Moni Ovadia :Sono nel movimento di Ingroia ma al Senato voto centrosinistra

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Sono nel movimento di Ingroia ma al Senato voto centrosinistra


Sono nel movimento di Ingroia ma al Senato voto centrosinistra


Il quadro politico italiano e quello della sua classe dirigente, scandalo dopo scandalo, riesce ad oltrepassare in eccesso tutti gli aggettivi più estremi che la lingua italiana mette a nostra disposizione per descrivere il peggio. Malgrado ciò, il principale sport nazionale è quello di imputare agli altri, purché siano altri, la colpa di tutti i mali nazionali.
La politica, quella dei politici di lungo corso, dei professionisti della politica, precipita nel gorgo di tangentopoli? La colpa è dei magistrati persecutori! La politica, quella con la P maiuscola, nella quasi totalità è incapace di capire le trasformazioni epocali già in corso e vota una legge che consegna tre televisioni ad un solo «imprenditore» creando le condizioni per i vent’anni di scempio berlusconiano? Sicuramente la colpa è di quelli che lo votano e del destino cinico e baro.
Per Berlusconi, il capo dei capi dei responsabili dello scempio, invece è colpa dei comunisti, della Costituzione, delle toghe rosse, della Merkel, di Mubarak che semina in giro nipoti di dubbia identità, di Obama che è abbronzato e via sproloquiando. E di elezione in elezione, lo sport della caccia ai colpevoli delle proprie incapacità, responsabilità o malefatte, cresce con frenesia e passione. La politica dei politici «veri» si fa ripetutamente prendere con le mani nel barattolo della marmellata? La colpa è dell’«antipolitica» ovvero della relazione causa-effetto che è perversamente malfunzionante. Il presidente del consiglio, il «salvatore dell’Italia», dichiara solennemente che mai e poi mai scenderà «salendo» nell’agone partitico poi cambia idea e fonda un partito nello spazio di un mattino? Colpa della Cgil, di Vendola e del pericoloso Fassina.
Personalmente pur nella contezza della mia insignificanza nel determinare il quadro politico istituzionale, economico e finanziario, cercherò di esprimere una controtendenza. In queste elezioni sostengo responsabilmente Rivoluzione Civile in primo luogo per l’urgenza di evitare la selva delle ambiguità rispetto a valori irrinunciabili quali la giustizia sociale, la legalità, l’inveramento della Costituzione repubblicana. Con la stessa responsabilità, sostengo Ambrosoli in Lombardia. Detto questo, se non votassi in Lombardia, alle politiche voterei Rivoluzione Civile sia alla Camera, sia al Senato, ma dovendolo fare in una regione cruciale per il risultati elettorali nazionali, al Senato voterò per Sel al fine di non fornire alibi a chi scaricherebbe su altri il non pieno successo del centro-sinistra. Dopo le elezioni, come cittadino elettore chiederò a chi ho votato di assumersi a pieno le proprie responsabilità e di non darsi al mediocre esercizio dello scarica barile.

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