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HAMAS, SCONTRO PER LA SUCCESSIONE A MESHAAL

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Il capo dell'ufficio politico del movimento islamico si fa da parte e promuove la candidatura del pragmatico premier di Gaza, Ismail Haniyeh. L'ala militare non ci sta e promuove Musa Abu Marzouk MICHELE GIORGIO Gaza, 29 gennaio 2012, Nena News – Il leader di Hamas Khaled Meshaal oggi è in Giordania per uno «storico» colloquio con re Abdallah. E’ il traguardo «diplomatico» più prestigioso raggiunto da Meshaal che, in questi ultimi mesi, ha guidato il movimento islamico palestinese al conseguimento di risultati senza precedenti nel mondo araboislamico. Il colloquio ad Amman ha il sapore di una rivincita per Meshaal che fu espulso dalla Giordania nel 1999, assieme ad altri quattro leader di Hamas (decisive le pressioni di Israele). Meshaal trovò rifugio tra le braccia accoglienti di Damasco dal quale ora sta divorziando per continuare il flirt con la Turchia di Erdogan. Ma l’obiettivo più immediato ora è la Giordania, stretta alleata degli Usa e sponsorizzata dalle r

Italia-Israele: accordo per una Terra Santa accessibile a tutti, anzi non proprio a tutti

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Siglato a Roma il 27 gennaio un accordo tra Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari internazionali) e El Al Israel Airlines, compagnia di bandiera israeliana, per sviluppare flussi di pellegrini disabili dall’Italia alla Terra Santa. Un accordo “commerciale ma anche etico” secondo i firmatari, per rendere i luoghi sacri alle tre religioni monoteiste “aperti e accessibili a tutti”. Con qualche distinguo.   di  Cecilia Dalla Negra Molto più di un accordo “commerciale”. Su questo punto  i firmatari insistono in modo particolare. Quella siglata il 27 gennaio a Roma tra Unitalsi – l’organizzazione che si occupa di pellegrinaggi nei luoghi della cristianità dedicati ad anziani e disabili – e la El Al Israel Airlines, è infatti una  joint venture  “soprattutto etica”, perché capace di rendere “aperti e accessibili” i luoghi della Terra Santa “a tutte le persone senza distinzioni”, promuovendo “itinerari dello spirito” in cui il diversamente abile possa sen

Michael Warschawsk : normalizzazione e cooperazione

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See more details Terza ed ultima parte dell'analisi fatta dall'Alternative Information Center sulla normalizzazione tra israeliani e palestinesi. In questo articolo vengono descritte le differenze cruciali tra la normalizzazione e la cooperazione.   l rifiuto della normalizzazione con Israele non esclude la cooperazione politica, al contrario. Il movimento nazionale palestinese e la maggior parte delle organizzazioni popolari palestinesi hanno affermato in modo chiaro, in molte occasioni, che stanno cercando tale cooperazione, ma con condizioni diverse. a) Nessuna asimmetria Il rapporto dovrebbe essere basato sul ruolo guida dei partner palestinesi, e non su una falsa simmetria tra palestinesi ed israeliani. Il quadro di azione politica è una lotta nazionale palestinese contro il colonialismo israeliano, non una "lotta comune per la pace". Alle forze israeliane anti-colonialiste viene chiesto di appoggiare questa lotta, con i loro mezzi e il loro approcci

Intervista a Mohammad Bakri :L’infanzia in un villaggio della Galilea e poi gli studi artistici e l’incontro con Emile Habibi,

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  L’infanzia in un villaggio della Galilea e poi gli studi artistici e l’incontro con Emile Habibi, intellettuale, padre della letteratura palestinese dell’assurdo; l’importanza di raccontare la verità, a tutti i costi; le traversie del documentario “Jenin, Jenin” che gli ha procurato l’accusa di vilipendio... Intervista a Mohammad Bakri. Mohammad Bakri è un attore e regista arabo-israeliano. Giudicato miglior attore in “Haifa” (1995) di Rashid Masharawi, ha recitato fra gli altri per Constantin Costa-Gavras (“Hanna K.”, 1983), Uri Barbash (“Oltre le sbarre”, 1984) e Amos Gitai (“Esther”, 1986). Più di recente, ha lavorato con il giovane regista italiano Saverio Costanzo in “Private” (2004). Nel 2007 ha recitato in “La masseria delle allodole”, opera di Paolo e Vittorio Taviani sul genocidio armeno. Da regista ha diretto i documentari “1948” (1998), sulla Nakba, la “Catastrofe” che colpì il popolo palestinese alla proclamazione dello Stato d’Israele, e “Jenin, Jenin” (2002). Nel

di Uri Avnery :Israele ha bisogno di demolitori di blocchi

  “ Israele non ha una politica estera, solamente una politica interna ”, Henry Kissinger lo sottolineò, una volta. Questo è probabilmente, più o meno, vero per tutti i Paesi del mondo dall’avvento della democrazia. In Israele sembra essere ancora più vero. (Ironicamente si potrebbe dire che gli Stati Uniti non hanno una politica estera, solo una politica interna israeliana.)   Per capire la nostra politica estera dobbiamo guardarci nello specchio. Chi siamo? Com’è la nostra società? In un classico  sketch  che tutti i vecchi israeliani conoscono, due arabi sono in spiaggia, guardando un battello pieno di viaggiatori ebrei russi che remano verso DI loro: “  Che possa la vostra casa essere distrutta ”, li maledicono. Poi, nello stesso posto ,  ci sono due viaggiatori ebrei russi che urlano maledizioni in russo a una barca piena di immigranti yemeniti. In seguito i due sono yemeniti, che maledicono rifugiati ebrei tedeschi in fuga dai nazisti. Quindi ebrei tedeschi che ma

27 Gennaio : Giornata della Memoria, intervista a Moni Ovadia

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Ricordare il passato per costruire il futuro. La frase può suonare come uno slogan retorico, qualcosa di già sentito troppe volte. O forse no, non abbastanza. Moni Ovadia, attore, cantante, scrittore - tra i maggiori rappresentanti della cultura ebraica in Italia - al valore della memoria ci crede fermamente e ogni anno, in questo periodo, è protagonista di tante iniziative riguardanti il Giorno della memoria. Con le sue riflessioni, i suoi spettacoli. Nei giorni scorsi anche in tv, come membro del cast della fiction «Mi ricordo di Anna Frank»: «Sono convinto - spiega - che l’operazione artistica, se condotta con il rispetto e la dovuta sensibilità, può svolgere un ruolo straordinario. Così il cinema o un altro mezzo nelle mani di chi sappia raccontare e che abbia la necessaria capacità di elaborare, può aiutare ad accedere a una relazione con quell’evento e a eventi consimili senza rischiare di esserne travolto o peggio quell’effetto di assuefazione che possono portare i documenti con