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Amira Hass: Il genio di Oslo

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Il genio di Oslo Lunedì scorso il bulldozer che sta scavando un enorme cratere proprio sotto la mia stanza (lanciando onde d’urto verso l’intero palazzo) doveva essere l’unico mezzo pesante al lavoro. Il sindacato degli autisti del trasporto pubblico palestinese aveva infatti indetto uno sciopero generale per protestare contro l’aumento dei prezzi del carburante e di altri beni essenziali. Gli autisti dei camion e degli altri mezzi pesanti si erano uniti allo sciopero, paralizzando i centri abitati. Il panorama delle città della Cisgiordania ricordava la prima intifada: strade vuote, gomme in fiamme, vie lastricate di sassi. Quel giorno ho scritto un articolo per Ha’aretz sulla vicenda, in cui sottolineavo ancora una volta quanto gli israeliani abbiano beneficiato degli accordi di Oslo. La difficile situazione dell’economia palestinese e l’aumento del costo della vita sono conseguenze dell’occupazione israeliana, ma gli accordi di Oslo fanno in modo che la gente di

Attacco all'Iran, lo scetticismo di israeliani e palestinesi secondo un sondaggio

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   di Luca Pistone Circa l'80% degli israeliani e dei palestinesi sostiene che un'offensiva di Israele contro gli impianti nucleari iraniani possa innescare una guerra regionale, mentre circa il 70% di loro afferma che la creazione di uno Stato palestinese entro i prossimi cinque anni "è un progetto quasi inattuabile". Il sondaggio congiunto condotto da Harry S. Truman Research Institute for the Advancement of Peace - Department of Communication and Journalism della Hebrew University - Palestinian Center for Policy and Survey Research, ha coinvolto un campione di 1.270 palestinesi adulti residenti in Cisgiordania, Gerusalemme Est e Striscia di Gaza, e di 600 israeliani. Lo studio è stato pubblicato ieri dal quotidiano israeliano Haaretz. Nel dettaglio, a ritenere che un attacco israeliano contro la repubblica Islamica possa sfociare in un "colossale scontro regionale", sono il 77% degli intervistati israeliani e l'82% di quelli pal

Gad Lerner : Obama, scatto decisivo verso la vittoria?

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Dopo la fortunata Convention democratica di Charlotte Barack Obama sembra aver conquistato una solida leadership nella sua sfida contro Mitt Romney. Nei sondaggi nazionali il candidato democratico guida in media con un vantaggio che sfiora i 4 punti percentuali. Nelle indagini sugli stati in bilico, dove si gioca effettivamente la battaglia per la Casa Bianca, si riflette il margine a favore di Obama presente a livello nazionale. La strada verso i 270 Voti Elettorali per la riconferma sembra al momento piuttosto agevole, sicuramente molto più facile della via di Mitt Romney, che si trova indietro in stati fondamentali per la sua vittoria come Ohio, Virginia e perfino l’indispensabile, almeno per il candidato repubblicano, Florida. Dopo la Convention di Charlotte Obama sembra ripercorre i passi verso la vittoria di George W Bush, che dopo l’assise di New York City conquistò un vantaggio irrecuperabile per John Kerry. Il nuovo gap a favore del presidente è stato inoltre costruito in

Il dilemma palestinese: tra ideologia e realtà

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    I Palestinesi della Cisgiordania spesso si trovano ad affrontare un conflitto interiore tra identità, ideologia, politica e realtà. In verità vivono in un posto dove prendere una qualsiasi decisione nella vita diventa un dilemma. Alcune settimane fa, nel corso di un tour che stavo conducendo nella Città vecchia di Gerusalemme, mi sono fermato ad un negozio di souvenir che aveva una maglietta esposta all’esterno. Ho voluto spiegare alcune cose di carattere culturale e politico che erano stampate su quelle magliette. Su una di esse c’era il famoso personaggio dei fumetti di nome Handala, creato da Naji al-Ali, il più famoso fumettista palestinese. Al-Ali fu assassinato proprio a causa dei suoi contestati fumetti. Ho parlato al gruppo della vita di al-Ali, raccontando di come fosse un rifugiato palestinese e un uomo coraggioso che diceva quello che pensava e che chiunque poteva essere soggetto alle sue critiche. Ho continuato descrivendo Handala, il fumett

Israele : ‘NEW CENTURY’, STORIE DI ERITREI IN FUGA NEL DESERTO

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Voglio raccontare la verità su quello che mi è successo in Sinai e lungo il viaggio nel deserto”: è questo il motivo che ha spinto Kebedom Mengistu, richiedente asilo in Israele a creare il ‘New Century’ giornale della comunità eritrea nel paese. Fuggito dall’Eritrea nel 2008, Mengistu ha impiegato due anni per attraversare Etiopia, Sudan, Libia ed Egitto, fino a quando ha raggiunto la frontiera israeliana nel Sinai. Dopo 20 giorni di detenzione nel campo di Beersheba gli è stato dato un biglietto di sola andata per Tel Aviv. “Qui – racconta in un’intervista al Jerusalem Post – senza un documento che sancisse il mio status di rifugiato e nessun posto dove andare ho dormito per settimane al Levinsky park, sotto gli alberi”. Nell’aprile 2011 il New Century è uscito con la sua prima copia in Tigray: Amnesty International sostiene il progetto, ma Mengistu paga di tasca propria e grazie ai contributi volontari la maggior parte delle 35.000 copie del giornale. “Oggi raccon

SOLDATO ISRAELIANO UCCISO ALLA FRONTIERA CON L’EGITTO

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  Un soldato israeliano è stato ucciso e un altro è rimasto lievemente ferito oggi in scontri tra l’esercito e una “cellula terrorista” nei pressi di Har Harif, al confine con l’Egitto. Secondo fonti di stampa israeliane, tre uomini armati si sarebbero avvicinati alla frontiera dal Sinai aprendo il fuoco contro una pattuglia militare basata a un centinaio di metri di distanza, incaricata di controllare i lavori di costruzione della barriera di frontiera. I soldati avrebbero risposto al fuoco uccidendo uno degli assalitori: con l’arrivo di rinforzi sono stati uccisi anche gli altri due, uno dei quali è riuscito ad innescare una cintura esplosiva. Secondo fonti militari, gli aggressori erano in possesso di un lanciarazzi, fucili mitragliatori e proiettili, circostanza che indicherebbe che stessero pianificando un attacco di più ampia portata. Sempre secondo fonti militari la costruzione del muro di frontiera nella zona ha subito ritardi per la difficoltà ad operare in un’area montuos

Il fanatismo islamico e la libertà d’espressione di Zouhir Louassini

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Il fanatismo è l’adesione incondizionata ed entusiasta a un’idea, una fede, una teoria, che comporta l’intolleranza più assoluta dell’opinione altrui… Analisi di Zouhir Louassini (Rainews)