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Tre anni dopo Piombo Fuso Israele torna a bombardare. Le parole di Vittorio Arrigoni.

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Il 27 dicembre del 2008, mentre nel mondo si erano appena conclusi i festeggiamenti del Natale e si attendeva l’arrivo di un nuovo anno, iniziavano sulla Striscia di Gaza i bombardamenti israeliani che si sarebbero protratti sino al 18 gennaio 2009, in quella che è nota come l’operazione Piombo Fuso.   di  Cecilia Dalla Negra Migliaia di civili feriti, oltre 1400 le vittime e un panorama di distruzione e macerie di cui la popolazione paga il prezzo ancora oggi. La Palestina occupata e la Striscia di Gaza concludevano il 2008 sotto le bombe israeliane. Nella notte tra il 27 e il 28 dicembre di quest’anno, mentre la popolazione palestinese della Striscia piangeva il triste anniversario di Piombo Fuso, l’esercito israeliano lo ha ricordato tornando a bombardare: 3 le vittime e 11 i feriti. Vittorio Arrigoni è stato ucciso a Gaza city il 15 aprile 2011. Durante l'offensiva Piombo Fuso è stato l'unico internazionale a raccontare attraverso il suo blog, "Guerrill

Gad Lerner : Le tre figure-simbolo del 2011

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Le tre figure-simbolo del 2011 Questo articolo è uscito su “Vanity Fair”. Mai a memoria d’uomo tanti despoti furono estromessi dal potere opprimente che esercitavano nel breve volgere di un solo anno: il memorabile 2011. Con un effetto a catena non ancora esauritosi, facendo venire la tremarella a rais, dittatori, ayatollah supremi e altri potenti abusivi a ogni latitudine (da Teheran a Mosca a Pyongyang). Il 2011 verrà ricordato come nuovo “quarantotto” (ovvero 1848, l’anno fatidico in cui scoppiarono moti rivoluzionari contro l’oppressione straniera e per il diritto di voto simultaneamente in tutta l’Europa)? E’ probabile, ma la storia ci insegna che tali epoche rivoluzionarie sono lunghe e incerte perché la rivoluzione fa sempre il paio con la reazione in agguato. Difficile, quindi, dare torto al newsmagazine statunitense “Time” che ha incoronato come personaggio dell’anno 2011 il giovane ribelle planetario, lo shabab della piazza araba che diventa l’indignado in occidente.

Gaza, palestinese ucciso in un attacco aereo israeliano

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GAZA – Un palestinese e' stato ucciso stasera a ovest di Jabalya (Gaza) in quello che fonti locali definiscono ''un attacco aereo'' israeliano. Da Israele finora non e' giunto alcun commento. Tre persone che si trovavano nelle immediate vicinanze sono rimaste ferite. L'uomo ucciso, secondo fonti locali, viaggiava su un automezzo a tre ruote. Si chiamava Hisham Abu Odeh e studiava nell'Universita' islamica locale. Testimoni sul posto affermano che e' stato centrato da un razzo molto potente che ha provocato danni ingenti ai negozi vicini. Nel suo veicolo, totalmente distrutto, non sono state trovate armi, ne' esplosivi. In Israele queste notizie non sono state ancora commentate ufficialmente. 27 dicembre 2011 | 19:20 Gaza, Palestinese Ucciso In Un Attacco Aereo Israeliano Israel strikes Gaza Strip for second time in hours, IDF says

SALVIAMO LA VITA DI SAMARMaree, 10 anni, colpita da un tumore al cervello

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Appello del Palestine Children’s Relief Fund a favore di Samar Maree, 10 anni. Colpita da un tumore al cervello, deve essere operata subito a Firenze ma servono fondi per coprire le spese dell’intervento. Ramallah (Cisgiordania), 26 dicembre 2011, Nena News – Salviamo la vita della piccola Samar Maree. E’ questo l’appello che ha lanciato nei giorni scorsi la Ong “Palestine Children’s Relief Fund” per raccogliere i fondi necessari per l’intervento chirurgico, previsto in Italia all’inizio del 2012, per rimuovere il tumore che ha colpito la bambina al cervello. La diagnosi è stata fatta dal professor Lorenzo Genitori che qualche giorno fa ha visitato Samar all’ospedale di Ramallah dove purtroppo non è stato possibile, per mancanza di strutture adeguate, intervenire subito. Samar verrà operata all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze che nel 2010 ha già salvato la vita di un’altra bambina palestinese, Ola Abu Jamous, affetta dalla stessa patologia. Tuttavia l’intervento chirurgico per Sa

VIDEO / Gli zeloti e la bambina “immodesta”, un servizio tv scuote Israele

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La bambina non ha nemmeno otto anni. È bionda. Biondissima. E magra. Indossa occhiali da vista. Che migliorano a mettere a fuoco quel che le si presenta davanti ogni giorno. E per questo sono una fortuna e una condanna. «Ho paura che mi facciano del male», dice la piccolina. Poi si mette a piangere. Si chiama Naama Margolis e sta diventando, senza neanche volerlo, il simbolo di una nazione spaventata. Naama Margolis domenica sera è comparsa per pochi minuti nelle case di buona parte del Paese attraverso la tv. Ha mostrato alla telecamera di Channel 2 i suoi occhioni azzurri e spaventati. Ha messo a nudo le debolezze di una società che fa sempre più fatica a gestire il proprio estremismo religioso. Siamo a Beit Shemesh, sobborgo a ovest di Gerusalemme. Qui la maggior parte degli abitanti è composta da ebrei ultraortodossi, «gli uomini cattivi vestiti di nero». Lo scorso fine settimana, quando da noi si stava celebrando il Natale, i funzionari municipali hanno rimosso i cartel

Amira hass : • Israele permette agli atleti di Gaza di recarsi nella West Bank, mentre lo proibisce a studenti universitari eccellenti

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Israel allows Gaza athletes to cross into West Bank, but bars outstanding academics What happens when a Gazan wants to marry a West Bank woman? Loujain, Mohammed e Said non sono giocatori di calcio che suscitano un qualche interesse nella FIFA, la federazione internazionale di calcio. Nessuna associazione universitaria internazionale ha difeso il loro diritto fondamentale di scegliere dove svolgeranno i loro studi.   di Amira Hass   A Ihab (argomento dell’articolo della settimana scorsa) Israele ha concesso il permesso di entrare nella West Bank per un determinato intervallo di tempo per fidanzarsi. Agli studenti provenienti da Gaza non è permesso di studiare nella West Bank. Le università là, dopo tutto, sono un focolaio per vicende amorose, tanto che sollevano il timore che i giovani si rechino in Samaria e nella Giudea per sistemarsi . L’unica cosa che hanno in comune Loujain A-Zaim, studentessa in diritto, Mohammed, studente in ingegneria, e Sa’id Qadih, poeta, è che no