di Ingroia ma al Senato voto centrosinistra

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Sono nel movimento di Ingroia ma al Senato voto centrosinistra Sono nel movimento di Ingroia ma al Senato voto centrosinistra Il quadro politico italiano e quello della sua classe dirigente, scandalo dopo scandalo, riesce ad oltrepassare in eccesso tutti gli aggettivi più estremi che la lingua italiana mette a nostra disposizione per descrivere il peggio. Malgrado ciò, il principale sport nazionale è quello di imputare agli altri, purché siano altri, la colpa di tutti i mali nazionali. La politica, quella dei politici di lungo corso, dei professionisti della politica, precipita nel gorgo di tangentopoli? La colpa è dei magistrati persecutori! La politica, quella con la P maiuscola, nella quasi totalità è incapace di capire le trasformazioni epocali già in corso e vota una legge che consegna tre televisioni ad un solo «imprenditore» creando le condizioni per i vent’anni d

Haaretz: arresti crudeli e draconiani per i Palestinesi

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  SINTESI  personali Quattordici palestinesi liberati nel negoziato con  Gilad Shalit sono stati arrestati dalla IDF e dallo Shin Bet. Amira Hass ha riferito  che cinque di loro potrebbero essere condannati a  16-28 anni di carcere a causa di reati segreti o trascurabili  compiuti  dopo il loro rilascio. Questo sistema  a "porte girevoli"  non è solo disumano, di per sé, ma mina anche gli accordi firmati e rende per il futuro più difficile eventuali   trattative per Israele  . L'arresto dei 14 palestinesi è stato possibile grazie ai cambiamenti apportati alla  legge militare, decreto 1651.  Queste modifiche permettono  di ri-arrestare qualsiasi persona rilasciata  prima della fine del suo mandato originario, a seguito di reati che non implicano azioni terroristiche come :  violazioni del  traffico, partecipazione  a manifestazioni illegali o ingresso illegale in Israele . Le prove  sono  riservate. Questo può portare ad una pena detentiva di